Ampliamento del cimitero di Gubbio
L’ampliamento del Cimitero di Gubbio indaga un nuovo modello di edificio civile.
Da una parte articola l’ultima fase di crescita del cimitero monumentale di Gubbio, una delle città medioevali più importanti d’Italia, dall’altra cerca di ridefinirne il senso e la centralità all’interno della struttura della città.
L’impianto è in forma di struttura urbana con blocchi stereometrici lineari disposti a riprendere il sistema dei tracciati agrari che caratterizza il paesaggio e la città storica;
questo principio insediativo è enfatizzato dall’intrusione di grandi recinti quadrati immaginati come piazze che misurano ritmicamente la struttura dell’impianto.
Questi spazi sono pensati in analogia alle Skyspaces di James Turrell, e si propongono come spazi pubblici fruibili dall’esterno, indipendentemente dal cimitero, offrendo l’occasione per sostare e riflettere: “ Piazze del silenzio” in forma di volume cubo con un sfondamento del soffitto che evoca una finestra aperta verso l’alto.
Il cielo così incorniciato apre un varco mentale verso i regni dell’invisibile, permettendo allo sguardo ed al pensiero di abbandonare la gravità della madre terra e conquistare una dimensione più aerea e spirituale
Questo rapporto con il cielo cerca di definire uno spazio, che è anche un tempo, nella quale ritrovare se stessi, uno spazio che spinge l’orizzonte verso l’alto come metafora del confine celeste, unico ultimo orizzonte della nostra vita nella città del moderno.
Allo stesso tempo reinterpreta, aprendosi verso il cielo, la finestra-varco di Leon Battista Alberti immaginata dal grande architetto rinascimentale quale unico artificio architettonico in grado in permettere “ la pratica della quiete”, evocata dal vuoto celeste che scendendo dall’alto ci riporta a quell’imperturbabile stato d’animo senza il quale non è possibile superare le avversità della vita.
L’atmosfera di queste “Piazze del Silenzio” è resa ancora più suggestiva da una serie di installazioni artistiche permanenti, elaborate site-specific da due importanti artisti italiani: Sauro Cardinali e Nicola Renzi ( il rapporto con gli artisti è iniziato già della prime fasi del progetto ) che lavorano con la presenza e il movimento della luce zenitale, sempre mutevole durante l’arco della giornata.
Tale contributo, fortemente legato all’architettura contribuisce a definire uno nuovo spazio per il silenzio e la meditazione all’interno della città.
Superficie area d’intervento: 4035 mq
Superficie Costruita: 1800 mq
Volumetria complessiva: 6000 mc
Progetto: 2004-2005
Esecuzione dei lavori:2005-2011