Il progetto a cura dello studio "DEFERRARI+MODESTI":http://www.deferrari-modesti.com (Javier Deferrari, Lavinia Modesti), prevede la ristrutturazione di un fondo commerciale, per realizzare un cocktail-restaurant, denominato "LA PETITE.":http://www.lapetitefirenze.it
I locali affacciano su via Pellicceria, animata strada del centro storico di Firenze.
L'edificio fu edificato alla fine dell'ottocento, in occasione delle trasformazioni urbanistiche del Piano Poggi.
La sfida è stata, in un ambiente dalle dimensioni ridotte, riuscire a dare la sensazione di uno spazio raccolto ma allo stesso tempo arioso.
Il locale è costituito da due livelli e originariamente si presentava un po' angusto, schiacciato da un soppalco e da una pesante scala, aggiunti negli ultimi anni.
L'intervento è partito quindi dalla rimozione di questi elementi per poter riapprezzare le altezze tipiche del fabbricato ottocentesco, ridando valore al volume e alla profondità originale del vano.
LA PETITE | Cocktail-Restaurant è un locale dalla duplice anima. Costituito da due livelli, il piano terra è stato concepito come cocktail bar, come spazio del movimento, della circolazione delle persone, adatto appunto ad un cocktail o ad un pranzo veloce, mentre la sala al primo piano, adibita a sala ristorante, dall'atmosfera raccolta, si configura come un salotto intimo ed accogliente.
Data la forma allungata e l'altezza del locale al piano terra, si è deciso di lavorare sulla parete, realizzando una scultura parietale in pietra chiara, che rischiarasse l'ambiente e ne divenisse un punto focale.
I paramenti murari ed i lastricati di Firenze, ci hanno fatto da riferimento. Pietre lisce giustapposte a rugose. Superfici levigate, scalpellate, rigate, bocciardate. Colori di stratigrafie antiche. Tonalità che variano leggermente da blocco a blocco, dall'ocra della pietraforte al grigio della pietra serena. E soprattutto la geometria. La tridimensionalità delle bugne. Le ombre che disegnano la parete.
Ci siamo ispirati alle sculture parietali di Costantino Nivola che, con la tecnica del sand casting, imprimeva nel gesso o nel cemento, i rilievi creati nella sabbia. E ancora una volta le ombre creavano lo spazio.
La nostra intenzione era connotare lo spazio del locale attraverso lo studio di una parete che riprendesse queste caratteristiche, che trasmesse la stessa poesia, che fosse mutevole con la luce, che variasse di ora in ora, attraverso il disegno delle sue ombre.
A contrasto con la parete chiara in pietra, il pavimento del piano terra è in legno di rovere, ed i colori degli intonaci sono rispettivamente color zafferano, per la parete di fondo e tonalità di grigio le restanti.
Fulcro spaziale dell'ambiente diviene la nuova scala, posizionata all'ingresso del locale. Lo sviluppo in parte in linea, in parte a ventaglio, consente di contenerne l'ingombro e la struttura, in lame di acciaio, rende permeabile il movimento dei clienti tra i due livelli del locale.
I gradini, rivestiti in legno, si presentano sottili, per accentuare l'idea di trasparenza e leggerezza che caratterizza la scala.
Il cordino in pelle, che tesse e rende vibrante il parapetto, smaterializza visivamente la struttura metallica.
Il design degli interni è stato studiato in ogni dettaglio: il progetto degli arredi, il disegno dei corpi illuminanti, la scelta degli oggetti, la cura nella scelta di ogni materiale utilizzato, hanno sottolineato questa differenziazione degli spazi.
Elementi principali del piano terra sono la scultura parietale, la scala in ferro, il bancone con la grande lampada a sospensione. I tavolini alti da bar sono stati studiati in modo da poter rispondere a due necessità diverse: accoppiati, divengono tavoli per pasteggiare in compagnia, addossati in linea alla parete, costituiscono invece una mensola su cui appoggiare i drinks.
Al livello superiore, la saletta si connota per l'ambiente raccolto, quasi un salotto domestico: una grande panca ricoperta di cuscini sottolinea la parete centrale, un sistema di mensole all'altezza dei tavoli riequilibra le proporzioni della stanza affrescata, grandi specchi ingrandiscono l'ambiente riflettendo la luce proveniente dalle grandi aperture, a terra un pavimento in vinile intrecciato, dà la sensazione di un grande tappeto.
I corpi illuminanti sono stati studiati in modo da essere flessibili nel loro utilizzo, orientabili verso i tavoli per un'illuminazione diretta o contro la parete, per un effetto di luce più diffusa.
I colori ed i materiali utilizzati sono stati limitati e selezionati. I colori sono nero, zafferano, varie tonalità di grigio e bianco. I materiali: lastre di marmo travertino, selezionate con cura con cromie leggermente diverse, per accentuare il disegno composito della parete; rovere per il pavimento del piano terra, per il rivestimento dei gradini della scala, e sempre in rovere sono le sedie, gli sgabelli ed i piani dei tavoli; legno verniciato per il bancone, per le mensole, e per la struttura della panca; pelle per le sedute e per il cordino del parapetto; alluminio verniciato per i corpi illuminanti, acciaio verniciato di nero per la struttura della scale, per la struttura della bottigliera, per le basi dei tavoli.