Riqualificazione di Malga Fosse comune di Siror -passo Rolle
La ricerca della forma architettonica nasce da una sequenza di suggestioni, riflessioni e osservazioni sulle forme caratteristiche degli elementi naturali del luogo, delle manifestazioni costruttive delle comunità presenti espresse nelle tipologie tipiche dei Tabià, dei Masi e delle malghe, lo studio del loro rapporto con l'orografia ed il paesaggio, fatto di adattamenti sul sito e sempre alla ricerca della migliore esposizione solare.
A partire da queste considerazioni il processo progettuale ha portato all'origine di una forma frutto di una serie di operazioni di carattere plastico. In primo luogo si è considerato l'impostazione tipologica ricorrente degli edifici tipici nel contesto a base rettangolare allungata, piano unico e copertura a due falde. Tale impostazione è stata presa come archetipo da cui ricavare l'edificio di progetto attraverso un processo di rielaborazione formale.
Tale processo è la sequenza delle seguenti azioni plastiche così riassumibili: le falde vengono stirate verso l'alto per enfatizzare il volume e massimizzare l'esposizione solare a sud - est, il blocco viene poi scisso in 2 volumi di dimensione e peso gerarchico differenti, corrispondenti ad esigenze funzionali e spaziali ricavate dal programma. Azioni successive di rotazione e taglio portano i 2 elementi a relazionarsi direttamente con gli stupendi panorami del Cimon della Pala e verso valle ed a definire gli allineamenti con la malga a sud.
Per rapportare e articolare meglio le parti si è intervenuti con una ulteriore azione di taglio smussando gli angoli ottenendo una nuova giustapposizione. Un'ultima azione è stata quella di sfalsare in altezza i due volumi ottenuti, in modo da permettere un'ulteriore dialettica tra i due: il primo, ad ovest, si appoggia al terreno, accoglie i visitatori mostrandosi all'inizio, dal lato dell'ingresso carrabile, introverso e scultoreo, per poi svelare all'improvviso la sua interiorità calda ed accogliente, sempre in relazione attraverso grandi finestrature con la vallata a sud. Il secondo si alza da terra, creando un basamento vetrato con gli spazi più “pubblici” in relazione visiva continua con il contesto paesaggistico.
Dal punto di vista architettonico i due volumi si articolano come forme archetipiche derivate dalla sezione tipo delle malghe locali, originate a loro volta dalla capanna di vitruviana memoria, ma acquistano la loro autonomia formale in un processo di rielaborazione che porta il progetto ad inserirsi nel contesto con personalità coniugando l'esigenza di rispettare il delicato equilibrio ambientale e quella di portare una nuova visione, derivata dalla percezione contemporanea della montagna e del paesaggio.