Baricentrale
Il fascio ferroviario costituisce un limite urbano ed una cesura tra la struttura della città storica e quella frammentata della speculazione e dell’ industria del XX secolo.
Punto chiave del progetto è definire operazioni di ricucitura del tessuto urbano esistente a cavallo di una spina centrale verde, un grande parco al posto delle aree ferroviarie dismesse.
L’obiettivo di convertire la cesura ferroviaria in una cerniera di congiunzione tra la città a nord e la città a sud, viene interpretato attraverso una molteplice modulazione del tema del verde urbano, lungo tutto lo sviluppo dei tre chilometri del fascio ferroviario.
Il manto verde, nell’ area a ovest della stazione di Baricentrale, si trasforma in un parco elevato che ricopre le piastre commerciali e scavalca il fascio dei binari con un tunnel che ospita le nuove fermate del passante ferroviario.
La superficie verde che si viene così a creare, è la più estesa della città storica e densa, quasi dieci ettari ed è dotata di un enorme potenziale per divenire un punto di coagulazione di percorsi e di funzioni, una nuova centralità in grado di attrarre parte della vita pubblica di due brani di città finora separati. La dissimulazione dei nuovi edifici al di sotto del manto verde, permetterà di valorizzare in pieno il fronte, sinora occulto, della città ottocentesca.
Nelle nuove edificazioni a ovest, a destinazione principalmente residenziale, si è scelto di adottare una tipologia edilizia a blocco longitudinale, la cui larghezza permette la costruzione di alloggi con doppio affaccio a est e a ovest, orientamento adeguato ad una ottimale efficienza energetica e ad una migliore sostenibilità. La disposizione e l’organizzazione degli edifici favorisce una relazione diretta e intensa con ampie zone verdi comuni, proponendo una serie di modulazioni e variazioni nel delicato intreccio di spazi pubblici e privati.
Nell’ asse centrale dell’area di concorso, il progetto interviene proponendo la pedonalizzazione della piazza Aldo Moro, un nuovo sovrappasso in corrispondenza della stazione di Baricentrale, il riassetto di via Capruzzi e il recupero della caserma Rossani come nuovo polo culturale di Bari.
Il sovrappasso sui binari di Baricentrale permette la connessione delle parti nord e sud della città, con un accesso diretto dalla piazza della stazione ed un nuovo edificio stazione sul lato sud.
Il rapporto tra il nuovo fronte della stazione e la città a sud si affida al semplice ridimensionamento e di via Capruzzi, ridisegnandone i limiti con nuove alberature e riqualificando i portici che caratterizzano la cortina edilizia esistente.
Appena oltre, si apre lo spazio verde della caserma Rossani, con un parco alberato di quasi tre ettari verso via Capruzzi e gli edifici destinati alla cultura disposti attorno alla grande piazza quadrata, estensione all’aperto delle possibili attività del complesso: spettacoli, concerti, esposizioni.
Solo nella porzione più a sud dell’area si propone la costruzione di un nuovo edificio, sede della nuova Biblioteca Civica, dall’impianto costruttivo assimilabile a quelli esistenti, e che utilizza la vecchia mensa della caserma come padiglione di ingresso, liberato di tutti i tamponamenti perimetrali. Un nuovo edificio che permette di ridefinire i margini del complesso e che, allo stesso tempo, ci introduce in un suggestivo universo di luci e ombre in cui l’architettura stabilisce una relazione intensa con la natura.
L’Accademia di Belle Arti, la Teca del Mediterraneo, diverse associazioni culturali e un padiglione espositivo, trovano posto all’interno degli edifici vincolati, da recuperare nel rispetto dei vincoli progettuali della Soprintendenza, mentre la Biblioteca Civica si affaccia, con la sua immagine contemporanea, sul grande vuoto recuperato nel cuore della Rossani.