RECUPERO DELLA CAPPELLA SANT'ANNA
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La Cappella sorge nel complesso residenziale Lagomare, a Torre del Lago, frazione di Viareggio (LU), nel territorio del Parco Naturale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli, a poca distanza dal mare.
La chiesa, consacrata e dedica a Sant’Anna, è stata realizzata su progetto dell’ingegnere Valdemaro Barbetta, per volontà della madre Anna, nel 1973. L'opera è caratterizzata dalla soluzione strutturale; tre cavalletti, costituiti, ognuno di loro, da due travi in legno massiccio che configurano staticamente un portale a tre cerniere, realizzate queste in acciaio e poste ai piedi e in sommità, risolvono l’opera nell'architettura e nella struttura portante.
Nel tempo la Cappella e il lotto di terreno su cui insiste furono donati alla parrocchia di San Giuseppe.
Nel 2010 a causa dell’entità e dell’estensione del degrado che si era accumulato nel tempo la struttura è stata ritenuta non efficiente e non sicura, con conseguente possibile rischio di cedimento e quindi venne dichiarata inagibile.
A seguito dell’interessamento dei parroci don Fosco e don Graziano e degli ‘’Amici della chiesina’’ si è messo in moto l’iter progettuale del restauro.
Il progetto di recupero è stato elaborato dall’Ing. Paolo Galantini, docente nella Facoltà di Ingegneria dell’Università di Pisa, con la collaborazione per la parte strutturale dell’Ing. Renato Terziani.
I lavori, iniziati nell’aprile 2013, sono stati completati l’8 agosto restituendo alla comunità della Lagomare la struttura nella sua integrale bellezza e ripristinandone la funzionalità, sia come luogo liturgico che di aggregazione.
Durante l’inaugurazione del 11 agosto è stata celebrata la Santa Messa mentre il 18 agosto è stato presentato lo spettacolo ''La nave dei folli'', omaggio a Mario Tobino su progetto di Eva Costa.
La complessità tecnica dell’intervento non ha impedito di preservare l’integrità compositiva della struttura e dei materiali, in particolare di salvaguardare la valenza paesaggistica della copertura, oramai integrata perfettamente con la vegetazione della pineta circostante.
Questo risultato è stato raggiunto mantenendo sospesa la struttura mediante un sistema di ponteggi studiato per l’occasione, che avesse la capacità di sopportare il carico e gli sforzi trasmessi dalla copertura durante le operazioni di sostituzione delle parti lignee ammalorate degli appoggi a terra dell’intera struttura.