Nelle Alpi Italiane in pieno Sud Tirolo lo studio Vudafieri Saverino Partners ha progettato il recupero di un’architettura di qualità degli anni ’60 integrando il linguaggio architettonico contemporaneo con l’estetica e la tradizione locale.
Un’ abitazione moderna dal gusto minimale e metropolitano che attraverso un’attenta ricerca sui materiali e sugli accostamenti cromatici si integra nell‘ ambiente circostante ed esprimere un senso di quieta accoglienza reinterpretando lo spirito rigoroso quasi monastico degli edifici tipici della regione.
L’intervento ha svuotato completamente il corpo centrale dell’abitazione mantenendo la grande scala al centro della residenza e ha allargato gli spazi verso il giardino con l’aggiunta di una struttura leggera in ferro e vetro che collega tutti i livelli. L’inserimento di questo corpo moderno nasce oltre che dall’esigenza di aumentare gli spazi dalla volontà di esaltare la luce e le aperture trasparenti verso il paesaggio circostante.
Nel primo livello la parte privata del living, affacciata sul giardino e illuminata dal lucernario sovrastante è stata ricavata ex novo dalla cantina e collegata al soggiorno superiore da una scala con balaustra in vetro. La libreria su disegno degli architetti unisce i due ambienti sovrapposti. Al centro Poltrona “Bubble” di Marco Boga per Tisettanta e tappeto di Altai, sulla consolle una collezione di opere di artisti tirolesi.
Nella parte superiore dell’area living la luce che attraversa la grande vetrata è amplificata dai toni del bianco caldo scelti per le superfici e riscaldata dal legno dei rivestimenti, dalla pietra dei pavimenti e dal parquet chiaro nelle camere da letto. I mobili, pochi ed essenziali come la poltrona “Landscape” di Jeffrey Bernett per B&B sullo sfondo, la lampada da terra “Cheope” di Firme di Vetro e il divano “Sliding Sofa” di Bruno Fattorini per MDF in primo piano sono lineari e accostati a creazioni speciali come la stufa di ceramica bianca.
Grande presenza accogliente e simbolica è il tavolo in listelli di legno recuperati di Piet Hein Eak che firma anche le due ceramiche a centro tavola.
Accostato al tavolo le sedie “Como” di Piero Lissoni per Porro. Sospesa sul tavolo la lampada “Mokassar Sospensione” di Luminaria.
L’ingresso è stato rivestito con una boiserie di rovere invecchiato e sbiancato dal sole, come omaggio e rivisitazione del materiale tipicamente utilizzato per la copertura dei masi locali. Il passaggio, movimentato da aperture a nicchia sulle pareti, volutamente suggerisce una sensazione di intimità e calore nell’attraversarlo per ritrovarsi poi nel grande spazio luminoso del soggiorno a cui si raccorda.
Al piano interrato un piccolo lusso di pregio è la mini spa totalmente rivestita in marmo “Verde Alpi” con una sauna, zona doccia, ed una piccola area fitness comprensiva di lettino per massaggi. La zona sauna è un richiamo ad un usanza comunque tradizionale nella regione e non così rara anche nella tradizione abitativa privata dei masi di montagna. In questo intervento la scelta di un trattamento lineare delle superfici con un materiale forte e ricco come il marmo rinnova questa tradizione in un’estetica pulita e moderna.