1_OBIETTIVI e STRATEGIE
L’area ex-Mazzoleni, da area industriale periferica rispetto al centro abitato principale, si trova oggi ad essere in una zona nodale del nuovo insediamento urbano. Si tratta di un contesto che accomuna molte realtà italiane, dove aree un tempo periferiche si trovano ad essere inglobate nell’abitato diffuso, estremamente disaggregato, spesso di scarsa qualità edilizia e senza un rapporto equilibrato di pieni e vuoti che sia in grado di definire fulcri, spazi pubblici e privati di qualità.
La progettazione si pone quindi l’obiettivo di dare all’area un carattere e un’identità di nuova centralità urbana.
Le strategie urbane perseguite sono state principalmente due.
_La prima riguarda la ricerca di un dinamismo spaziale che elevi lo spazio pubblico da semplice residuo tra i bordi del costruito a luogo di attrattiva, incontro e socializzazione, studiando uno spazio complesso, unitario nell’identità e vario nelle suggestioni e nell’uso, una piazza urbana.
_La seconda è la ricerca di una flessibilità funzionale del costruito, in particolare del non residenziale, per ottenere la massima adattabilità degli edifici nei confronti di destinazioni e configurazioni variabili nel tempo nella ricerca di una mixitè urbana come sinonimo di qualità.
Queste strategie generali insieme ad obiettivi riguardanti un abitare sostenibile e di qualità sono alla base del nostro progetto.
2_IL DISEGNO URBANO
Fissati obiettivi e strategie il disegno urbano scaturisce da una sovrapposizione di questi principi concettuali con altri di carattere geometrico, ovvero una serie di direttrici che vogliono essere fondanti del nostro progetto e rappresentative di una esigenza di connessione dell’area con la città esistente, in particolare il centro storico e gli edifici pubblici esistenti. Questi assi ideali di collegamento, attraversando e tagliando l’area, ne definiscono la struttura urbana esterna di accessibilità e quella degli spazi interni, nonché i bordi del costruito.
Ne scaturisce un progetto che si relaziona al contesto creando uno spazio pubblico centrale accessibile e usufruibile da tutti, in cui la disposizione degli edifici ne rafforza la qualità ed il valore urbano.
Tre ampi spazi verdi, collocati rispettivamente in corrispondenza dell’ingresso carrabile su Via Marconi, dell’accesso ciclopedonale su Via Giussano e del teatro. Questi conducono, attraverso larghi e fluidi percorsi pavimentati, all’area centrale che possiamo definire “la piazza” del progetto, che rappresenta il punto di densità sociale dove si concentrano le attività commerciali e si estendono le funzioni pubbliche. Aree verdi e pavimentate si fondono in un continuum spaziale connettendo e valorizzando le funzioni pubbliche esistenti destinate allo sport e alla cultura.
Il costruito, concentrato sui bordi del lotto, comprende quattro edifici, due semicorti a carattere prevalentemente residenziale, un edificio pubblico ed un edificio misto e flessibile.
A servizio degli edifici di progetto è previsto un percorso carrabile a doppio senso di marcia con accesso su via Marconi. Ipotizziamo che la strada possa congiungersi a via Decò e Canetta con il passaggio esistente o che si completi all’interno, attraversando lo spazio antistante il teatro per uscire di nuovo su via Marconi.
Come ulteriore accesso carrabile sarà utilizzato quello esistente a Sud-Est dell’area per realizzare una viabilità secondaria a doppio senso di marcia a servizio dell’edificio misto. I parcheggi pubblici sono concentrati in un’ampia area in corrispondenza dell’ingresso su via Marconi, mentre quelli privati sono nel piano interrato sotto le residenze.
Per quanto riguarda gli accessi pedonali e ciclabili, oltre a quello esistente a Sud, se ne prevedono altri a Nord su via Giussano e su via Marconi. La presenza delle recinzioni degli edifici residenziali esistenti impone accessi ciclopedonali molto stretti ai quali si contrappone la visione di un ampio e vario spazio pubblico interno. Al contrario l’accesso diretto su via Marconi è di grande respiro e punta in direzione dell’edificio pubblico, visibile ma solo attraverso una serie di eventi, sbalzi degli edifici residenziali, percorsi pedonali e spazi attrezzati.
3_IL PROGETTO ARCHITETTONICO
Le direttrici ideali di collegamento determinano i bordi dei quattro edifici di progetto.
Due destinati a residenziale con basamento commerciale, uno pubblico e un edificio misto altamente flessibile.
La volontà di dare una grande importanza allo spazio pubblico non ha comunque impedito di rispondere in maniera efficace alla necessità abitativa. Nella nostra ipotesi abbiamo dedicato alle abitazioni il 60% della slp ammissibile, scegliendo una tipologia a corte.
La scelta di questa tipologia risponde da una parte alla volontà di contrapporre una forma definita e compatta al disordine e alla frammentazione dell’abitato diffuso, dall’altra a quella di definire spazi di vicinato, aree di gioco per i bimbi.., distinti da quelli pubblici. La corte, con i fronti sulla piazza pubblica, da una parte ordina lo spazio urbano e dall’altra individua un ambito più privato come estensione dell’intima dimensione domestica.
La permeabilità all’interno della corte è assicurata da ampie aperture sottolineate dai grandi sbalzi e da cambi di pavimentazione che individuano il passaggio dalla dimensione pubblica a quella più privata.
Tali aperture interrompono il piano terra, destinato esclusivamente all’attività commerciale che sarà costituita principalmente da esercizi di vicinato ed attività con superficie di vendita inferiore a 400 mq.
Al di sopra del basamento commerciale un piano intermedio, destinato ad artigianato e residenze atelier, permette di sfruttare le ampie terrazze come spazi semiprivati di aggregazione e cultura.
La tipologia a corte permette inoltre un’ampia flessibilità sia per quanto riguarda il taglio e le dimensioni degli alloggi che saranno vari per permettere un’adeguata risposta alle esigenze abitative, sia in riferimento alla volontà di ridurre o ampliare la destinazione commerciale a favore di quella residenziale.
L’edificio pubblico, con un’estesa superficie a terra, è posizionato ad Ovest del lotto per evitare di polarizzare le funzioni pubbliche a Sud, in corrispondenza del teatro, e assicurare un flusso dinamico da un edificio pubblico all’altro.
La nostra ipotesi è che si tratti di una biblioteca con un ampio atrio in cui si estende lo spazio pubblico esterno, sale lettura e spazi espositivi.
L’edificio a Sud-Est, rappresenta la struttura più adattabile e flessibile.
Un’ampia piastra di base può accogliere molte delle funzioni suggerite dal bando, il commercio all’ingrosso o al dettaglio nei limiti di 1000 mq oppure ancora esercizi di vendita di materiali ingombranti.
Allo stesso modo l’edificio al di sopra della piastra, con una sezione ridotta, può accogliere una struttura ricettiva, un direzionale, ma anche residenze, a seconda della destinazione più idonea alle necessità.
Nella nostra ipotesi il piano terra accoglie un’attività commerciale al dettaglio in gestione a privati mentre nei due piani superiori l’edificio è destinato a ricettivo considerando la vicinanza con l’aeroporto e il turismo.