Casa SC
Sull'altopiano ibleo, in un area a nord della città di Ragusa caratterizzata dalla presenza dei muri a secco in pietra calcarea che disegnano geometricamente il paesaggio delle chiuse, ai margini di una villa gentilizia di fine ottocento, si sperimenta la ristrutturazione di un corpo di fabbrica esistente e la ricostruzione di uno nuovo ad esso adiacente.
In questo contesto, un tempo a carattere prettamente agricolo, ma progressivamente e maldestramente urbanizzato, la nuova costruzione si confronta con gli elementi eterogenei che lo caratterizzano, la corte principale, gli orti conclusi ed i giardini formali e si inserisce come un ulteriore elemento di caratterizzazione del paesaggio stesso.
Il filo conduttore della ricerca progettuale è una riflessione sull'architettura rurale iblea e su come sia possibile realizzare un'architettura moderna senza cedimenti verso il folklore o una non ben specificata architettura tipica. Così le nuove costruzioni si confrontano con la villa esistente, i muri, i giardini formali e gli orti conclusi, utilizzando i materiali presenti sul luogo, i salti di quota, il verde, le viste, trasformandoli in materia del progetto.
La casa è costituita da due fabbricati di dimensioni e forma analoghe. Il primo dei due è il risultato di una ristrutturazione di un fabbricato esistente un tempo adibito a stalla/magazzino nel quale è stato inserita una quota intermedia con una doppia altezza e tetto ligneo a vista. Il secondo, adiacente, è ricostruito sul sedime di un edificio preesistente parzialmente diruto anch'esso destinato a stalla/magazzino. Un'ulteriore quota intermedia, in parte a sbalzo verso il giardino formale, organizza in altezza la costruzione che si conclude con un tetto inclinato in muratura.
Al piano terreno trovano posto, nel nuovo corpo di fabbrica, la cucina con vista sulla piscina, la stanza da pranzo ed i locali di servizio, mentre nel corpo di fabbrica ristrutturato è sistemata la zona giorno che si affaccia anch'essa sulla piscina e sulla corte principale della villa.
Al primo piano, attraverso una scala in ferro rifinita in pietra lavica e calcarea posta in asse ed ortogonale alla zona giorno, trovano posto, nella nuova ala, due camere da letto con bagni di pertinenza e cabine armadio e nell'ala ristrutturata una pinacoteca/studio che si affaccia tramite la doppia altezza sulla zona giorno sottostante.
I locali di servizio sono raccolti in un corpo tecnico baricentrico al nuovo edificio posto specularmente alla scala.
Esternamente è stata realizzata la sistemazione di un'ampia area dove hanno trovato posto una piscina di ml 13,50 x 2,50 e due padiglioni, uno leggero in vetro ed acciaio utilizzato dal proprietario come laboratorio, ed uno più solido, realizzato in muratura e destinato ad autorimessa. I due padiglioni sono collegati da un tunnel in calcestruzzo a vista, l'ingresso principale delle due costruzioni, che insieme al muro di cinta del giardino all'italiana ed ai nuovi muri perimetrali realizzati, ridefiniscono i margini di tutto il complesso.