TRACCIARE D(E)ISEGNI
La pianura emiliano romagnola conserva ancora ben visibili ampi tratti del sistema centuriato, che si sviluppa tra la metà del III secolo ed il I secolo A.C ed il cui scopo principale era quello di assicurare lo scorrimento delle acque di superficie attraverso una serie di canali di scolo e di drenaggio necessari alla bonifica e all’irrigazione del territorio.
La conoscenza del rapporto uomo-ambiente spinge ad approfondire la conoscenza del territorio dal punto di vista storico e quindi riconoscere il paesaggio come opera dell’uomo e della natura, come un palinsesto ricco di tracce.
Nella piana, la coltivazione terriera, principale risorsa del luogo, segna profondamente il paesaggio, modellando le campagne e le colline circostanti con la fitta trama dei vigneti e dei frutteti. Ogni elemento architettonico, le strutture e le trame compositive integrano manufatti e paesaggio in un ‘unica realtà, chiave figurativa ed insostituibile nella rilettura del progetto. Questo infatti vuole ricostruire le complesse relazioni che intercorrono nella pianura Forlivese, recuperando i segni e riferimenti di cui è ancora densa. Nella visione frettolosa del quotidiano o nella lettura acritica, i solchi si mescolano, si sovrappongono le linee di forza che sorreggono la struttura geometrica spariscono per dare spazio ad una visione naturalistica.Il progetto mira dunque a riscoprire e riordinare le linee di forza che formano il paesaggio.