Per costruire un luogo sacro alle Muse si rendono necessarie alcune accortezze: congiungere terra e cielo con un sentiero immateriale come quello creato da Iris, e immaginare un libro talmente grande da racchiudere la storia del mondo suddividendola in nove sezioni, tante quante le ispiranti figlie di Zeus e della Memoria.
Proteggere le arti e le scienze al nostro tempo non è assolutamente cosa da poco, così che per questa quinta edizione del Triennale Design Museum, oltre che l'intervento delle Muse, c'è voluto un buon contributo umano.
Il Direttore, in accordo con i Curatori, aveva originariamente scelto un vero personaggio mitologico per progettare gli spazi di questa edizione, Enzo Mari, il quale costretto alla resa per infortunio, ha lasciato spazio al sottoscritto per affrontare l'erculea fatica.
Si trattava di mettere in mostra qualcosa di assolutamente nuovo rispetto alle precedenti edizioni, una raccolta di elementi scelta ad arte per affermare la tesi che esiste una scuola italiana della grafica pur senza una vera e propria strutturazione, che poi è la storia di tutte le cose che riguardano il nostro caro imprevedibile paese.
E mi veniva chiesto di aggiungere la terza dimensione a materiali quasi completamente bidimensionali, costruendo ma restando di supporto.
Ho deciso di partire dalle pagine bianche di un libro, considerandone la struttura fisica e riempiendole di vita in movimento, rimandandone i contenuti a sezioni disseminate su un percorso.
Sezioni nate dal solido platonico associato alla terra, il cubo, tagliandolo e scomponendolo per tracciare, novello Dedalo, un labirinto che evocasse un'esperienza iniziatica oltre che celebrativa.
Arianna ed Iris si sono offerte di aiutare il visitatore offrendogli un filo cromatico da seguire, una declinazione che dall'infrarosso arriva all'ultravioletto per comprendere pienamente il senso della luce e della conoscenza.
Provando a far convivere l'approccio newtoniano, rappresentato dalla scientificità curatoriale, e la mia personale passione per Goethe nel suo approccio più sentimentale all'argomento cromatico.
Usando il colore come un vero e proprio ipertesto grafico di supporto a materiali che richiedono comunque codici più complessi per essere pienamente interpretati.
Disegnando un arcobaleno per ricongiungere la terra e il cielo, in quel costante umano equilibrio che manteniamo con i piedi nel fango e la testa tra le stelle.
Fabio Novembre
Triennale Design Museum
Quinta edizione
TDMV: GRAFICA
Direttore: Silvana Annicchiarico
Cura scientifica: Giorgio Camuffo, Mario Piazza, Carlo Vinti
Progetto di allestimento: Fabio Novembre
Progetto grafico: Leftloft
14 aprile 2012 - 24 febbraio 2013