Ristrutturazione Stadio Cornaredo
Generare un asse Nord-Sud, vera e propria colonna vertebrale dell’intervento, lungo il quale trovino accesso i principali contenuti del programma e si strutturino le connessioni verso Il palazzetto del ghiaccio a Nord ed i campi sportivi a Sud.
Un secondo asse Est-Ovest, all’incrociarsi con il Nord-Sud, origina quattro settori in cui si collocheranno i quattro usi principali richiesti dal programma: stadio, palazzetto dello sport, servizi generali e uffici.
Concentrare il costruito sul lato Est del lotto permette che si possa continuare a giocare a calcio senza interruzioni durante la costruzione del nuovo stadio e preservare, almeno in principio, l’antica tribuna Ovest.
Tutto questo costituisce un impianto molto preciso, un rettangolo diviso in parti per garantirne lo sviluppo in fasi, ma anche gesto deciso e memorabile nella planimetria di Lugano.
L’asse Nord Sud, colonna vertebrale dell’intervento, ha la pretesa di dare struttura a tutto il complesso sportivo. Partendo da Via Sonvico si mantiene invariata la quota superiore fino a Sud, ciò permette di passare con naturalezza al disopra della via traffico Est-Ovest senza la necessità di interrarla e utilizzandola come accesso al parcheggio ed ai livelli inferiori dello stadio.
Eleggere come quota generale la 300 riduce il volume di scavo e compensa i movimenti terra necessari ad elevare il livello della pista d’atletica ad Ovest.
Questa elevazione permette inoltre di migliorare la visibilità dalla tribuna storica, che si è scelto di conservare.
COSTRUIRE IN ORIZZONTALE
La costruzione si situa in una valle fluviale, una condizione che ci ha suggerito di optare per una costruzione molto orizzontale e unitaria. Uno stadio per 15.000 spettatori può avere una dimensione quasi domestica e non risulta quindi così inverosimile omogeneizzare la sua altezza con quella del palazzetto dello sport.
Sotto una grande copertura unitaria si pretende ottenere una totale trasparenza cercando di annullare ogni possibile barriera visiva. Per questo le partizioni verticali saranno vetrate e l'accesso agli spalti si produrrà sempre dall’alto, discendendo le gradinate verso la quota del campo, con la semplificazione che esso comporta anche dal punto di vista della circolazione interna.
L’orizzontalità dell’insieme sopporterà verso Nord l’emergenza radicale delle due torri parallele di uffici. Ambedue segnane e rimarcano l’accesso alla spina dorsale del complesso. Le due torri costituiscono un segnale preciso, una porta d’entrata, un segno legato al nuovo varco d’accesso a Lugano da Nord.
Sebbene si sia perseguita l'integrazione di quasi tutte le funzioni richieste in un unico progetto, quasi in un unico edificio, non è necessario costruirne l'interezza in un’unica fase.
Con questa tavola si vuole esporre una possibile sequenza di fasi costruttive o meglio di settori che potrebbero essere costruiti in modo indipendente, poiché l'ordine potrebbe essere diverso da quello descritto.
Così, dopo essere stata smontata la tribuna Est e spostato il campo di calcio in posizione più prossima all’antica tribuna ovest, si potrà procedere alla costruzione del nuovo stadio e dell’autosilo sotterraneo mentre si continueranno a giocare le partite di calcio in uno stadio dalla capienza ridotta.
Successivamente e nell’ordine che si consideri più opportuno, si potranno costruire gli altri edifici, terminando il processo nel caso con la demolizione della tribuna originale e la costruzione di un edificio residenziale che ospiterà anche la tribuna della pista d’atletica.