Riqualificazione Piazza degli Scogli Rossi Arbatax (Tortolì)
Riqualificazione Piazza degli Scogli Rossi Arbatax (Tortolì)
أربعة عشرة (arba’tash), quattordici.
Il nome Arbatax, secondo un'etimologia diffusa, deriverebbe dall'arabo arba‘at ‘ashar (dialettale arba‘ṭash), che significa "quattordici", e che potrebbe indicare la quattordicesima torre di avvistamento, simile a tutte quelle presenti nelle coste sarde.
“…questo granito è attraversato da un’infinità di filoni di porfiro-rosastro-quarzifero che sovente sono usciti in forma di scoli o dighe, prolungandosi in lontananza per miglia intiere. Nel mio lavoro geologico ho segnato molti di questi filoni, e tra gli altri quello che attraversa un monticello granitico vicino a Bari(sardo), che si prolunga verso il mare dove viene a formare presso la spiaggia una striscia di piccoli isolotti, detti gli scogli rossi. Ma il sito per eccellenza dove i filoni di porfido rossi, e quelli di diorite-nerastra sortono dal granito, e si incrocicchiano a vicenda, è il promontorio detto dai naviganti di Bellavista che domina colla sua torre il porto di Tortolì. Io pendo che non si trovi altrove una località più interessante per il geologo che volesse studiare la teoria di questi filoni…”
Alberto Della Marmora Itinerario dell’Isola di Sardegna
L’eccezionalità del luogo è già attestata dalla citazione tratta dall’Itinerario dell’Isola di Sardegna del Della Marmora, pubblicato nel 1868 e riportata nella copertina della relazione.
Oggi è del tutto evidente che a quell’interesse scientifico, allora prevalentemente geologico, si sono aggiunti molti altri motivi , ambientali, paesaggistici, culturali, sociali, turistici, economici ecc. che fanno del contesto in questione un sito carico di valenze. Solo un atteggiamento “liberato dall’abitudine”, uno sguardo non conformista, aiuta a coglierne meglio le potenzialità.
Il progetto di riqualificazione paesaggistico-ambientale ed architettonica della piazza degli Scogli Rossi punta ad estendere la fruibilità a tutta la superficie della piazza.
Non solo tutta la piazza è accessibile ma anche il suo collegamento con il centro urbano è rivisto alla luce dell’esigenze di garantire il superamento delle barriere architettoniche.
Si individua inoltre la possibilità di connettere lo spazio della piazza ad un circuito di percorsi pedonali che consenta la visita al promontorio del Capo Bellavista, luogo privilegiato per godere delle visuali paesaggistiche più suggestive.
Si ridefinisce inoltre il rapporto fra la piazza e la zona portuale.
Sia da un punto di vista architettonico sia da un punto di vista funzionale l’attuale accesso alla piazza (fra l’edificio demaniale e il muro del terrapieno) si presenta non adeguato a contenere l’emozione del momento che precede la scoperta dell’eccezionalità del luogo verso il quale si è diretti.
Si prevede quindi di riconfigurare complessivamente quest’area di confine/ contatto realizzando un nuovo edificio, su un unico livello, che diviene l’interfaccia fra la zona portuale e la piazza degli Scogli Rossi.
Il nuovo edificio è un passaggio fra paesaggi. Non è un filtro, non vuole filtrare l’emozione, non intende smorzare gli stati d’animo, preannunciando la vastità della piazza. La sorpresa resta integra.
La piazza è resa fruibile e pavimentata con un disegno geometrizzante che è costituito da un sistema di ampi settori rettangolari realizzati con getti in opera di conglomerati a grana fine con resa cromatica neutra rispetto alle emergenze geologiche lapidee.
La scelta dei materiali inerti e della miscela dei leganti dovrà essere attenta al fine di produrre superfici sufficientemente drenanti, resistenti, non gelive, antisdrucciolo, con una rifinitura variabile (maggiore o minore scabrosità) a seconda dell’occorrenza, anche al fine di segnare i percorsi.
La stessa pavimentazione, sostituendo completamente l’attuale sistema dei muretti che fanno da confine alla piazza, definisce, progressivamente, senza determinare una separazione netta, il rapporto fra lo spazio antropizzato e il dominio del mare, attraverso un sistema di gradonate che raccordano dolcemente, senza censure, il livello della piazza e la scogliera battuta dalle onde.
Senza occupare il campo con nuove strutture ingombranti, all’interno della piazza si inseriscono quelle attrezzature integrative di servizio necessarie a migliorare la vivibilità dell’area.
Si tratta di pergole in legno ombreggianti (eventualmente solo stagionali), box per servizi, panchine, passerelle ecc. Il sistema delle luci è discreto e non invasivo.
La piazza vive, in ogni momento, in stretto rapporto con l’eccezionalità del contesto.
La riqualificazione della piazza consente di valorizzare i beni culturali ed identitari presenti nel sito.
Il nuovo edificio in progetto contiene vari spazi che possono essere utilizzati per attività economiche, sociali e culturali; ristorante, sala polifunzionale per esposizioni, servizi ecc. Oltre a offrire un eccezionale affaccio sulla piazza degli Scogli Rossi, con la possibilità di utilizzare gli ambienti per varie attività, da vita ad un ampio slargo che si rivolge verso l’area del porto, e rende possibile e gradevole una sosta, per godere gli aspetti suggestivi (ambientali paesaggistici, storico culturali, sociali ecc.) anche di questo contesto. Si crea in definitiva una nuova situazione che valorizza entrambi i fronti.
Sostenibilità ambientale ed energetica:
Le scelte progettuali fanno propri i criteri di sostenibilità ambientale ed energetica.
Sarà possibile utilizzare le coperture del nuovo edificio per collocare un impianto per la produzione di energia da fonti rinnovabili (solare fotovoltaico).
Sarà possibile realizzare un sistema per la gestione delle acque meteoriche con la possibilità di un loro riutilizzo (pulizia, verde, antincendio ecc.).
Schema sistema gestione acque meteoriche
Il progetto, di fatto è compatibile sia con l’attuale destinazione di PRG, che con quella proposta dal PUC.
Il progetto riguarda la valorizzazione di un’area demaniale. Sarà pertanto necessario il coinvolgimento della Regione, titolare del bene. Poiché la sistemazione dell’area prevede l’abbattimento di edifici demaniali, sarà necessario l’intervento degli Enti responsabili del demanio pubblico.