Il progetto, selezionato al Premio di Architettura Costruire il Trentino 2009-2012, è frutto di un tavolo di lavoro avviato congiuntamente nel 2008 (su volere della PAT) dalle amministrazioni di Isera, Nogaredo, Villa Lagarina, Pomarolo e Nomi che ha portato all’individuazione di un comune percorso di sviluppo e valorizzazione del patrimonio naturale, agrario, storico ed architettonico delle singole comunità. Partendo dalla constatazione del progressivo abbandono dell’attività agricola nell’area collinare con il conseguente degrado dei manufatti esistenti (strade poderali, muri di sostegno, edifici rurali tradizionali, ecc.) il progetto si è posto come obiettivo primario il recupero e la valorizzazione del paesaggio agricolo attraverso la riqualificazione di tutti i percorsi di accesso ai poderi con i relativi manufatti di contenimento, nonché la valorizzazione paesaggistica di quegli elementi di pregio storico o ambientale presenti nell’area di interesse (alberi monumentali come lo storico Bagolaro de Val, siti archeologici, biotopi naturali).
Nello specifico il progetto sull’area collinare compresa nel comune di Nomi, attraverso un percorso che si snoda da sopra l’abitato fino alla località Servis per una lunghezza complessiva di circa 3 km, si è composto sia di interventi di carattere ordinario che straordinario. A seconda delle condizioni dell’esistente tracciato stradale sono state eseguite operazioni di rettifica ed allargamento dei tratti a maggiore pericolosità, di rigeometrizzazione delle rampe a monte e a valle, di ridisegno e messa in sicurezza dei tornanti, pulizia e ripristino dei muri in sassi a secco e costruzione di nuovi muri di contenimento dove crollati, riconfigurazione dei sistemi di scolo delle acque meteoriche, nonché del fondo e del manto stradale. Particolare attenzione è stata rivolta, sia in fase di progetto che di cantiere, alle lavorazioni riguardanti i muri in sassi a secco tramite lo studio accurato della loro tecnica costruttiva e la formazione delle maestranze di cantiere. La scelta dei materiali – tutti legati alla tradizione rurale locale e per quanto possibile recuperati direttamente in loco e quindi a km 0 – nonchè delle tecniche costruttive è stata condotta nell’ottica della minore invasività e del massimo rispetto per la natura, che è qui la vera padrona del luogo.
In località Val, in un punto caratterizzato da una particolare veduta sulla valle dell’Adige, è stato realizzato un nuovo padiglione panoramico in legno con il 3° recupero delle tavole di larice massiccio di un esistente manufatto abusivo. La sua forma prismatica divergente apre la vista sull’intorno spaziando da Castel Beseno fino a Savignano attraverso la rocca di Calliano, Castel Noarna, le rovine del Castello di Nomi e tutti gli abitati della Destra Adige Vallagarina. Il terrazzo circolare panoramico sottostante, è in acciaio verniciato finitura corten con le sedute in legno di frassino. Nelle piazzole di sosta potenziate lungo il tracciato gli elementi d’arredo e le nuove alberature creano dei coni visivi da cui poter godere del fascino del paesaggio naturale circostante.