Situata su un promontorio che si affaccia sul mar d’Africa l’abitazione è costituita da due volumi collegati tra loro da un pergolato.
Il più grande dei due corpi è il risultato della ricostruzione ed ampliamento di un rudere esistente. L’intento è stato quello di ricostruire nel rispetto degli elementi della tradizione locale cercando di rendere il volume più “essenziale” possibile. L’edificio, a forma di L, è costituito da una parte con tetto a falde dove è ubicata la zona living dell’abitazione a cui si lega un volume più basso con tetto piano, dove è prevista la zona notte. Il secondo corpo di fabbrica destinato a dependance, è il risultato della rifunzionalizzazione di un magazzino esistente. Un piccolo locale tecnico posto dietro la dependance diventa elemento di separazione tra la zona piscina e un orto concluso. I muri dell’orto, di altezza massima di 2 metri, contribuiscono a dare compattezza a tutto il sistema mettendo in diretta relazione, sia formale che funzionale, il gruppo di edifici. Formalmente il progetto si esplicita in elementi riconducibili a volumi “puri” che, “legati” tra loro da un sistema di muri, acquistano “complessità”; dall’organicità del complesso si generano una serie di spazialità “intime” dove gli elementi del paesaggio vengono “selezionati”.