“Un abbraccio che accoglie la comunità” è la metafora che esprime il progetto, il tema della “magna mater”, che viene ripreso in termini formali nella definizione della struttura elementare dello spazio.
Il nuovo centro pastorale ospiterà la nuova chiesa, l’oratorio e una sala per la comunità, la casa parrocchiale e gli spazi di relazione. Sarà un luogo di inclusione, di dialogo, aperto a tutti.
La nuova struttura prevede uno spazio interno protetto dedicato alle funzioni accessorie legate all’attività dell’oratorio.
Il sagrato diventa il punto di confluenza dei percorsi anche per chi giunge a piedi o in bicicletta attraverso il parco pubblico adiacente, svolgendo, oltre alla sua funzione specifica, quella di piazza, vero e proprio spazio urbano, caratterizzato da lievi dislivelli che generano elementi di seduta.
Le funzioni principali dell’oratorio si dispongono lungo il perimetro, liberando lo spazio all’interno e generando una corte che accoglie con grande flessibilità le attività all’aperto.
Il disegno della pavimentazione riprende la trama dei campi agricoli circostanti.
Lo spazio interno della chiesa è pensato per coniugare l’impostazione assiale tradizionale con una spazialità più centrale, come descritto dalle indicazioni del Concilio Vaticano Secondo.
Attraverso una disposizione nuova dell’altare e dell’ambone si definisce contemporaneamente una chiara gerarchia degli elementi a supporto della liturgia e un maggiore coinvolgimento dell’assemblea come parte attiva della celebrazione.
Una luce non invasiva né abbagliante, pensata come uno degli elementi principali del progetto, costituisce l’elemento fondamentale di costruzione di uno spazio interno, vocato al raccoglimento e alla preghiera.