Palazzo del Cinema di Locarno
CONCETTO URBANISTICO
L’area prescelta per la realizzazione del nuovo Palazzo del Cinema di Locarno costituisce il punto di partenza della nostra riflessione progettuale.
La natura pubblica del futuro edificio impone la necessità di pensare ad un edificio iconico, che ben rappresenti l’importante Festival del Cinema. Tuttavia l’ubicazione a ridosso del centro storico e del grande vuoto di Piazza Castello obbliga ad una riflessione più ampia e all’obiettivo di creare non solamente un edificio rappresentativo ma un vero e proprio spazio sufficientemente iconico da poter
rappresentare di fatto l’intera città di Locarno.
Lo spunto arriva proprio dalla specificità del sito di concorso. Il fondo costituisce parte del nucleo medievale della città, appartenendo all’area monumentale del Castello Visconteo e del Rivellino. Occupa, più specificatamente, il sedime del vecchio porto fortificato sul lago. Recuperare le mura dell’originale cinta muraria e « immergerle » in un grande specchio d’acqua è stata quindi la prima scelta progettuale. Si completerebbe la creazione di un vero e proprio Parco Archeologico auspicato da tempo, presentando in maniera compiuta una parte importante della storia urbana della città.
Locarno nasce infatti come città sull’acqua, quella del
lago, il cui margine si è progressivamente spostato a causa del costante riempimento del delta del Maggia. Restituire
visibilità alle rovine e al loro rapporto con l’acqua evoca l’atavico e fondamentale rapporto che Locarno ha sempre avuto con il lago fin dall’epoca medievale.
Urbanisticamente il sito di concorso si colloca fra i due spazi pubblici di Piazza Grande e di Piazza Castello, che rendono superflua la definizione di un’ulteriore piazza. Al suo posto invece si è preferito lasciare un vuoto non edificato, occupato dalla vasca d’acqua con le antiche mura del porto.
CONCETTO ARCHITETTONICO
Il recupero delle rovine medievali comporta di conseguenza la demolizione della scuola dell’architetto Bernasconi, progetto comunque ampiamente ritoccato nel corso del tempo e difficilmente adattabile al tipo di programma imposto dal nuovo Palazzo del Cinema. Al suo posto si erige un volume a pianta quadrata in cemento bianco di 48,8m x 48,8m, per una superficie totale in pianta di 2382m2. Considerato che la superficie del fondo è di 3730m2 si rispetta il piano regolatore vigente lasciando il 36% della superficie totale libera da costruzioni, per un totale di 1348m2.
La facciata è caratterizzata solamente da un grande portico che protegge l’antica torre del porto fortificato e introduce all’interno dell’edificio. Lo spazio d’ingresso evoca gli ambienti porticati di Piazza Grande, reinterpretandoli alla scala dell’istituzione che il nuovo Palazzo del Cinema vuole rappresentare.
Un’ampia gradonata raccorda il livello superiore di via Rusca con quello del nuovo specchio d’acqua, sistemato alla quota della vecchia piazzetta Remo Rossi. L’accesso si produce pertanto alla quota +198m/slm.
Un percorso a cavallo fra lo spazio gradonato e quello del vecchio porto conduce all’ingresso principale. Un ampio spazio, definito dai volumi delle tre sale cinematografiche e illuminato zenitalmente, costituisce il foyer di tutto il complesso. Gli accessi alle sale si producono direttamente al piano del foyer, dove sono sistemati anche il bar, il chiosco e i servizi igienici.
L’ingresso ufficiale all’Amministrazione del Festival (AF) e al Centro Competenze Cinematografiche e Audiovisive (CCCA) è
sistemato sull’angolo fra via Conturbio e via Rusca, sebbene venga garantito anche un collegamento diretto dal foyer principale, che pensiamo possa essere sfruttato soprattutto in occasione di mostre o eventi organizzati nello spazio polifunzionale all’ultimo piano.
Al secondo piano è sistemata tutta l’amministrazione e la formazione continua dell’USI-SUPSI, mentre all’ultimo piano troviamo tutte le funzioni del CCCA, incluso il grande spazio polivalente con la relativa caffetteria. Le funzioni ubicate a questi piani sono illuminate da ampie finestrature a correre sui prospetti nord ed ovest, che rappresentano le funzioni amministrative e si affacciano su via Conturbio da una parte e con la parcella RDF dall’altra.
Sebbene divisi programmaticamente dal Settore delle Sale Cinematografiche (SC) questi ambienti mantengono una forte relazione con il grande foyer centrale che occupa tutta l’altezza del nuovo edificio. Ad ogni piano balconate e passerelle aeree, così come la caffetteria dello spazio multifunzionale, si affacciano su questo grande vuoto.
Al piano interrato, realizzato con i dovuti accorgimenti tecnici a causa delle esondazioni del lago Verbano, sono disposti i locali tecnici e i magazzini. L’accesso al piano delle cantine, così come quello di servizio per la caffetteria e la sala polifunzionale all’ultimo piano è previsto dalla via secondaria a ridosso della parcella RDF a ovest.