CASA III
“La Toscana è tra le regioni del mondo più famose per la loro bellezza.
E’ un luogo comune parlare della dolcezza e della grazia dei suoi paesaggi. Le valli intorno a Firenze, nel Pistoiese, in Lucchesia e altrove, con i loro giochi d’olivi chiari e di cipressi scuri, hanno una veste incantevole che sa di pittura e di prospettiva artistica.
Pure, ad osservarla bene, la dolcezza non è la più intima caratteristica della terra toscana... Anche nelle parti più amene,…, sotto l’involucro grazioso si scopre una precisione, una purezza di contorni, uno scarno rigore di disegno: mentre l’occhio si incanta sulla dolcezza delle prime apparenze, scivola dentro l’anima una lezione più severa. La bellezza toscana è una bellezza di rigore, di perfezione, talvolta di ascetismo, sotto l’aspetto della grazia.
A differenza della collina veneta, languida e fantasiosa, quella toscana si direbbe disegnata da un artista cosciente, che non lasci nulla al caso, e aborra dal superfluo, anche se poi, a lavoro finito, cosparge di gentili ornati la fondamentale secchezza della sua concezione.
Il rigore del paesaggio toscano emerge in plaghe dove, come intorno a Siena e a Volterra, la creta biancastra traluce tra le vegetazioni, fissando come nel diamante i contorni di un paesaggio netto, duro e supremamente perfetto. Dunque un paesaggio intellettivo, imbevuto d’intelligenza, che sembra pensare esso stesso intorno all’uomo e nella maniera più alta”.
Con queste parole, Guido Piovene, descrive la straordinaria unicità della Toscana nel suo celebre “Viaggio in Italia”.
Il tema della casa di campagna sembra perfetto per accogliere nel progetto le suggestioni dettate dal paesaggio circostante. Un basamento ad elle prepara il terreno ad accogliere la piccola costruzione, memore degli innumerevoli muri che da secoli disegnano il profilo declive delle colline. La geometria severa dell’oliveta segna l’orientamento dell’abitazione che, in pianta è composta da due quadrati su due livelli conclusi dal mezzo quadrato della loggia. La scansione continua anche nel disegno del giardino e culmina nella piscina anch’essa di modulo quadrato.
I materiali sono quelli della tradizione locale: la pietra alberese per il rivestimento, la trachite per le cornici delle finestre, l’acciaio cor-ten per i profili metallici della loggia , del cancello e della scala interna; rinnovando un dialogo continuo con le preesistenze.
La casa severa si apre improvvisamente al paesaggio e dalla loggia è possibile traguardare la Maremma per spingersi con lo sguardo fino all’Isola del Giglio, come ultimo punto focale dell’orizzonte, quando la terra e il mare, indistinguibili, girano.