La Città del Parco Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
La riabilitazione di Rotte dimenticate, Agglomerati Urbani fantasma e Paesaggi fossilizzati, costituisce l’oggetto della proposta per la riattivazione del Paesaggio del Cilento.
La zona della Lucania, dove si situa il Parco del Cilento, si costituì come un territorio dalle caratteristiche
particolari, data la sua condizione di Istmo tra la Costa Tirrenica e Ionica. Le rotte di colonizzazione
Micenea (1600/1000 AC) stabilirono una rete importante di legami tra le città coloniali del Golfo di Taranto
(Metaponto e Sibari, a Oriente) e quelle del Mar Tirreno (Posidonia, Elea e Lao, a Occidente), sempre
utilizzando l’attraversamento della Lucania (con rotte trasversali o Istmiche). È evidente che durante
migliaia di anni questo territorio interiore e montagnoso sviluppò Paesaggi produttivi di carattere Agrario,
Forestale, e Pastorizio che contemporaneamente si costituirono come dominante dei Processi Produttivi e
delle Rotte Commerciali tra le Città Costiere.
La riscoperta di un sistema di circuiti tra la Costa e l’Interiore garantirà l’esperienza attraverso una sequenza ricca e diversificata di Paesaggi esistenti nel Parco del Cilento, basata su un’espressiva variazione geomorfologica di luoghi emergenti, grotte, scarpate, e pianure alluvionali. Queste variazioni litologiche e geomorfologiche hanno determinato in egual modo la variazione dei biotipi presenti nel Parco, così come i modi di sopravvivenza che hanno dato origine ad un congiunto relativamente eterogeneo di paesaggi antropizzati, sia nella forma dei sistemi di coltura, sia nella forma dei luoghi abitati, da lunga data, oggi rimessi a condizioni di luoghi archeologici o rovine dimenticate.
Sono proposti così tre tragitti principali che legano la Costa al Vallo di Diano sfruttando, quando possibile, i
tratturi esistenti e che si impiantano su un sistema di crinali, in relazione panoramica con una vasta
porzione del Paesaggio del Parco e articolati con punti culturali o naturali di rilevanza.
Ciascun percorso si offre come catalizzatore di economie e celebrazione di identità locali, attivando
esperienze derivate dalla qualità dei paesaggi intercettati e dai sistemi di produzione in abbandono, la cui
rivitalizzazione si rivela fondamentale per garantire la vitalità di questi stessi paesaggi.
Oltre alla visita del paesaggio del Parco, all’insieme dei percorsi si associa una rete di punti di sosta e
luoghi di soggiorno temporaneo (o più prolungato) in alcuni borghi in abbandono, in relazione diretta con
la rivitalizzazione, a medio termine, di economie di piccola scala. Economie di montagna più legate alla
produzione silvo-pastorale, o economie del sistema collinare dove si concentra la produzione di formaggio,
olio, vino, funghi, oltre all’economia turistica associata alla programmazione di attività culturali inerenti la
visita al Parco.
Ciascun percorso è associato ad un carattere e ad un programma che trova nella qualità del Paesaggio
intercettato il suo senso di pertinenza:
Percorso della Via Popilia (L'antico traturo Capua-Reggio Calabria) :
Concetto: Riattivazione del Tracciato Storico della Via popilia e Conversione in Infrastruttura Culturale;
Itinerario: Foce del Sele – il Fiume Tanagro – l’Oasi di Persano – i Monti Alburni – Le grotte carsiche di
Pertosa – Romagnano al Monte (Vallo di Diano). 81 km.Percorso Trazzera degli stranieri:
Concetto: Il percorso Archeologico e l'albergo Diffuso ;
Itinerario: Paestum – Dorsale del Chianello – Valle del Calore Lucano – Massiccio degli Alburni – Roscigno
Vecchia – Vallo di Diano – Sala Consilina (Vallo di Diano). 66 km.Percorso del l' Antico Tracciato Elea-Sibari :
Concetto: La rotta della Dieta del Mediterraneo, su il basso
Cilento Itinerario: Capo Palinuro- il complesso del Monte Bulgheria – San Severino di Centola – le colline
costiere –la valle del Mingardo e del Bussento – i Monti Gelbison e Centaurino – il Complesso del Cervati –
la Certosa di Padula (Vallo di Diano). 60 km
Questa rete sorge come rivelatrice di un paesaggio, stabilendolo spazialmente e dinamizzandolo
culturalmente ed economicamente. Una delle strategie della proposta garantirà lungo la rete dei percorsi la
presenza di un insieme di luoghi di permanenza, rifornimento o pernottamento. Una specie di albergo
diffuso che si appoggerà ai borghi esistenti che, per diverse cause, risultano praticamente disabitati.