Un piccolo appartamento esistente al primo piano di un immobile di basso pregio al centro storico nato dall'accorpamento di più unità immobiliari confinanti, costruite in epoche diverse, con diversi sistemi costruttivi e molto rimaneggiate nel tempo. L'immobile ha forma in pianta di trapezio scaleno con l'angolo alla base molto acuto, geometria che gli deriva dall'essere ubicato all'estremità di un isolato, proprio sull'incrocio di due strade.
Il committente è un giovane ragazzo single e quindi l'esigenza era innanzitutto quella dell'economicità dell'intervento di ristrutturazione che però doveva prevedere, in vista di un futuro affitto dell'appartamento, due camere da letto, un soggiorno, una cucina con zona pranzo, una lavanderia. Il progetto "ribalta" letteralmente l'esistente portando la zona giorno in luogo della zona notte esistente e "incuneando" tra questi ultimi i servizi. Ne viene fuori un volume che, differenziato per materiali e tecnica costruttiva, segna l'ingresso alla zona notte, denuncia la funzione che accoglie e "muovendosi" trasforma lo spazio disciplinando la luce naturale.