RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO COMUNALE PROSPICENTE IL LAGO DI CALDONAZZO
un Lungolago
E’ il progetto di amplificazione del limite della struttura dell’acqua per recuperare la ricchezza ecologica ed il potenziale programmatico del lago di Caldonazzo, interpretandone ed amplificandone gli usi in accordo con l’odierna vocazione del lago.
Prima dell’inizio delle opere di bonifica per “asciugare” le Paludi Perginesi, l’estensione del lago di Caldonazzo lambiva l’abitato di Pergine. Le operazioni di bonifica iniziate nel 1777 lo ridussero alle attuali dimensioni trasformando in campi agricoli le antiche paludi. Nonostante una notevole riduzione della superficie dello specchio d’acqua, il lago di Caldonazzo continua ad essere il piu grande lago del Trentino, balneabile da Giugno a Settembre, attrezzato per sport come la vela, windsurf e canottaggio ed interessante dal punto di vista ecologico e faunistico.Questi elementi permettono al lago di Caldonazzo di rappresentare un punto nodale nella rete dei laghi del Veneto e Trentino, inserendosi in itinerari a grande scala di interesse naturalistico e sportivo, ma mantenendo una dimensione che privilegia un turismo diffuso e meno massivo.
STRUTTURA TERRITORIALE E PAESAGGISTICA: UN LAGO, TRE PAESAGGI
La lettura territoriale del lago di Caldonazzo evidenzia una struttura composta di caratteri naturali ed antropici che si sono modificati l’uno con l’altro determinandone l’assetto attuale. Riassumiamo il contesto in tre strati principali:
- Il paesaggio delle montagne e delle foreste, sempre percepibili dal bordo del lago, dalla strada statale e provinciale, dalla ferrovia e dai centri urbani situati a bordo-lago.
- L’anello pianeggiante, il cui assetto urbano presenta caratteri frammentari e slegati tra loro: da una parte strutture ricettive, dall’altra residenze unifamiliari, e ancora campeggi... elementi che convivono oggi in maniera destrutturata. Mentre le infrastrutture da un lato servono come collegamenti importanti fra Veneto e Trentino e favoriscono il raggiungimento del lago, dall’altra creano contrasti e discontinuità nel contesto che attraversano.
- Il bordo del lago, nettamente delimitato per un lato, dalle infrastrutture esistenti, perde la nitidezza dei suoi confini en-trando in contatto con il lago: terra e acqua si mescolano arricchendo di usi e interessi naturalistici il territorio.
A queste fascie concentriche si sovrappone un sistema trasversale legato alla rete idrografica che nutre il bacino del Lago di Caldonazzo: I rivoli scendono dalle cime delle montagne fino ad arrivare al lago. Nel corso degli anni il sistema naturale é stato profondamente modificato. L’antropizzazione ne ha ridotto lo spessore ecologico e fisico, nonché la continuità. Arrivando a valle, nell’anello pianeggiante, i bordi dei corsi d’acqua si fanno meno leggibili, l’elemento acqua continua il suo percorso e raggiunge il lago ma perde il valore ecologico che aveva qualche chilometro piu a monte. L’intenzione del progetto e’ quella di recuperare la ricchezza ecologica e il potenziale programmatico delle rete idrografica una volta arrivata a valle, reinterpretandone ed amplificandone gli usi in accordo con l’odierna vocazione del lago.
Il processo di inspessimento della rete idrologica avviene attraverso due azioni principali:
la prima consiste in un’operazione di inspessimento fisico del bordo lungo tutto il suo corso fino al lago, che permette la formazione di fascie umide che favoriscono il proliferare di specie vegetali che ristrutturano e rigenerano il bordo del lago influendo positivamente sulla qualità del sistema idrico e ambientale, diventando in alcune aree vere e proprie zone di interesse naturalistico.
La seconda operazione prevede un inspessimento programmatico della struttura idrografica trasversale: i corsi d’acqua diventano anche connettori fisici e programmatici che attraversano i tre paesaggi del Lago di Caldonazzo, sono gli elementi a potenziare per “superare” la barriera tra i centri abitati e il bordo del lago, ovvero il sistema di infrastrutture.
I rivoli diventano infatti veri e propri catalizzatori di programma, che riorganizzano e strutturano lo spazio pubblico e gli usi, strutturando le connessioni programmatiche tra il lago e i centri abitati e, arrivando al lago, potenziano e arricchiscono un ritmo di usi delle rive, creando spazi rinaturalizzati e nuove spiagge di balneazione.
DISTRIBUZIONE DEL PROGRAMMA LUNGO IL PERCORSO DEI RIVOLI: DALLA STRADA AL LAGO
In accordo con questi principi, i rivoli si declinano catalizzando programmi differenti a seconda degli elementi con cui entrano in contatto una volta scesi a valle: il contatto con la strada statale e la ferrovia - tratto VALCANOVER-S.CRISTOFORO-PERGINE concretizza gli elementi di ricezione turistica. Propone un insieme di strutture di accoglienza disperse ed una rete distributiva e di servizi che possa essere indifferentemente fruita dal turista e dall’abitante stesso dei centri di Valcanover o San Crsitoforo.
Questa arteria a carattere ricettivo fluttua tra il bordo del lago e l’entroterra, riconsiderando l’abitato di Pergine come ancora oggi legato al lago: sfrutta infatti il contatto con le vie di collegamento veloci esistenti ma anche un nuovo percorso pedonale che collega in 10 minuti Valcanover e S.Cristoforo. Su questa arteria, si dispongono i parcheggi principali, le espansioni delle strutture alberghiere esistenti o nuove, i servizi principali di accoglienza ed informazione, ed il commercio.
La seconda interazione dei rivoli, legata al contatto con il bordo del lago, valorizza attraverso la rinaturalizzazione le fascie di canneto esistenti e ne potenzia le possibilità; qui si formano le nuove zone umide di interesse naturalistico, i percorsi del bird-watching, le spiagge e si concentrano le attrezzature legate alla balneazione, allo sport, ai percorsi naturalistici ed al nuovo percorso-natura nelle paludi di Pergine.
All’intersezione tra queste due arterie di programma si trovano infatti le ex Paludi di Pergine, oggi irriconoscibilmente inse-rite nel reticolo geometrico dei canali agricoli della bonifica.
Il progetto riflette sull’estensione di questo territorio, sulla sua storia e sul suo valore nel contesto odierno, proponendo una reinterpretazione della presenza dell’acqua legata alla geometria dell’agricoltura. L’inspessimento dei bordi dei canali e la creazione di percorsi lungo i campi coltivati riportano l’acqua nei campi agricoli perginesi, che puntualmente possono ri-allagarsi e diventare, a seconda della quantità d’acqua apportata e dalle modalità di somministrazione, campi fioriti, prati per il pic-nic, o veri e propri acquitrini che, lasciando proliferare la vegetazione spontanea, ricordino la storia di questi luoghi.
LA PIAZZA DEL LUNGOLAGO
Le strutture di ricezione turistica si distribuiscono e riorganizzano nel tratto Valcanover-S.Cristoforo-Pergine fluttuando tra il bordo del lago e l’entroterra, rilegati dalle infrastrutture principali.
Creano un nuovo sistema di relazioni e connessioni tra le aree rinaturalizzate e i nuovi programmi, enfatizzando e mettendo in luce connessioni ora solo latenti e scarsamente sfruttate.
In corrispondenza dell’abitato di Valcanover si propone una riorganizzazione dei campeggi esistenti volta a liberare il bordo del lago, lasciando spazio ad una grande spiaggia panoramica. É infatti questo l’unico punto del lago che permette la percezione di quasi tutto il bordo.
Giungendo a S.Cristoforo, il percorso si allarga in un nodo importante di accesso al paese in cui il programma permette a pubblico e privato di concentrarsi e convergere ibridando usi e spazi: un lavoro sui livelli pubblici permette di creare una nuova relazione tra San Cristoforo e il Lungolago lungo il Rio Merdar. L’idea e’ quella di costruire un insieme di relazioni continue fra lo spazio del movimento e quello della sosta, enfatizzando la dimensione percettiva di chi li fruisce. L’hotel, gli spazi commerciali, gli infopoint sono visti come parte di un unico percorso che in punti si restringe (passando attraverso i canneti) e in punti si allarga diventando terrazza panoramica verso il lago, e in altri punti sale raccontando attraverso pannelli informativi la storia del luogo e del contesto in cui ci si trova.La generosità di alcuni spazi permette poi di creare le condizioni per poter ospitare eventi collettivi come manifestazioni, sagre, concerti.
Al piano terra si organizzano i parcheggi, direttamente in relazione con la SP1, i piani terra degli edifici sono commerci affacciati sulla piazza che servono sia il turista che gli stessi abitanti organizzando un luogo di incontro a stretto contatto con il centro urbano, due edifici gestiscono l’ingresso alle zone umide e il centro informazioni. Sopra alla piastra, invece, si trovano gli ingressi all’hotel, alla sala polifunzionale ed ai locali di ristoro. La posizione strategica e le bucature della piazza permettono uno spazio fatto di sole ed ombra ed una vista sul lago “amplificata” dai nuovi spazi rinaturalizzati del Rio Merdar.
SINERGIA TRA PUBBLICO E PRIVATO - FATTIBILITÀ ECONOMICA DELL’ INTERVENTO
Nelle nuove aree edificabili i soggetti investitori dovranno garantire un ritorno attraverso il finanziamento di quelle che sono le opere a carattere pubblico che saranno a loro volta in grado di qualificare le nuove attività commerciali.
In questo modo crediamo che si possa generare un processo virtuoso per realizzare un progetto frutto di una lettura piu complessa del contesto.
IL SOLARIUM E LA BIOPISCINA
Il secondo punto strategico del progetto si imposta come una naturale estensione di Pergine al lago,e connette gli spazi del lago con l’entroterra perginese ed i nuovi percorsi nelle paludi di Pergine: canoa, cavallo, passeggiate ed escursioni in bicicletta. I percorsi dei canali agricoli consistono in un reticolo di circa 10km complessivi, fatto di canali alberati, campi rinaturalizzati o convertiti in praterie fiorite, aree di land art, orti urbani, in generale estensioni riservate ad usi reversibili delle odierne parcelle agricole.
I centri informazione ed i centri di attrezzature per lo sport si concentrano nella fascia finale delle Paludi Perginesi, su di una terrazza-solarium completamente rivolta a Sud che crea una nuova spiaggia di 500 ml e un molo per piccole imbarcazioni e canoe. Come una naturale estensione dei canali che attraversano la piana di Pergine e sfociano nel lago, una biopiscina si situa a contatto con la piastra, servita dai nuovi edifici dei bagni situati nella nuova terrazza-solarium.
LA SS47 E LA NUOVA GALLERIA
Anche in questo caso si propone di enfatizzare e valorizzare gli interventi attraverso un sistema di compensazione che derivi dalla realizzazione delle nuova galleria. Questo progetto, che riduce il traffico dei veicoli sulla SS47, restringendo della carreggiata carrabile a favore di un nuovo percorso ciclopedonale, genera però contemporaneamente un nuovo limite tra Pergine e il Lago. Nell’ottica di questo importante intervento infrastrutturale, crediamo che la realizzazione di un nuovo sottopassaggio ciclopedonale e della biopiscina possano rientrare in un’opera di compensazione ambientale.
Il posizionamento di questi due nodi strategici sull’abitato di S.Cristoforo, garantisce una distribuzione del programma coerente alla circolazione ed agli accessi, potenzia gli usi esistenti e soprattutto getta le basi per un’amplificazione degli usi ed un riconoscimento del valore turistico e naturalistico dI un nuovo e piu ricco sistema dell’acqua: UN LUNGOLAGO.