Prato Lofts
Il progetto Prato Lofts riguarda la trasformazione in residenze di un edificio industriale della seconda metà del novecento posto nella prima periferia di Prato, in quell'amalgama urbano fatto di abitazioni, piccoli e grandi edifici industriali, spazi aperti ancora in parte coltivati che è stato efficacemente descritto da Bernardo Secchi con il termine di mixitè.
La città di Prato, come molte altre realtà europee sedi di distretti industriali, a partire dagli anni '80 del secolo scorso ha iniziato un ripensamento complessivo della sua immagine, nel tentativo di ridefinire il rapporto tra aree industriali e residenziali. A Prato ha prevalso una modalità di intervento estremamente semplificata da un punto di vista culturale, che ha condotto al semplice allontanamento dell'attività produttiva in aree esterne alla città e la sostituzione degli edifici esistenti con condomini residenziali.
Il progetto per i nuovi lofts, intende in primo luogo affrontare una riflessione sulle dinamiche di trasformazione della città contemporanea, promuovendo una linea culturale che indaghi sui temi della stratificazione temporale, del “meticcio” urbano, dell'architettura come palinsesto: metamorfosi versus sostituzione.
Il nuovo fronte rende esplicita la metamorfosi subita dall’edificio: una parete in cemento pigmento è scandita da una serie di tagli verticali a tutta altezza dai quali si accede a piccole corti di ingresso. Ogni appartamento sfrutta le caratteristiche dell’edificio esistente nella logica di produrre luoghi di vita informali nei quali la contemporaneità si confronta con il passato produttivo dell’immobile.
Il riferimento concettuale principale sono le mure antiche della città di Prato: una cortina di pietra solo apparentemente impenetrabile che nasconde in realtà un mondo interno tutto da scoprire, da vivere, capace di far sognare. Questa architettura, come le mura, cela e difende una quotidianità legata al vivere domestico. Infatti, alla chiusura orizzontale verso l'esterno, fa da contraltare una ricercata apertura verticale verso l'esterno: i tagli dei lucernari, l'ampia terrazza sui tetti, il rapporto ritrovato con il cielo garantiscono un ambiente di vita interno luminoso, arioso, in stretta relazione con le mutazioni cromatiche e di illuminazione del cielo.
L'abitazione diventa un cristallo prezioso, che al tempo stesso viene “sporcato” dalla vita, dall'uomo, dalle sue scelte e dalla sua volontà di interpretare, attraverso la propria esperienza, l'ambiente domestico interno. Il progetto per i Prato Lofts tenta di sintetizzare quel misterioso, quanto affascinante messaggio che, secondo Gio Ponti, un’architettura deve trasmettere: “[…] bella come un cristallo, ma forata come una grotta piena di stalattiti. E’ un cristallo quando è bellissima, semplice, ma ha dentro l’uomo, diavolo di Cartesio: ma è tanto umana” (Gio Ponti).
The Prato Lofts, designed by the italian architecture studio mdu architetti, is an investigation on the deep and complex relationships between the public space of the city and the intimacy of the private space of living. The Prato Lofts interpret the theme, generating quite inner spaces for the everyday life related to themselves and to the mutations of the sky, that are concealed from the urban chaos by a silent concrete wall.
The Prato Lofts, designed by mdu architetti, deals with the transformation of a warehouse of the second half of XX century located in Prato, Tuscany, in Italy. The building is located in a unique urban tissue of the city of Prato, that was perfectly described by Bernardo Secchi with the word mixitè, that is made of small houses, industrial buildings, open spaces with spontaneous activities of urban agricolture
The city of Prato is one of the largest industrial district for textile production worldwide. Starting from the eighties of XX century Prato has undergone into a deep transformation of its traditional models of production, like many other eurpean cities. The public debate was concentrated on defining appropriate strategies in order to redefine the relationships between industrial and residential zones. The answer to this debate led to a simplified approach based on the removal of the industrial buildings towards the outskirts of the city and their substitution with residential condominiums.
The Prato Lofts project first of all deals with the dynamics of transformation of the contemporary city, adopting a cultural attitude that promotes the themes of temporal stratification, urban “melting pot”, architecture of the city conceived as accumulation: metamorphosis versus replacement.
The new facade clearly explicits the metamorphosis of the existing building: a wall made of pigmented conctete is clearly pronounced by the presence of a series of vertical cut that lead to small entry courts. Each loft exploits the specific spatial and constructive elements of the existing building, generating informal spaces for life in wich contemporary issues are related to the former industrial past of the building.
The XIII century walls of the city of Prato are the main conceptual reference: a stone defensive wall that it's only apparently impenetrable and that conceals an inner world made of life and dreams. The project for the Prato Lofts, like the defensive walls, hides and protects everyday domestic life and at the same time stimulates multiple relations among the inhabitants and the natural elements. Besides the horizontal enclosure towards the city, on the opposite the interiors are based on a refined vertical openness towards the sky: the skylights, the internal courts, the wide terraces on the upper floor generate open and well-lighted places of living, deeply connected to the variations of the sky.
The house becomes a precious crystal, that is “dirtied” by human life at the same time. The project for the Prato Lofts tries to synthesize the mysterious and fascinating message that architecture, according to Gio Ponti, should transmit: “[...] beautiful like a crystall, but hollowed like a grotto full of stalactites. It's a crystall when it's beautiful, simple, but it has man inside, devil of Cartesio: but it's so human” (Gio Ponti).
building cost
€ 750.000
dimentions
roofed area: 360 sqm
gross area: 703 sqm
volume: 2.113 cubic meters
materials
pigmented concrete
schedule
design: 2004 – 2005
ground breaking: 2006
completion: 2008