Auditorium del parco, L’Aquila
Partecipare alla progettazione e realizzazione dell’Auditorium temporaneo del Parco è stata per lo studio Renzo Piano Building Workshop una straordinaria esperienza professionale ed umana.
La sfida non era comune: dovevamo reagire immediatamente, sotto l’impulso tragico dell’emergenza, e mantenere la necessaria lucidità professionale.
La fragilità di una comunità che temeva di sgretolarsi e disperdersi era, ed é ancora oggi, la preoccupazione fondamentale della popolazione abruzzese. Questa necessità, come quella di ritrovare riferimenti urbani e sociali perduti, senza ulteriori traumi o stravolgimenti ambientali, é stata da noi accolta fin dal primo incontro con i cittadini aquilani come il fondamento primo di qualsiasi intervento.
Da qui é nata l’idea di creare un luogo di aggregazione urbana il più prossimo possibile a quello che era stato il naturale centro della città.
Per definizione urbanistica e per la cultura mediterranea la piazza é il luogo ideale dove far nascere, crescere e sviluppare una comunità; la piazza è luogo d’incontro, di dibattito, di identificazione ed aggregazione.
Per questo il progetto é stato pensato e progettato come una piazza urbana con un “magnete” attrattivo, uno spazio destinato alla cultura che potesse diventare anche un luogo di incontro per le diverse attività sociali.
Inoltre, nella tradizione culturale abruzzese la musica ha da sempre occupato un posto importante. L’idea progettuale, sotto l’impulso del Maestro Claudio Abbado, ha seguito questa naturale vocazione, dando vita ad uno spazio per musica classica che dia continuità alle esistenti attività culturali e crei nuovi impulsi culturali.
Abbiamo inoltre cercato di estendere la destinazione d’uso del nascente Auditorium ad altre funzioni come conferenze, videoproiezioni all’interno e all’esterno dell’edificio ed alcuni servizi primari come caffetteria e bookshop, per rendere il luogo fruibile ventiquattrore su ventiquattro creando il mix funzionale necessario a dare vitalità ad un luogo urbano.
Le tecniche costruttive, i materiali e le tecnologie scelte nascono da un lungo percorso che il nostro studio ha effettuato in diversi progetti sociali lungo trent’anni di esperienza (come il laboratorio di cantiere ad Otranto). L’utilizzo del legno, materiale eco-sostenibile per eccellenza, e la prefabbricazione sia degli elementi strutturali che degli elementi di completamento ed arredo tendono verso un’unica finalità: una ricostruzione veloce e poco invasiva sul territorio rispetto alle tradizionali tecniche di cantiere.
La maggior parte degli edifici danneggiati potrebbero essere recuperati proprio da elementi prefabbricati in legno, dando vita ad una demolizione e ricostruzione selettiva auspicabile per centri storici importanti ma difficili da gestire da un punto di vista cantieristico.
Il team di progettazione
Il coinvolgimento di giovani studenti aquilani in cantiere, un’esperienza unica, è stata prevista nel bando di gara per l’assegnazione dei lavori. Questo ci ha permesso di scoprire, attraverso il loro entusiasmo e la voglia di partecipare, uno dei tratti più importanti del popolo abruzzese: la tenacia.
Grazie a loro siamo riusciti ad avvicinarci alla popolazione aquilana ed a condividerne opinioni e speranze.
Ci auguriamo che questo piccolo progetto possa contribuire a far incontrare nuovamente la popolazione, facendo ritrovare l’importanza di restare insieme.
Auditoriumdelparco, descrizione della struttura
Il sisma dello scorso aprile ha compromesso tutte le sedi che ospitavano le attività musicali presenti in città. Uscendo ormai dalla prima fase della emergenza, il programma di ricostruzione si sta progressivamente attivando per ripristinare i luoghi della cultura e tra questi quelli musicali.
L’Auditorium che ospitava l’attività sinfonica della Società Baratelli si trova all’interno del cinquecentesco Forte Spagnolo, monumentale esempio di architettura militare, le cui strutture sono state lesionate dal sisma. Poiché i lavori di ripristino del Forte dureranno a lungo negli anni è realistico prevedere che la sala da 240 posti qui contenuta non sarà più agibile per parecchio tempo.
L’Auditorium nasce quindi accanto al Castello per non interrompere l’abitudine degli aquilani a recarsi lì per ascoltare musica, ma anche perché cos’ si trova subito a ridosso della zona rossa e quindi è molto probabilmente destinato a diventare un luogo di rinascita accanto alla città antica.
L’ Auditorium è costituito da tre cubi di legno di dimensioni differenti dislocati uno accanto all’altro in modo irregolare. Le forme primarie dei tre cubi permettono di affrancarsi dall’ immagine di un edificio vero e proprio proponendo piuttosto la presenza di un manufatto concepito per la musica: una sorta di grande stradivari appoggiato in mezzo al parco e in grado di dialogare con la possente mole del vicino Castello Spagnolo cinquecentesco.
Il cubo centrale, quello più grande che corrisponde alla sala dell’Auditorium, si è fermato in una posizione leggermente obliqua che allude quasi ad una sua instabilità. In realtà la sua inclinazione ha una precisa ragione poiché uno dei due lati inferiori, corrisponde all’inclinazione dei gradoni della platea interna.
L’Auditorium è stato dimensionato in modo da poter ospitare 250 spettatori e circa un’orchestra di 40 musicisti.
Lo strumento è interamente costruito in legno perché è un materiale che acusticamente suona perfettamente, ha elevate caratteristiche antisismiche, permette un processo costruttivo a secco con elevati gradi di prefabbricazione e quindi è costruibile in tempi assai veloci. Infine il legno interpreta bene il carattere effimero dell’opera che verrà rimossa quando il Castello, una volta restaurato, potrà nuovamente ospitare al suo interno le attività musicali.
La struttura dell’edificio è realizzata in legno lamellare ed è composta da un graticcio di travi a cui sono collegati pannelli sia sul lato esterno sia su quello interno, in modo da formare elementi strutturali tipo “sandwich”. I pannelli sono costituiti da strati di legno lamellare, sovrapposti, incrociati e collegati mediante resina; tale tecnologia costruttiva prende il nome di “cross-laminated timber panels”, abbreviato in cross-lam o X-lam.
Oltre agli strati necessari ad assicurare la sicurezza strutturale, il pannello di cross-lam interno ha due strati aggiuntivi, fresati per realizzare un’orditura con funzione sia estetica sia acustica.
La struttura in legno lamellare è connessa a una soletta in c.a. che distribuisce il carico verticale su n.16 isolatori elastomerici, con funzione di limitare le forze sismiche agenti sul fabbricato.