NIDO D’INFANZIA DI GUASTALLA
Nominated for the Mies van der Rohe Award 2017.
Premessa
L’area oggetto di intervento si colloca nel Comune di Guastalla, un territorio della Bassa Val Padana, di antiche origini longobarde al confine tra l’Emilia Romagna e la Lombardia. Guastalla è parte di un paesaggio fluviale, agreste e urbano con preesistenze di architetture storiche ed artistiche di pregio. Un luogo dunque Terra dei Gonzaga e Terra del Po, dove il passato aristocratico e la cultura contadina hanno sviluppato nel tempo una attenzione all’arte e alle tradizioni che ha fortemente influenzato l’educazione e la formazione dei futuri abitanti.
Il pragmatismo di queste terre ha prodotto anche dei documenti formativi e di indirizzo (Fondazione Reggio Children) capaci di riconoscere tra i primi il ruolo di contaminazione e interazione che la psicologia e l’architettura hanno e come condizionano il modo di abitare di noi tutti. In particolare hanno indagato e reso comprensibile che lo spazio scolastico non può essere considerato unicamente un involucro fisico, ma uno spazio educativo, psicologico e culturale insieme.
“La prima prova che esistiamo è che occupiamo uno spazio" scriveva Le Corbusier.
Uno “spazio pensato" in senso pedagogico, dove nella sua articolazione interna ed esterna nulla è casuale, è il progetto dello Studio Mario Cucinella Architects secondo cui questo spazio diventa il LUOGO, suggeritore di azioni, pensieri, interpretazioni ed emozioni.
E’anche un luogo che diventa risorsa perché:
- considera le caratteristiche evolutive del bambino;
- promuove la sicurezza e il benessere emotivo del bambino e del personale;
- sostiene l'idea di bambino attivo, esploratore e ricercatore, che apprende nell’interazione con l’ambiente fisico e sociale che lo circonda;
- educa al “gusto per il bello”;
- dà attenzione ad un uso sapiente dei materiali con attenzione all’ambiente nelle sue accezioni di risparmio e di tutela;
- svolge una funzione narrativa di scoperta e di cura della natura come madre da cui imparare e a cui chiedere nel suo valore di SIMBOLO e SEGNO.
La qualità dello spazio di un servizio per l’infanzia è un aspetto centrale del rapporto educativo con i bambini.
Il messaggio che il bambino riceve dall’ambiente fisico influenza i suoi comportamenti sociali e cognitivi. I bambini hanno con lo spazio un legame affettivo ed emotivo molto più intenso rispetto agli adulti, possiedono forti sensibilità e competenze percettive perché vivono lo spazio con tutto il corpo e gli attribuiscono un senso attraverso gli odori, i suoni, gli stimoli visivi.
Per progettare un asilo nido e una scuola dell’infanzia è necessario che si incontrino e dialoghino discipline diverse: l’architettura, la pedagogia, la psicologia, l’antropologia.
La qualità degli spazi dipende da come questi saperi riescono ad interagire in modo da produrre contesti ambientali che tengano conto di molteplici aspetti collegati alla crescita del bambino, come pure di altri fattori propriamente architettonici, come la forma degli spazi, la loro organizzazione, l’insieme delle percezioni sensoriali legate alla luce, ai colori, alle sonorità, alle suggestioni tattili.
Concept architettonico
IL NUOVO ASILO DI GUASTALLA
Nel rispetto delle quantità e delle sagome presentate nel progetto preliminare la proposta di progetto è basata sulla semplicità del sistema costruttivo in legno, sulla scelta accurata di materiali, finiture e soluzioni tecniche, senza rinunciare alla importante ricerca di dia¬logo e di interazione tra lo spazio chiuso delle aule e lo spazio aperto dell’esterno.
In questa logica il modello proposto vuole integrarsi sia visivamente che architettonica¬mente con il contesto, con il paesaggio che caratterizza il sito di progetto.
La presenza sul lotto di numerosi alberi ad alto e medio fusto ha immediatamente suggerito l’idea di un edificio che dialogasse con il suo contorno. Ecco che la moltiplicazione degli elementi verticali in legno che caratterizzano l’impianto dell’edificio riprende il motivo dei filari degli alberi e dei tracciati dei campi coltivati, conferendo all’insieme leggerezza e scardinando la tipica immagine della scuola come volume compatto e monolitico.
La luce naturale ed il diretto contatto tra lo spazio in¬terno e l’esterno sono stati gli elementi guida della progettazione.
Il progetto dello spazio aperto è inteso come impor¬tante elemento di qualità, percepibile dagli spazi in¬terni, dai corridoi e dalle aule attraverso grandi facciate vetrate che aprono su tutti i fronti dell’edificio.
SPAZIALITÀ INTERNA
Il ritmo regolare della struttura esterna dell’edificio si dissolve negli ambienti interni. La sinuosità dello spazio e il calore dei materiali propongono una emozione elaborata d’interno, un rimando evocativo di un grembo lasciato ed una tana sicura dove muovere i primi passi verso la crescita. I piccoli utenti si troveranno quindi a scoprire spazi complessi e allo stesso tempo straordinariamente familiari, dove sviluppare capacità e peculiarità proprie di ciascuno.
E’ importante che i bambini si sentano in sintonia con gli agenti esterni, con gli elementi della natura e che possano partecipare dei cambiamenti.
Tutte le sezioni hanno un collegamento con il giardino. Gli spazi interni mantengono una relazione con ciò che accade fuori, dal clima e dalle caratteristiche delle stagioni, alle luci delle diverse ore della giornata, ai suoni e ai rumori.
Come gli spazi interni anche quelli esterni sono stati progettati per offrire ai bambini stimoli per attività motorie, sensoriali, sociali.
Anche gli spazi di connessione sono progettati per essere non solo attraversati ma vissuti con curiosità e piacere.
Lungo i percorsi si trovano slarghi, spazi di gioco e di relazione, nicchie dove sostare, elementi trasparenti per guardare verso l’esterno, le sezioni, i laboratori. Nessuna zona del servizio ha un ruolo marginale, tutti gli spazi sono importanti e da vivere, quelli della sezione, quelli dei laboratori, quelli aperti e da condividere.
Le risorse dello spazio possono aiutare non solo i bambini ma anche gli educatori, sostenendoli nel compiere al meglio il loro lavoro.
Il benessere dei bambini in un servizio educativo non può prescindere dal benessere degli educatori e per questo sono ricercate in ogni spazio del servizio condizioni che lo favoriscano, in particolare arredi a misura degli adulti per quelle esigenze che non sono assimilabili a quelle dei bambini.
Elementi di sostenibilità ambientale
Progettazione passiva: l’elevata coibentazione dell’involucro, la distribuzione ottimale delle superfici trasparenti (max trasparenza sul fronte Sud, max opacità sui fronti Est, Ovest e Nord) permette di ridurre al minimo il ricorso agli impianti meccanici, garantendo un ambiente interno confortevole.
Efficienza impiantistica: si prevede un impianto a pompa di calore con COP elevato, combinato con terminali d’impianto a bassa temperatura (pavimento radiante) e ventilazione meccanica con recupero di calore, per ridurre al minimo la domanda di energia per il funzionamento dell’impianto di climatizzazione.
Classe energetica: la progettazione passiva, combinata con l’uso di impianti ad elevata efficienza energetica consente la certificazione dell’edificio in classe energetica A.
Luce naturale: l’inserimento di lucernari in copertura e l’ottimizzazione delle superfici trasparenti, permette un ottimale illuminazione naturale, con un fattore di luce diurna medio del 5.50% negli spazi educativi.
Fonti rinnovabili: si prevede l’inserimento in copertura di un impianto fotovoltaico (potenza di picco pari a 35 kWp) che soddisferà il 40% della domanda energetica dell’edificio per riscaldamento, raffrescamento e acs. Sarà inoltre installato un impianto di solare termico a integrazione della produzione di acs della pompa di calore. Il solare termico soddisferà circa il 60% del fabbisogno di energia per l’acs.
Riduzione dei consumi idrici: si prevede la raccolta delle acque piovane in copertura da riutilizzarsi per gli sciaquoni dei wc, le pulizie e l’irrigazione. In questo modo l’acqua piovana soddisfa la domanda di acqua non potabile dell’edificio, riducendo quindi il ricorso all’acquedotto. In secondo luogo l’uso di temporizzatori, limitatori di flusso, rompigetto ed elettrodomestici ad elevata efficienza riduce ulteriormente la domanda di acqua potabile. La combinazione di queste soluzioni riduce del 57% il fabbisogno giornaliero di acqua indoor (con riferimento al fabbisogno standard di 3125 litri/giorno, come definito dagli allegati al bando)
Selezione dei materiali: il progetto prevede l’uso di materiali naturali e/o riciclati a basso impatto ambientale. In particolare, ad eccezione delle fondazioni in c.a., si prevede una struttura portante costituita da telai di legno coibentati.