Passerella pedonale per collegare le aree del tempio di Eracle e del tempio di Zeus
La città di Akragas fu fondata nel 580 a.C come colonia di Gela città e divenne ben presto una tra le più potenti città siciliane. Racchiuso tra due torrenti che ne costituivano baluardo naturale, il luogo su cui sorge la città è composto da una parte erta e rocciosa, per la difesa, e una più piana e acclive, come sede della città.
La cinta di mura che corre lungo il perimetro esterno di Akragas è una delle più importanti per estensione e chiarezza di tracciato delle molte note di età greca. L’infrastruttura difensiva della città sembra denotare da principio, una grande attenzione da parte degli akragantini nei confronti del paesaggio naturale in cui hanno fondato la propria città. Le mura seguono sempre la linea di maggiore elevazione, la cresta delle alture, il margine superiore dei valloni, costringendosi a molti giri viziosi, disegnando sporgenze e rientranze, senza creare mai una condizione artificiale difensiva
L’immagine che ancora oggi si presenta nell’avvicinarsi alla città dal mare è una sfilata di templi in sorprendente armonia con l’andamento del terreno e il fiorire della vegetazione, opera dell’uomo in meravigliosa continuità con la natura. Citando Pirro Marconi : «Come sempre la bellezza del paesaggio classico esce da un imponente e fortuito concorrere delle circostanze più felici della natura, in accompagnamento alla dominante opera dell’uomo»
Sono questi i caratteri identitari a cui il progetto deve fare riferimento, all’interno di una visione d’insieme del paesaggio culturale.
Il progetto della “Passerella pedonale per collegare le aree del Tempio di Eracle e del Tempio di Zeus” è maturato, prima di tutto, da una visione complessiva e strategica del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento. In quest’ottica, il nuovo elemento di collegamento diventa un tassello importante che deve valorizzare e stimolare la comprensione del sito in cui si inserisce. L’accezione contemporanea di parco archeologico mira alla salvaguardia ambientale del paesaggio culturale che interessa, visto nei suo aspetti di storia, archeologia e sistema ambientale. In quest’ottica, sempre più le inserzioni di elementi nuovi tendono ad integrarsi in una visione complessiva che riqualifichi il paesaggio, preservi le tracce archeologiche, in una forte continuità con i caratteri ambientali e paesaggistici. La tutela delle preesistenze archeologiche è alla base ogni intervento e deve coesistere con la fruizione del paesaggio ambientale, anzi costituire un fondamentale fattore di arricchimento nella comprensione del territorio da parte del visitatore.
In questa visione, la continuità del paesaggio e la sua narrazione fatta di testimonianze, documenti, storie e manufatti, è il luogo ideale per creare nuovi rapporti tra archeologia e territorio, tra valorizzazione dei i beni culturali e sviluppo sostenibile del paesaggio.
All’interno di una visione complessiva di paesaggio culturale, il progetto per la Passerella pedonale tra le aree del Tempio di Heracle e del Tempio di Giove agisce su diversi livelli di inserimento nel contesto archeologico, paesaggistico e ambientale.
Un aspetto fondamentale del progetto è la massima attenzione riservata alla conservazione del sito archeologico. La passerella pedonale dovrà collegare le aree del Tempio Herakleion, il più antico dei tempi akragantini, risalente agli ultimi anni del VI secolo a.C., collocato subito a est della Porta Quarta o dell’Emporio, e l’area del Tempio Olimpeion (o di Giove Olimpico), uno dei più grandi del mondo ellenico.
A livello archeologico la passerella evoca le tracce dei due templi, ponendo la tutela delle preesistenze archeologiche al centro della fruizione del parco, costituendone un fondamentale fattore di arricchimento nella comprensione storica, culturale e artistica del territorio da parte del visitatore. Sviluppandosi parallelamente a quello che era l’asse principale est-ovest, lungo il quale venne eretto nel 480 a.C. il Tempio di Giove, la passerella si apre sul lato ovest seguendo l’orientamento del tempio di Heracle, evidenziato dalle otto colonne del fianco meridionale del peristilio. Tali direzioni vengono ulteriormente evidenziate dagli elementi di bordo della passerella, i parapetti, che si estendono nel contesto come linee di connessione tra gli elementi del parco. La passerella si trasforma in un elemento divulgativo, un’infrastruttura che, oltre ad assolvere la propria funzione di collegamento, viene concepita come l’occasione per arricchire la fruizione del Parco di contenuti legati all’urbanistica ellenica e all’impianto di fondazione della città di Akragas.
L’aspetto della conservazione rimane, tuttavia, il tema principale del progetto. In quest’ottica il progetto strutturale della passerella prevede l’impiego di una tecnologia innovativa che consente di azzerare la necessità di scavo e la presenza di fondazioni nell’area archeologica. La struttura della passerella pedonale, del tipo “stressed ribbon”, è costituita da una serie di nastri tesi ancorati sulle 2 sponde attraverso elementi metallici addossati alle pareti rocciose e tenuti da tiranti ancorati in profondità, bel al di sotto della quota archeologica nota.