Nuova Parrocchia della Madonna del Carmine
Architettura
Il sito di progetto è situato tra il paese di Santa Maria alla Carità e la sua frazione di Petraro, una zona “di mezzo” poco definita a livello urbanistico, caratterizzata perlopiù dall'infrastruttura della centrale elettrica, costruzioni leggere (serre), verde agricolo o in stato di abbandono e prossimo ad aree residenziali.
Il luogo necessità di un intervento che partendo da questa attuale condizione sia urbanisticamente autonomo e che contribuisca a delineare le linee guida per la nuova rete stradale di collegamento e per il futuro sviluppo urbano.
Il progetto è caratterizzato da una maglia regolare di pilastri che definisce un edificio orientato su quattro lati e caratterizzato da una forte orizzontalità in relazione con il territorio circostante. In contrapposizione a questa, un modulo di struttura si eleva acquistando visibilità ed evidenziando l'ingresso della chiesa. Questo modulo diventa torre campanaria e sostegno di una alta croce, punto di riferimento simbolico nel paesaggio.
La volontà è quella di creare un sistema che dall'esterno sia letto come unità, dando adeguate scala ed importanza al progetto, mentre all'interno, parlando sempre lo stesso linguaggio, si riescono a creare spazialità e gerarchie differenti.
La chiesa, per definizione è un luogo di ritrovo, un'assemblea.
Il programma evidenzia l'attitudine della Parrocchia, intesa come comunità, a non essere esclusivamente il luogo dove si svolgono le attività liturgiche, ma anche un punto di riferimento sociale per gli abitanti della zona.
L'intenzione è quella di creare un “luogo” che serva da connettore tra le due realtà edificate, dove gli spazi esterni diventino un vero e proprio giardino nel quale le persone possano riunirsi e scoprire gli spazi sacri.
La struttura è utilizzata in tre modi differenti: il primo dove pilastri e travi hanno una funzione di sostegno per la vegetazione e definiscono gli spazi esterni di ricezione; il secondo dove la struttura stessa si trasforma in spazio per il salone, il ministero pastorale e la casa canonica, e un terzo dove la struttura diventa copertura della chiesa. L'aula è posta ad un livello ribassato in modo da ottenere una spazio più raccolto ma allo stesso tempo più scenografico, sfruttando l’altezza stessa dello scavo oltre a quella della struttura. L’intera maglia strutturale che compone l’edificio cambia connotazione: da sostegno a spazio, da spazio a copertura.