Il progetto per la nuova sede della Croce Rossa Italiana di Scandiano nasce nel tentativo di rispondere alle differenti e numerose questioni previste dal programma con una soluzione precisa e geometrica, condensata quindi in un unico elemento/segno essenziale e definito in grado di interagire con il contesto completandosi con esso ma anche definendo un principio contemporaneo definendo la nuova presenza come un interfaccia dialogante tra l’ente e il territorio sulla quale insiste.
L’architettura che ne consegue è un’architettura che pur nella sua conformazione planimetrica e volumetrica compatta e “monumentale”, si presenta come assorbita e contemporaneamente generata naturalmente dalla dinamicità della percezione del sito che si trova ad occupare. Il sito individuato per la realizzazione del nuovo intervento, insistendo infatti sulla grande rotatoria tra la SP37 e Via Aldo Moro, presuppone una percezione in movimento dell’area della quale non si può evidentemente prescindere. Da qui la scelta di un elemento ellittico che non rappresenti un ostacolo agli sguardi in movimento ma ne assecondi le velocità facendoli scivolare sulla sua superficie. Superficie, che a sua volta, istaura ancora un dialogo dialettico-costruttivo con il contesto circostante. Disegnata con la nebbia della pianura, sfocata nei contorni, rappresenta una presenza al limite tra essere ed immaginare. La struttura dell’edificio è interamente rivestita da una superficie traslucida e opalina di policarbonato che reagisce in maniera sempre differente alla luce, permettendo che l’edificio si smaterializzi, che venga percepito come elemento tecnologico e si colori delle tonalità dell’atmosfera assumendo, a seconda delle ore del giorno e dell’avvicendarsi delle stagioni un aspetto nitido e leggero o al contrario solido e materico. All’imbrunire l’edificio, illuminandosi, si trasforma in una vera e propria lanterna nel territorio rivelando la sua natura segreta di struttura aperta e permeabile, comunicando costantemente quello che accade all’interno.
Parallelamente si assiste ad un’operazione volumetrica di sottrazione dalla massa opaca di un volume assimilabile alla destrutturazione di una croce tridimensionale, una sorta di grande Hypercubus. Questa sottrazione, oltre a raccontare dell’identità visiva e concettuale del nuovo intervento, genera due fratture rosse nella cortina candida che, segnalando l’ingresso pedonale alla sede, si aprono su una corte interna sulla quale si affacciano le principali attività che prenderanno vita nel centro. Varcata la soglia della grande corte la sensazione è quella di coinvolgimento emotivo e protezione; i tamponamenti in pannelli di c.a. rossi prefabbricati e quelli di policarbonato si alternano in un gioco volumetrico e materico, realizzando una tagliente continuità visiva tra gli spazi interni e quelli esterni.
La sede operativa
La nuova sede operativa della Croce Rossa Italiana di Scandiano, occupa la porzione a nord-est del corpo ellittico in corrispondenza della grande corte rossa. Si sviluppa su due piani per un totale di 820 mq di superficie fuori terra e un’altezza massima di 7,5 m. Il piano terra ospita le funzioni rappresentative e operative del centro con la hall di ingresso, in continuità con la corte esterna, a doppia altezza, il front office dell’accoglienza con il centralino, la sala conferenze per 50 persone, un ufficio, la sala riunioni e un archivio.
Al primo piano trovano posto invece le destinazioni riservate più prettamente alle attività dei volontari. Intorno al ballatoio che si apre sulla hall al piano terra si articolano le due camere, ciascuna con 5 posti letto, con i distinti spogliatoi e servizi annessi, la cucina abitabile aperta sulla terrazza esterna e due sale polifunzionali / ricreative a servizio dei volontari e delle associazioni o da destinare al futuro ambulatorio infermieristico aperto alla comunità.
L’autorimessa
In continuità diretta con i locali della sede operativa, raggiungibile da ingressi compartimentali, s’imposta nella porzione nord-ovest dell’edificio, l’autorimessa. Coprendo una superficie totale di 400mq lo spazio ospiterà fino a 7 ambulanze e 3 automediche oltre che un locale per lo stoccaggio delle bombole di ossigeno in dotazione alle ambulanze stesse e 2 locali ad uso magazzino. Un soppalco in carpenteria metallica di 145 mq accessibile da una scala interna, ed esternamente dal secondo piano della sede operativa, amplia le possibilità di rimessaggio di materiali ed attrezzature. La struttura, realizzata con elementi prefabbricati in acciaio e c.a., permette di coprire grandi luci, modulare flessibilmente le aperture e realizzare una copertura a shed che consenta di ottenere una luce diffusa e uniforme all’interno degli spazi. Questa tecnologia costruttiva sarà applicata anche alle altre due aree destinate a stoccaggio materiali e attrezzature.
Il magazzino per le attrezzature
Si estende per 600 mq e con un altezza di 5,5 m e ospita il ricovero degli autocarri delle attrezzature della protezione civile. Per consentire una maggiore flessibilità degli spazi e una maggiore efficienza nelle movimentazioni dei mezzi e dei materiali la struttura portante prevede un solo grande pilastro cruciforme al centro dell’area. Anche qui 2 soppalchi per una superficie di 240mq, in continuità con quello presente nell’autorimessa mediante un ballatoio sospeso sul grande asse di distribuzione, consentono di ricavare ulteriori situazioni per lo stivaggio di materiali e attrezzature in dotazione al comitato.
Il magazzino per lo stoccaggio e distribuzione viveri
Dal grande asse trasversale di distribuzione si raggiunge anche il magazzino per lo stoccaggio e distribuzione viveri nella porzione sud-ovest del volume ellittico. È uno spazio articolato tra situazioni uso ufficio e accoglienza per le distribuzioni settimanali e grandi aree per il deposito: all’interno si trovano le celle frigorifere e i locali per lo stoccaggio di medicinali ed Occupa un area di 330 mq per un altezza di di 5,5 m.
Gli spazi esterni
Per mezzo della nuova rotatoria su Via Aldo Moro, come previsto dal programma, si accede da nord all’area di intervento dove le sistemazioni esterne della nuova sede della Croce Rossa collaborano al dinamismo centrifugo del volume architettonico; governate geometricamente da una serie di linee di forza che disegnano gli spazi verdi, gli stalli per i parcheggi e che riallacciano brani di paesaggio e percorsi pedonali e carrabili. Le pavimentazioni che ne derivano sono trattate come superfici permeabili a diverse grane proporzionali al gradiente di percorribilità degli spazi. Anche la disposizione delle alberature è coinvolta da questa tensione curva che disegna tutti gli spazi esterni. I filari di pioppi rafforzano ed enfatizzano così la sensazione dinamica del costruito. Tutti gli ingressi per l’accesso e l’uscita rapida dei mezzi di emergenza si affacciano direttamente sul percorso carrabile che fa da perimetro all’edificio. Dotati degli spazi di manovra necessari i mezzi, in questo modo, potranno fluire in sicurezza, rapidamente e naturalmente verso l’uscita.
La sostenibilità ambientale
La filosofia è quella di un edificio perfettamente compatibile con il contesto e basato sui principi dell’architettura sostenibile, secondo i quali la produzione di energia per il suo sostentamento è demandata all’ambiente circostante e alle sue preziose risorse. Inoltre, la sostenibilità ambientale del progetto è garantita da una ormai comprovata serie di soluzioni architettonico-impiantistiche da attuare in fase progettuale e realizzativa. L’orientamento dell’edificio e la sua forma ellittica, insieme alla facciata e alla corte interna, sono pensati per massimizzare la ventilazione naturale e il controllo all’esposizione solare, al fine di ottenere il migliore comfort interno con il minimo dispendio di energia. L’elemento caratterizzante del progetto, la pelle esterna, svolge un fondamentale ruolo di termoregolazione fungendo da camera d’aria riscaldata in inverno e da controfacciata ventilata in estate.
Il controllo bioclimatico passivo della struttura è garantito in parte dalla struttura della grande copertura che si presta all’istallazione sia di celle fotovoltaiche, sia all’istallazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria al fine di massimizzare gli apporti solari. La ventilazione naturale gestita da aperture regolabili nelle grandi superfici vetrate favorisce l’ingresso di aria fresca mitigata dal passaggio all’interno del parco, e l’uscita di aria calda satura attraverso la copertura. L’istallazione di pompe di calore ad alta efficienza con recupero sul condensatore/evaporatore e l’impiego di meccanismi di ventilazione meccanica controllata aumentano le prestazioni energetiche e il comfort degli edifici. Le acque meteoriche vengono raccolte e quindi riutilizzate per l’irrigazione del parco.
L’impiego di materiali da costruzione a km0, infine, aumenta consistentemente la sostenibilità ambientale e economica dell’operazione.