velodromo Maspes-Vigorelli
INQUADRAMENTO URBANO.
Il disegno del settore Nord-Ovest di Milano è determinato dal Piano Regolatore del 1884 di Beruto, orientato lungo la direttrice storica del Sempione. Su questo spicchio radiale di Milano si innerva una maglia ortogonale a direzione Nord-Sud. Il quadrato della Nuova Piazza d’Armi, in seguito occupato dalla Fiera, si oppone alla maglia generata dal Sempione e prende piuttosto l’andamento dei tracciati urbani ortogonali. Ci interessa confermare questa caratteristica di luogo - cerniera, riproponendoci al contempo di risolverlo nel disegno dei suoi confini per lasciare un uso del suolo fluido.
Il progetto è composto da dispositivi semplici che assemblati propongono una lettura complessa dell’edificio.
Una piazza - cerniera, definita da una piattaforma coperta, che ingloba e contemporaneamente lascia autonomo l’edifico pubblico. Il limite dell’area viene quindi spostato a livello della nuova copertura, confine aereo del lotto, mentre le relazioni a terra sono lasciate libere di generarsi, fluidamente, un luogo da farsi, da definirsi nell’uso.
QUALITA' FORMALE.
Oggi il Velodromo Maspes-Vigorelli è di fatto invisibile: la trasformazione nel tempo e la recente emancipazione dell’area lo ha portato ad essere uno strana presenza datata, non sufficientemente importante dal punto di vista del manufatto e non sufficientemente anonimo. Questo stato delle cose ci ha portato a pensare ad un sistema di dispositivi che valorizzino l’edificio esistente e lo integrino in un complesso più ampio ed efficace che non perda di vista l’identità e il valore iconico del Velodromo; dispositivi a diversi livelli di intervento, una struttura implementabile che può innescare rapporti diversi e sempre più diretti con il contesto, in grado di generare un sistema aperto di attività e di potenziali relazioni sociali, che producano gradualmente nel tempo diversi scenari.
NUOVA CENTRALITA'.
Il progetto mira a far rinascere la struttura del Vigorelli lavorando sullo spazio esterno limitrofo e sul corpo stesso del velodromo, rifunzionalizzandone le singole parti in relazione
al tessuto circostante e costruendo quindi 4 diverse situazioni che rivitalizzano l’intero comparto mettendolo a sistema con il contesto.
La riorganizzazione programmatica del velodromo prevede la suddivisione delle funzioni in 4 macrozone in grado di innestare l’edificio in un vitale complesso di relazioni urbane possibili, definendo 4 fondamentali sistemi urbani: sistema di rappresentanza - Via Arona, sistema commerciale di quartiere - Via Procida, sistema / asse sportivo di zona - Via Savonarola, sistema commerciale ricreativo - City life.
STRUTTURE URBANE.
Due strutture, due direttrici urbane, due griglie si incontrano e collaborano alla creazione di un nuovo luogo dello stare. Il conflitto tra il sistema radiale del Maspes-Vigorelli, costruito sulla direttrice del Sempione come voluto dal Piano Beruto del 1884 e la Nuova Piazza d’Armi ora Citylife, si risolve nella realizzazione di una grande piazza coperta che integra due sistemi fino ad ora apparentemente inconciliabili.
SPAZI PUBBLICI COPERTI.
Una sequenza di nuovi spazi coperti restituiscono all’uso quotidiano percorsi, traiettorie e spazi ad oggi poco utilizzati. Aprono prospettive d’utilizzo finora non valutate per il Vigorelli ed il suo contesto, ponendo il velodromo nuovamente al centro della vita quotidiana di quartiere.
STRUTTURA / ARCHITETTURA DI RACCORDO.
Il nuovo intervento diventa elemento di giunzione nasce in un luogo sin’ora irrisolto e riesce tramite un dispositivo architettonico in grado di raccordare direttici diverse a creare una nuova centralità.Una grande piazza coperta riorienta l’edificio, lo aggancia ad un tessuto urbano perso, lo inquadra in un sistema di riferimenti consentendogli di avere rapporti vicendevoli e aperti con le dinamiche urbane e di quartiere.La sistemazione delle aree esterne è pensata come parte integrante del nuovo sistema di spazio pubblico, pensata come un invito a comportamenti urbani vitali.
SPAZI IPOGEI / FUNZIONALITA'.
Per non realizzare ulteriori volumi in una zona già densamente edificata, con l’obbiettivo di dotare l’impianto di spazi adatti allo svolgimento di tutte le funzioni che una gestione contemporanea di un impianto sportivo richiede. Il progetto individua nei settori a margine del campo da gioco e nel sedime della nuova piazza i siti ideali per la realizzazione di spazi ipogei.
MEMORIA / FUNZIONI / IDENTITA' E PISTA STORICA.
Il tema del ciclismo e della velocità rimangono centrali nel progetto di riqualificazione del velodromo. La pista esistente rimane ad uso amatoriale e di allenamento, e l’intera struttura mira a divenire una sorta di hub ciclistico-sportivo in grado di attirare interessi sia pubblici che privati. La nuova schermatura richiama l’idea di velocità che da sempre connota l’immaginario collettivo del Maspes-Vigorelli. Sarà possibile non solo ospitare il ciclismo su pista, professionale ed amatoriale (grazie ad una nuova pista olimpionica smontabile), ma anche dare spazio a tutte le altre specialità: BMX, ciclocross, ciclismo artistico, cilopalla, trial, bike polo.