Centro Diurno Disabili a Gandino / Concorso ad inviti
Secondo Classificato
L’intenzione del progetto è quella di prevedere una trasformazione dell’edificio al fine di
recuperare un ruolo urbano nel contesto storico attuale e nello stesso tempo definire nuovi
parametri funzionali atti a garantire una alta qualità di vita dei suoi attuali e futuri fruitori.
Non si tratta di realizzare solo un nuovo luogo di accoglienza socio-sanitaria, ma di
ri-costruire un pezzo di città con alta valenza architettonica ed ambientale.
Consapevoli del grado di intervento attribuito dal Piano di Governo del Territorio, il progetto
si sviluppa seguendo due direzioni: da un lato la demolizione del volume su due livelli
posto sulla corte e lo svuotamento di una porzione di edificio (al piano terra, lato ovest) per consentire il passaggio pedonale che dalla corte si apre sul giardino.
La perdita di queste volumetrie viene recuperata con la predisposizione di quattro “blocchi”
emergenti dal fabbricato esistente, definendo nuove relazioni spaziali con l'immediato
intorno.
La città dentro
La prima scelta alla grande scala, è stata quella di pensare ad un recupero dei
rapporti urbani:
la necessità è quella di considerare questa struttura come parte di un tutto rappresentato
dal centro storico capace di relazionarsi ad esso con la predisposizione di un attento
percorso ciclo-pedonale ad uso pubblico che la trasformi da parte marginale e separata
a parte attiva e integrata con il contesto storico circostante.
La seconda scelta è stata quella di pensare ad un recupero dei rapporti spaziali e di
relazione con l’immediato intorno :
da un lato aprirsi sulla corte ed il Palazzo Padronale, attualmente utilizzato per residenze
sociali, dall’altro ridisegnare l’area verde antistante di proprietà in un parco di quartiere.
Le scelte progettuali
L'idea che la città debba entrare nella struttura socio assistenziale è il “concept” del
progetto: siamo partiti dalla conformazione morfologica e tipologica dell’isolato
storico e lo abbiamo reinterpretato, introiettandolo fisicamente nell’edificio.
Si è inoltre definito un cuore centrale: il grande dell'atrio del Centro Diurno diventa la
nostra piazza, ed attorno ad essa si sviluppano i volumi delle diverse funzioni che
costituiscono la struttura socio assistenziale, al pari dei densi isolati urbani.
Non solo sono stati ridisegnati gli spazi interni ed ottimizzati alle attuali esigenze,
bensì abbiamo aperto l'edificio all’intorno.
L’edificio si deforma ed alcuni ambienti escono dalle mura esistenti e si proiettano
verso la corte e verso il parco: quattro volumi, con forme e orientamenti diversi, ma
uniti nella tipologia dei materiali adottata, emergono dal nostro fabbricato e
definiscono nuove funzioni e relazioni.
Non solo la città entra nell’edificio ma anche l’edificio si “muove” verso la città.