Mulino Agri '90
La cooperativa Agricola Agri ’90, da alcuni decenni, contribuisce in maniera determinante alla conservazione dei caratteri paesaggistici ed ambientali della bassa Valle del Chiese.
Con la ripresa della tradizionale coltivazione del “Nostrano di Storo”, da cui si ricava la pregiata farina da Polenta, vasti appezzamenti, destinati ad un rapido degrado, sono stati recuperati e messi a cultura.
Dopo una prima fase sperimentale, che ha interessato soprattutto i terreni di fondovalle (circa 320 ettari), sono stati rimessi a cultura anche terreni più marginali, collocati a quote più elevate in Val Daone e in Val Rendena; ed a fianco della tradizionale coltivazione del granturco veniva introdotta la produzione di piccoli frutti, ortaggi e patate con l’adozione di pratiche agronomiche innovative e metodi biologici di lotta ai parassiti.
Con il passare degli anni e l’aumento dei soci e dei conferimenti, lo storico mulino di via Regensburger di Storo, si rilevò del tutto inadeguato, e tra i soci si manifestò l’esigenza di dotarsi di una nuova sede dove, in modo razionale, poter provvedere alla conservazione, movimentazione e trasformazione dei prodotti.
Il progetto presentava dunque due grandi domande, apparentemente in contrasto fra di loro, alle quali bisogna trovare risposta nel modo più semplice ed “economico” possibile.
A fianco ad un preciso e dettagliato programma funzionale si manifestava infatti l’esigenza di realizzare una costruzione capace di esprimere l’attenzione al paesaggio e all’ambiente che da sempre “informa” la vita della cooperativa.
La complessità del tema ci ha convinti ad affrontarlo in maniera semplice rispettando alcuni semplici criteri di riferimento:
- articolazione e distinzione delle funzioni per evitare volumi troppo impattanti;
- contenimento delle altezza con differenziazione in verticale dei materiali;
- collocazione sul retro dell’edificio del piazzale di manovra dei mezzi e delle strutture di contenimento della granella;
- impiego di materiali naturali chiaramente in rapporto con il contesto locale ma rivisti e reinterpretati in chiave contemporanea; Nell’impianto sono dunque distinguibili i volumi principali del magazzino, del mulino e della vendita dei prodotti raccordati dal corpo più basso degli uffici.
I corpi di fabbrica si costruiscono su basamenti pieni in legno o muratura bianca su cui si innalzano parti traslucide protette all’esterno da frangisole verticali in legno di larice.
Sul retro dei volumi principali un ampia copertura in legno consente la movimentazione e la trasformazione dei prodotti anche con cattive condizione metereologiche, mentre verso il fianco della montagna entro ordinati contenitori riposa l’“oro di Storo”.
Il Mulino Agri ’90, oltre ad una segnalazione a Costruire il Trentino 2009I2012, ha ricevuto anche un riconoscimento alla seconda edizione del concorso internazionale Constructive Alps indetto dalla Confederazione Elvetica e dal principato del Liechtenstein per promuovere tra gli architetti e i costruttori la sensibilità per interventi di costruzione e ristrutturazione responsabili e innovativi in tutto l’arco alpino.
A questa edizione del concorso hanno partecipato 400 progetti provenienti dall’intero arco alpino, in una prima fase del concorso le giuria ha selezionato 30 progetti finalisti tra i quali sono stati poi scelti i tre progetti premiati e sette riconoscimenti.
I 30 progetti selezionati, pubblicati in un numero speciale della rivista “Hochparterre” sono esposti nella mostra “Construtive Alps” al museo di Berna fino al 29 settembre 2013 e successivamente itinerante per l’arco alpino con una tappa già programmata anche a Merano.