Casa della Memoria
Centro culturale Casa della Memoria. Milano
Intro.
Un edificio come luogo della memoria della città di Milano, deve essere un'architettura astratta, capace di assorbire i ricordi e i racconti dei suoi cittadini. Un’architettura non figurativa, con una struttura visibile fatta di impianti e prestazioni immateriali, microclimi e strutture mobili, uno spazio flessibile e facilmente riprogrammabile. Il risultato è un grande archivio, fisico e immateriale, della memoria collettiva di Milano. Il progetto si presenta come la sovrapposizione di diversi livelli funzionali totalmente permeabili alla vita della città. Questi spazi sono attraversati da un percorso, costituito da una sequenza di scale mobili, che si muove indifferente tra le diverse funzioni presenti ai vari piani. Il percorso verticale unisce i diversi spazi pubblici presenti nell'edificio, dal piano terra, pubblico e aperto, allo spazio espositivo, dove si interrompe, fino alla terrazza panoramica in copertura. Un sistema di connessioni verticali protette permette di gestire separatamente i flussi pubblici, legati più agli spazi espositivi e di consultazione, da quelli più strettamente legati alle attività delle associazioni. I diversi piani si sovrappongono, come una stratificazione della memoria della città, mentre il percorso di rampe meccaniche, conduce il visitatore lungo un racconto che permette un'esperienza soggettiva. L'edificio è una struttura tridimensionale di travi e pilastri, che ha lo scopo di definire un sistema di spazi differenti, flessibili, riconfigurabili. Ogni livello di struttura ha maglia, tessitura, altezza e proporzioni diverse. L'architettura in questo senso diventa un dispositivo minimo di organizzazione dello spazio. Una struttura concettuale che cambia di densità nel susseguirsi dei suoi livelli. Un modello di astrazione che attraverso la sua bianca intelaiatura vuole stabilire una continuità con la tradizione della cultura architettonica della città di Milano, sottolineando l’obiettivo di assumere il ruolo di propulsore di valori civili e rimandi storici, culturali e geografici rivolto a tutto il territorio.
Rapporto con il contesto e accessibilità.
Il progetto si colloca all’interno della complessa area di porta Nuova, catterizzata da importanti interventi di riqualificazione e trasformazione. Il volume della Casa della Memoria è infatti incastonato tra un edificio lineare residenziale a Ovest, la stretta via Confalonieri a Nord e via Volturno a Est. A Sud si sviluppano gli ampi giardini che caratterizzano l’area assieme alle due torri residenziali del Bosco Verticale. Il progetto adotta una strategia di inserimento leggero, costituendo un fronte arretrato verso via Confalonieri, come invito all’area di porta Nuova e disallineandosi leggermente con il fronte di via Volturno in modo da rendersi visibile parzialmente dal vicino Piazzale Lagosta. Il piano terra dell’edificio è stato concepito come una piazza aperta in modo da rendere permeabile e accessibile la corte verde del complesso. In tal modo la Casa della Memoria si configura come “porta” ideale dell’area, valorizzando la sua funzione di aggregatore civico.
Una griglia tridimensionale.
Ogni livello ha una densità strutturale differente che articola lo spazio offrendo differenti opportunità funzionali. La griglia tridimensionale crea uno spazio interno aperto, permeabile e totalmente visibile dall'esterno. La sua vita interna ne rappresenta l’immagine e dunque un'architettura in quanto presenza di 'spazio', come edificio rappresentativo della memoria e della coscienza collettiva e non di se stesso. La struttura è composta dalla sovrapposizione di più maglie: un telaio tridimensionale in acciaio con impalcati collaboranti a travi miste acciaio-cls. Il livello zero è un piano pilotis, impostato su una maglia strutturale di 5x3 campate. Uno spazio permeabile alto 4,5 m che garantisce una libera e flessibile organizzazione in continuità con lo spazio della città. Nel primo livello, dedicato agli archivi, la struttura si comprime e i pilastri si distribuiscono su una maglia 4x4 campate, con un'altezza di 2,7 m. Nel secondo livello, invece, la struttura si dilata con maglia 4x3 campate con un'altezza di 7 metri configurando un ampio spazio espositivo in cui l’area per la consultazione dell’archivio si immerge su un piano intermedio. Il terzo livello passa ad una maglia di 5x3 campate mentre il quarto ad una 5x4. Entrambi questi ultimi livelli sono adibiti ad uffici con una altezza di 3 m. Le due differenti maglie permettono una differente organizzazione spaziale degli spazi lavorativi sui due piani.
Le funzioni.
Ogni livello corrisponde ad una funzione specifica, organizzato seguendo layout differenti. L'edificio che copre la parte centrale del lotto si poggia su un piano pilotis. L'intera area è pensata come uno spazio pubblico, una piazza in continuità con i Giardini di porta Nuova a sud e direttamente connesso al quartiere Isola verso Nord, configurando uno spazio permeabile alla vita della città capace di costituire una nuova porta tra il quartiere Isola e l'intero complesso di Porta Garibaldi. All’interno del piano piloties, protette dall’edificio, una serie di scatole separate ospita le funzioni di connessione verticale, scale e ascensore, l’accesso al sistema di scale mobili e la sala polifunzionale. Questa grande piazza coperta diventa la hall di ingresso alla Casa della Memoria. La copertura del piano piloties contiene tutti i sistemi di illuminazione e impiantistica che garantiscono un elevato grado di flessibilità, necessario per ospitare possibili eventi e manifestazioni.
L'idea è che l'intero lotto di progetto si possa trasformare in un teatro urbano. Attraverso il corpo scale e l'ascensore si accede al primo livello che ospita tutti gli archivi delle varie associazioni e una stanza separata per gli operatori. È organizzato attraverso una fitta serie di scaffalature chiuse, disposte su file parallele e accessibili attraverso un percorso perimetrale. Questo livello totalmente separato dalle altre funzioni dell'edificio, grazie ad un sistema impiantistico e di controllo, garantisce i requisiti di natura termoigrometrica e di sicurezza, necessari per la corretta conservazione del patrimonio documentale. La scelta di inserire l'archivio al primo piano è dovuta alla volontà di rendere questo spazio visibile dall'esterno, rappresentando la “massa” delle informazioni, ed elevandola a cuore pulsante dell'edificio. Il secondo livello rappresenta lo spazio interno più pubblico dell'intero edificio. In questo grande ambiente pensato a doppia altezza si sviluppa lo spazio espositivo. Il percorso continuo della scala mobile, iniziato al piano terra, si interrompe in questo livello per permettere al flusso di visitatori di accedere direttamente alle iniziative in programma. Questo spazio è totalmente aperto e dotato di un controsoffitto tecnico di supporto ai dispositivi di illuminazione, di proiezione e di gestione flessibile degli allestimenti. Sul piano mezzanino che si affaccia sulla doppia altezza dello spazio espositivo si sviluppa l’area consultazione, organizzata lungo un tavolo attrezzato e dotata di una sala separata per l‘accesso ai contenuti multimediali. A questo spazio si può accedere sia attraverso i collegamenti verticali, che lo connettono direttamente con gli spazi dell'archivio, che attraverso la scala mobile, in una sosta intermedia. Gli ultimi due livelli ospitano gli spazi di lavoro della Casa della Memoria. Al fine di garantire una elevata flessibilità, questi i due piani sono stati organizzati seguendo due logiche differenti. Il primo dei due piani è un open space, un ambiente di lavoro flessibile, con tavoli di lavoro, postazioni computer, spazi per workshop, e servizi. Tutti i sistemi di arredo sono pensati per scorrere e ruotare lungo binari, permettendo una facile riconfigurazione dell'intero layout. L'ultimo piano invece è pensato come una sequenza di uffici chiusi, disposti lungo le vetrate esterne attorno ad un nucleo di sale di riunione, eventualmente riconfigurabili in un unico grande spazio per riunioni che coinvolgano le diverse associazioni presenti, in circostanze speciali.Queste due strategie permettono da una parte un uso condiviso da parte delle diverse associazioni degli spazi di lavoro, favorendo un costante dialogo tra i diversi soggetti presenti, dall'altra la possibilità di avere ambienti separati, necessari per garantire un’autonomia nelle diverse attività.Il percorso delle scale mobili attraversa questi spazi per accedere alla terrazza, in uno spazio protetto da una cupola trasparente in metacrilato dove è situata una zona bar.Dalla terrazza si può ammirare il panorama di Milano in un ulteriore spazio pubblico direttamente connesso con lo spazio espositivo e il piano terra. Un grande volume rosso ospita l'arrivo dell'ascensore, i locali tecnici degli impianti, e i pannelli solari posti sulla sua copertura.Attraverso una segnaletica presente sul pavimento ed una serie di cannocchiali posti sul bordo della terrazza, come nella migliore tradizione dei punti panoramici delle città italiane, si possono osservare i luoghi significativi della memoria della città, delineando le direttrici di un ideale museo diffuso in tutta la città. L’idea è di mettere in relazione la memoria conservata all'interno dell'edificio con il presente ed il futuro della città stessa.
Il percorso meccanico.
Una sequenza di scale mobili attraversa l'intero edificio per rendere totalmente aperto e permeabile la struttura e convogliare al suo interno i percorsi urbani pedonali, unendo lo spazio urbano del piano terra con quello pubblico della terrazza.Questo percorso svolge due funzioni: la prima è quella di garantire che il flusso pubblico sia totalmente indipendente da quello più strettamente funzionale, legato alle attività interne delle diverse associazioni, la seconda è la creazione di un dispositivo che amplifichi l’esperienza del racconto.Pensato come un nastro trasportatore, totalmente chiuso, che permette ai visitatori di muoversi liberamente tra gli spazi pubblici dell'edificio, il percorso è costituito da due rampe di scale mobili, per la salita e la discesa, che conducono i visitatori attraverso un'esperienza narrativa e sensoriale. Le pareti laterali di questo spazio lineare, totalmente rivestite di schermi, permettono la raccolta di immagini, foto, dati, informazioni: un database informatico immersivo. L’obiettivo è quello di creare una immediata visualizzazione dei contenuti della memoria presenti nell'edificio e permettere ai visitatori di interagire con questo sistema di informazioni, creando una sorta di archivio digitale aperto e condiviso.
Le facciate.
Anche il trattamento delle facciate rappresenta la stratificazione del progetto. La sequenza delle differenti funzioni è difatti confermata da differenti sistemi di trattamento delle superfici vetrate che costituiscono l’involucro dell’edificio. Differente scansione dei moduli, serigrafie e brise soleil caratterizzano i prospetti perseguendo un duplice obiettivo: da un lato contribuire all’espressione concettuale del progetto, dall’altro rispondere alle esigenze di controllo della radiazione solare. Le schermature mobili saranno controllate da un sistema programmabile in grado di interagire con la presenza/assenza degli occupanti garantendo l’ingresso della luce naturale e contenendo al contempo il carico termico estivo. I serramenti saranno dotati di vetro triplo a bassa emissività per garantire eccellenti prestazioni in termini di trasmittanza e contenimento energetico.
Strategie per il contenimento energetico.
Il progetto prevede la realizzazione di un edificio con alte prestazioni energetiche attraverso l’uso di accorgimenti di tipo passivo ed attivo.
La forma dell’edificio consente il mantenimento di un ottimo livello di compattezza e rapporto di forma S/V. L’ampia superficie vetrata del lato sud consente di beneficiare di elevati apporti solari gratuiti nella stagione estiva. Per tutte le facciate si riduce il carico estivo attraverso serigrafie e opportune schermature movimentabili, evitando così il surriscaldamento interno.
Per generare il caldo ed il freddo si farà ricorso a un sistema in pompa di calore alimentato con l’acqua di falda, in grado generare fino a 5-6 kWh termici per ogni kWh elettrico assorbito.
Sulla facciata a sud, all’interno della vetrata dello spazio espositivo sarà posizionato verticalmente un impianto fotovoltaico integrato da 120 m2 per una potenza totale di 15 kWp.
Gli ambienti interni saranno climatizzati attraverso sistemi radianti a soffitto per gli uffici, tali sistemi sono in grado di assicurare una corretta distribuzione delle temperature all’interno degli ambienti ed evitano la presenza di correnti d’aria e di zone più calde o fredde. Il riscaldamento radiante consente inoltre alla pompa di calore di lavorare con altissima efficienza. Per le porzioni dedicate ad esposizione, con affollamento variabile ed potenziale uso intermittente si ritiene più adeguato e funzionale un sistema di climatizzazione a tutt’aria con canalizzazioni a vista che garantisce adeguata rapidità d’intervento e di benessere in caso di forti addensamenti di persone.
Le superfici vetrate garantiscono, assieme ai dispositivi di schermatura e all’applicazione di serigrafie, un elevato livello di illuminazione naturale. Il sistema di illuminazione a LED, integrato con sensori di illuminazione, integrerà gradualmente la riduzione di luce naturale con quella artificiale.
L’involucro esterno a secco e i serramenti ad altissima prestazione consentono un elevato isolamento acustico dai rumori provenienti dall’esterno, mentre la controsoffittatura fonoassorbente consentirà di mantenere basso il livello di rumorosità interno, migliorando significativamente la qualità degli ambienti.
In ogni ambiente sarà garantito un ricambio di aria controllato, grazie ad un sistema di ventilazione meccanica controllata. L’aria sarà immessa negli ambienti filtrata da polveri e pollini e l’attivazione del sistema sarà comandato da sensori in grado di rilevare l’effettiva qualità dell’aria (inquinanti, CO2) in modo da regolarne il funzionamento basandosi sulle effettive necessità (numero di occupanti, tipologia di attività svolta internamente).
L’unità centralizzata di trattamento dell’aria consentirà inoltre il recupero del calore contenuto nell’aria estratta dagli ambienti con elevata efficienza.
L’edificio è concepito con sistemi a secco per rapidità di esecuzione costruttiva e perchè consente di utilizzare una ridotta quantità di materiale, minimizzando l’impatto del cantiere sull’ambiente. Inoltre l’eventuale demolizione alla fine del ciclo di vita dell’edificio avviene per “smontaggio” ed i materiali possono essere distinti ed avviati al recupero.
La superficie delle coperture consente il recupero delle acque piovane che potranno essere utilizzate per gli utilizzi secondari dell’edificio (i.e. scarichi WC) e per l’irrigazione delle aree verdi circostanti.