San Quirino
Il Piano di Recupero riguarda un’area nel centro del comune di San Quirino, attualmente occupata da alcuni edifici abbandonati in avanzato stato di degrado edilizio e urbanistico. In funzione delle tipologie e dello stato di conservazione si prevedono diversi tipi di intervento:demolizione dei volumi accessori, nuova costruzione, ristrutturazione delle costruzioni aventi caratteristiche architettoniche rilevanti e, per gli edifici più significativi, è previsto anche il recupero delle pareti in sasso.
A quest’ultima categoria di intervento appartiene il primo progetto realizzato che consiste nella ristrutturazione dell’edificio principale del complesso, da adibire a residenza unifamiliare.
L’idea progettuale è scaturita dalla necessità di conciliare le funzioni abitative e le attuali esigenze di comfort con una struttura in avanzato stato di degrado. La casa mantiene, inoltre, alcuni elementi di pregio: le pareti in sassi, il porticato ad archi, il prospetto principale ad est caratterizzato dalla forte matericità e dalla armonia dei rapporti tra le aperture.
La struttura originaria è dunque stata considerata come un involucro al cui interno nasce un nuovo organismo, caratterizzato da un’aggregazione di volumi scatolari (tanto per provare anche noi a fare delle scatole, che piacciono sempre) che slittando tra loro a diversi livelli creano spazi complessi.
Le scatole in cemento armato a vista si manifestano in modi diversi all’esterno: rompendo in alcuni punti l’involucro edilizio originario e aggettando oppure fermandosi a filo della parete in sassi, occupando parte del portico.
Il prospetto frontale rimane inalterato, gli archi vengono mantenuti nelle dimensioni originarie così come le finestre del primo piano, che vengono riutilizzate.
La coesistenza di linguaggi architettonici così distanti dà grande risalto alle preesistenze, evitando in modo categorico imitazioni e mimetismi. Gli interventi di recupero preciso e filologico delle vecchie strutture sono accostati a interventi che dichiarano crudamente la loro contemporaneità. Ad esempio il fogolar, elemento tipico della tradizione, viene recuperato e riproposto senza indulgere a sentimentalismi formali: l’antica struttura ormai fatiscente è stata sostituita con un blocco aggettante, il cui piano di copertura serve da terrazza e apre la tipologia edilizia originaria ad un rapporto più diretto tra interno e paesaggio.
All’interno, la freddezza del cemento a vista delle scatole si alterna a pareti rivestite in legno e, dove possibile, alla muratura in sassi recuperata. Alla luce che entra dalle ridotte finestre originarie, si affianca quella che attraversa le ampie aperture ricavate nei muri nuovi, mentre un lucernario illumina il vuoto a tutta altezza sopra l’ingresso. L’equilibrio tra questi elementi caratterizza ed arricchisce l’esperienza dello spazio.
committente: privato
superficie: 300 mq
data: 2011