Palazzo del Cinema di Locarno
Cinema in strada!
IL PALAZZO DEL CINEMA DI LOCARNO
Un edificio-cerniera, contemporaneamente compatto e svuotato, generatore di spazio urbano, centro catalizzatore dell’interazione tra città (cittadini) e cultura cinematografica.
Un primo motivo di riflessione per non preservare l’edificio della ex scuola è dato dal bisogno del totale rifacimento del suo spazio forzando la conservazione delle facciate con la conseguenza di soffire di ermetismo e monumentalismo, rinunciando altresì ad una “apertura culturale” molto più identitaria della tradizione di Locarno, dove fino ad ora il suo “tradizionale palazzo “ si poteva connotare con Piazza Grande.
Secondo motivo di riflessione sulla necessità di un nuovo edificio è dato dalla residualità attuale della Piazzetta Rossi, creata dalla rottura dell’alto e lungo muro di Via Bernardino Luini, che compromette una più forte continuità urbana tra la città del Piano Rusca e quell’altra parte di Piazza Grande nel preciso e complesso sito del futuro Palazzo.
CONCETTO D’INSERIMENTO URBANO
Nel luogo di progetto si incontrano due tempi distinti di evoluzione della città: il Piano Rusca, ortogonale tracciato di fine Ottocento, caratterizzato da una base topografica piana e l’altra, precedente, della città organica che si adatta alla topografia naturale risultante dall’incontro della pendenza delle montagne circostanti con il bordo del lago, morfologicamente stutturata attorno al lungo vuoto di Piazza Grande, che inizia con la porta del Castello e si conclude con la stazione.
La sovrapposizione di questi due processi di antropizzazione distinti rendono visibile una rottura (un taglio) nello spazio urbano tra la Piazza dell’ex-scuola ed il Piano Rusca che si materializza nel lungo muro di contenimento alto circa tre metri.
Il nuovo Palazzo si propone creare una cerniera altimetrica e planimetrica tra queste due diverse morfologie:
-Sopraelevazione di quota ( circa 2.00m ) dell’attuale Piazzetta Rossi fino alla nuova ”piazza-foyer” del Palazzo, sostanzialmente identica alla quota di Via Bernardino Luini ed alla quota alta di Via Franchino Rusca, permettendo così il collegamento in piano tra queste due parti di città attraverso questo nuovo spazio.
-La sistemazione delle tre sale cinematografiche nel nuovo piano terra sopraelevato permettono la creazione di un Palazzo poroso ai flussi urbani, proponendo contemporanemente spazi di sosta interni ed esterni nella dualità del “foyer-piazza” , così come in circostanze particolari può funzionare come un vero e proprio spazio passante. Tre grandi vetrate girevoli e scorrevoli permettono gestire i flussi tra via Luini, Piazza Grande e Piazza Castello.
La polarità centripeta e centrifuga del “foyer-piazza” promuove un dinamico rapporto di scambi tra la città (cittadini) e l’attività vera e propria del nuovo centro.
SISTEMAZIONI DELLO SPAZIO PUBBLICO E AREE COMUNI
Importa sottolineare la condizione di “nuova porta” nella presenza dell’edificio nella città. Sia per la compatezza volumetrica, sia per la materilità, la percezione quasi geologica del nuovo fabbricato si confronta con al presenza del Castello ed anche con tutta la “cristalizzazione” edilizia della città storica nella sua estesione topografica.
Uno degli arrivi principali a Locarno è di fatto la rotonda stradale, il nuovo Palazzo intende rinforzare e precisare questo concetto di ingresso alla città, di nuova porta, nella sua visibile volumetria e con una solida vitalità interna.
Dei tre ingressi importa sottolineare l’entrata dalla scalinata verso Piazza Castello, in continuità con il sottopasso che dallo strato archeologico della vecchia porta del Castello porta al nuovo foyer e successivamente alla nuova Piazza affiancata a Via Franchino Rusca andando verso Piazza Grande.
Dal foyer la stessa scalinata crea una sorta di auditorium esterno con il castello come sfondo, una soglia tra spazio pubblico e spazio comune, leggera oppure impercettibile, assumendo una densità temporale nell’incrocio della stratificazione storica con tutto il nuovo fabbricato.
L’articolazione interna del programma parte dall’intenso uso pubblico del piano terra per proseguire con un movimento ascensionale negli spazi di lavoro e nella sala multiuso, fino alla corte interna ed al terrazzo, in cerca di luce naturale a dell’ampia panoramica di tutto il paesaggio circostante.