Il progetto per il nuovo piccolo rifugio di charme Malga Fosse sceglie il linguaggio scabro ed essenziale delle costruzioni di montagna, edificando la suggestione antica di una costruzione archetipica tra valli e vette di impareggiabile bellezza.
Il precario volume preesistente è sostituito da un corpo architettonico fascinoso ed iconico che ridisegna il profilo di una contemporanea "capanna" d'alta quota. Citando il più antico espediente costruito di colonizzazione dei territori montani, il nuovo edificio, che ridistribuisce e rimodella la volumetria disponibile in un organismo sottile e trasparente di spiccato carattere verticale, acquista forme evocative e significanti.
Il prisma puro, generato per estrusione dal profilo irriducibile di una grande copertura a due spioventi, si adagia su un basamento "duro" in pietra che custodisce le funzioni tecniche e di servizio alle attività principali dell'accoglienza. Due facciate triangolari verso ovest ed est, materializzano altrettanti scenari architettonici destinati, rispettivamente, all'accoglienza del visitatore ed alla contemplazione delle vette incombenti. Vaste superfici oblique sono rivolte verso nord e verso la valle a mezzogiorno; alla parete settentrionale, quasi completamente ermetica in difesa dalle sferzanti correnti dominanti e dalle abbondanti precipitazioni nevose, corrisponde, sul versante opposto, un piano di copertura per certi versi simile ad un "traforo", completamente spalancato al sole ed alla vista straordinaria del paesaggio.
Malga preesistente e nuovo edificio permangono in una condizione di particolare tensione compositiva generata dalla leggera rotazione planimetrica reciproca dei due sedimi, che paiono quasi avvicinarsi come attratti da una forza misteriosa.
Il nuovo corpo costruito, simile ad una sfuggente protensione ambientale offre al visitatore multiformi possibilità di lettura percettiva ed una stratificazione compositiva verticale sperimentabile in una specie di scalata alla vetta. In ciò risiede il carattere non-ordinario di questa architettura; in questa sorta di "monumentalità domestica" si rifonda un nuovo senso dello stare, un nuovo modo di vivere la montagna, disegnando un luogo indimenticabile proprio nel cuore delle Dolomiti.