Chiaroscuro
Il Festival internazionale del film di Locarno è un evento che ha luogo ogni anno sulle rive del lago Maggiore ed è conosciuto per le sue suggestive proiezioni all’aria aperta in Piazza Grande.
La decisione di costruire il Palazzo del Cinema di Locarno è quindi il risultato di una scelta politica forte ed incisiva.
In ambito internazionale, l’obbiettivo è di consolidare ed accrescere il prestigio del Festival affinchè acquisisca la popolarità dei maggiori Festivals del Cinema europei, quali Berlino, Venezia e Cannes. Per questo motivo si è deciso di realizzare un edificio emblematico per ospitare il Festival.
A scala regionale, l’obbiettivo è di realizzare una struttura che attragga ed accolga professionisti del settore di fama internazionale, permettendo in questo modo di accrescere l’importanza della Svizzera italiana come centro di produzione e divulgazione cinematografica.
PROGETTO E TRASFORMAZIONE URBANA
L’area di progetto si trova in prossimità del Castello Visconteo e di Piazza Castello, autentica porta d’ingresso al centro storico e alla Piazza Grande.
Durante l’analisi del sito abbiamo considerato con attenzione la possibilità di conservare l’edificio delle ex scuole comunali di Locarno, e siamo giunti alla conclusione che la ristrutturazione e l’adeguamento dell’edificio esistente alla funzione di Palazzo del Cinema non sarebbero state delle operazioni semplici ed economiche. Abbiamo dunque optato per la costruzione di un edificio ex-novo. Siamo assolutamente consapevoli della perdita che rappresenta la demolizione del Palazzo delle ex scuole per la memoria collettiva, ma allo stesso tempo pensiamo che la costruzione di un edificio emblematico rappresenti una scelta d’avanguardia per la città di Locarno.
Il sito è ubicato al limite tra la città storica e la città novecentesca, lungo il percorso di “Via del Pardo” che durante il Festival permette di raggiungere i differenti scenari, situati tra Piazza Grande a Nord ed il Fevi a Sud. Il progetto si propone come obbiettivo di valorizzare questo percorso ampliandolo puntualmente, fino a formare una piazza dalla quale si accede all’edificio. Questo nuovo spazio, dalla geometria piuttosto libera, fa eco alla grande apertura rappresentata dalla Piazza Grande lungo la “Via del Pardo”.
La continuità di questo percorso è garantita da una rampa dalla pendenza molto leggera che unisce Via Luini a Piazza Remo Rossi e da una scalinata che unisce Via Luini a Via Conturbio.
La decisione di situare il piano terra e l’accesso al Palazzo a quota +199m, permette inoltre di conservare e valorizzare i reperti archeologici che si trovano attualmente nel sottosuolo della piazza.
Il progetto si articola in modo da creare due piazze opposte con delle caratteristiche ben distinte.
Piazza Remo Rossi si distingue per il suo carattere pubblico, mentre la piazza opposta ha un carattere intimo e privato.
Vista la considerevole superficie prevista per il progetto e considerando che l’edificio sarà situato all’interno di un tessuto urbano già consolidato e prossimo al centro storico, abbiamo optato per una forma composta da differenti volumi. La morfologia irregolare dell’insieme permette di addolcire il volume in modo da rispettare le proporzioni del contesto ed articolare il progetto coerentemente alla maglia urbana. Ogni volume dialoga con una parte diversa della città.
Il volume Sud si relaziona con la città moderna grazie all’allineamento lungo Via Bernardino Luini. Tale disposizione gli conferisce una grande visibilità e segna l’ingresso alla città storica.
Il volume Nord dialoga con il centro storico e si sviluppa lungo Via Conturbio. L’altezza ridotta rispetto al volume Sud e il suo arretramento ne favoriscono l’inserimento urbano, permettendo il dialogo con gli edifici preesistenti.
Lo spazio che si crea tra i due volumi, simili a delle braccia aperte, invita il pubblico ad entrare nell’edificio. Questo spazio viene a creare la nuova Piazza Remo Rossi ed il foyer del Palazzo. Il foyer è concepito come una dilatazione dello spazio pubblico all’interno dell’edificio. La facciata in vetro del Palazzo del Cinema può essere aperta completamente, diluendo la frontiera tra interno de esterno dell’edificio. Il foyer diviene in questo modo un luogo per eventi, quali conferenze, consegne di premi, feste etc.
CONCETTO FUNZIONALE
Il progetto si divide in tre parti funzionali: le sale cinematografiche (SC), il Centro Competenze Cinematografiche e Audivisive (CCCA) e l’Amministrazione del Festival (AF). Si propone una differenziazione chiara tra i differenti programmi, in modo da permettere a ciascuno di essi di funzionare in maniera autonoma ed avere un ingresso indipendente.
Il piano terra è occupato in parte dalle sale cinematografiche, con accesso su Piazza Rossi, e in parte dal foyer che accoglie gli spazi destinati al pubblico: bar, cassa, chiosco e servizi.
La sala principale si trova nel volume Sud, antistante a Piazzale Castello. Le sale 2 e 3 sono situate nel volume Nord.
Il CCCA è composto da differenti entità, distribuite nei due volumi dell’edificio.
Lo spazio multiuso è situato nel volume Sud, al livello sottostante alla sala principale ed offre una vista suggestiva verso il Castello Visconteo e verso il centro storico. Le restanti funzioni appartenenti al CCCA si trovano all’interno del volume Nord.
La CISA occupa i primi due livelli e si trova in prossimità delle sale cinematografiche 2 e 3. La Film Commission, gli Archivi del Cinema e la Formazione Continua sono situati al terzo livello.
L’amministrazione del Festival occupa l’insieme dell’ultimo livello del volume Nord.
L’accesso al CCCA e all’amministrazione del festival si affaccia sulla piazza dal carattere intimo e privato, ricavata dall’ampliamento di Via Rusca.
SCELTA DEI MATERIALI
L’edificio si compone di una serie di spazi con differenti esigenze: le sale cinematografiche isolate dall’ambiente esterno, gli spazi destinati al lavoro (scuola, amministrazione) e un grande atrio d’ingresso.
La scelta dei materiali corrisponde alla volontà di trattare il Palazzo del Cinema a differenti scale. A scala urbana, l’edificio si presenta come un volume unitario grazie al trattamento delle sue facciate. A prossimità dell’edificio è possibile invece percepire le variazioni date dal differente trattamento cromatico delle lame di alluminio anodizzato, che conferiscono un carattere identitario al volume e trasformano la facciata in un elemento cinetico, la cui visione si scompone in frammenti nell’avvicinarsi allo spazio pubblico.
Una volta entrati all’interno dell’atrio, i volumi delle sale si presentano come dei volumi grezzi in calcestruzzo armato a vista. L’arredamento, in metallo brillante, crea un contrasto con il calcestruzzo ed arricchisce lo spazio del foyer.
La scelta dei materiali, per interni ed esterni si basa su degli elementi semplici, durevoli e di origine naturale quali:
- Lame verticali in alluminio anodizzato color bronzo naturale per la facciata
- Calcestruzzo armato faccia a vista per le divisioni interne
- Pavimento continuo, brillante color antracite, controsoffitti acustici color nero
- La zona amministrativa e della scuola all’interno volume Nord presentano pavimenti tecnici con rivestmento acustico e solette faccia a vista, senza controsoffitto.