restauro edificio
vincitore ex aequo nella categoria dimore storiche della terza edizione del concorso nazionale per il restauro dell'architettura TDA
I lavori riguardano il restauro e la parziale ricostruzione di una struttura, conosciuta come “sacello”, che nei testi esistenti a carattere storico è catalogata come “tempietto longobardo” o “sacello paleocristiano”. L'incarico è stato l'occasione per capire la reale funzione del manufatto e accertare, per quanto possibile, il periodo della sua costruzione.
Il rilievo fotografico e archeologico-architettonico dei ruderi, l’analisi della documentazione fotografica storica, l’indagine sulle fonti e i documenti storici esistenti, i sondaggi sulle murature, sugli intonaci e sulle fondazioni, ha escluso con certezza che il manufatto denominato “sacello” e la contigua struttura architettonica con impianto a torre possano essere un edificio religioso di epoca paleocristiana o medioevale o parte di una struttura difensiva antica. Certamente trattasi dei resti di una abitazione tradizionale riconducibile architettonicamente e tipologicamente all'area pedemontana veneto-friulana, munita di portico (lato sud), di focolare circolare (lato nord) e annessa piccionaia o colombera (lato sud-ovest), facenti parte della cortina edilizia di cui restano superstiti gli edifici ad est ed ovest. L'epoca della costruzione del manufatto potrebbe essere collocata negli ultimi decenni del settecento, probabilmente realizzata sui resti di un impianto architettonico più antico, con importanti modificazioni tipologiche e funzionali avvenute durante l'ottocento e i primi decenni del novecento.
Per la ricostruzione volumetrica degli edifici ci siamo avvalsi delle informazioni emerse dallo studio del prof. Gianpaolo Trevisan, dai sondaggi effettuati in loco, dal rilievo architettonico e dalla documentazione fotografica storica; confrontando le diverse informazioni, abbiamo ricavato le indicazioni sull'altezza e sull'andamento dei volumi dei fabbricati riproposti nel progetto, oggi parzialmente crollati.
La volontà dell'Amministrazione Committente è di ottenere dal restauro/ricostruzione dei fabbricati esistenti degli ambienti da destinare ad attività associazionistiche e a spazio espositivo di reperti storico-archeologici rinvenuti nell'area avianese.
Il primo lotto di intervento prevede la ricostruzione di una parte della cortina edilizia a nord-est, attraverso il restauro dei ruderi esistenti dell'edificio denominato “sacello” e dell'attigua piccionaia: al piano terra, un'aula aperta sarà destinata a luogo per piccoli concerti e/o manifestazioni di carattere pubblico; l’ambiente del primo piano è dato in gestione ad una associazione locale. Il sedime dell’edificio esistente nell’angolo nord-est è trasformato in una piccola piazzetta pubblica, non avendo trovato riscontri oggettivi per la sua ricostruzione.