L’allestimento della mostra è studiato per condurre il visitatore con semplicità fra contenuti ed esperienze visivo/sonore. La leggibilità contenutistica, senza mai diventare didascalica, si intreccia con uno spettacolo coinvolgente ed appassionante.
Il percorso espositivo/sensoriale non presenta né un verso né una direzione univoca, composto da più luoghi, la sua è una natura diffusa, le diverse postazioni periferiche all’interno dello spazio sono in continuo dialogo tra loro attraverso proiezioni, suoni e documenti.
All’ingresso l’archivio si mostra; le sue parti fatte di affascinanti partiture, fotografie, lettere e interviste dialogano all’interno di un sistema strutturale in legno che li sorregge e li incornicia. Oltre svetta fino a 6 metri d’altezza la ricostruzione in scala 1:1 della scenografia dello spettacolo, una porzione fedele alle originali pedane di legno dove i cantanti del coro vennero imbragati e sospesi a decine di metri d’altezza.
Procedendo oltre passiamo dall’introduzione all’approfondimento, troviamo infatti una postazione multi-touch interattiva (sviluppata in collaborazione con il collettivo Neologie) per la consultazione del materiale d’archivio: fotografie, spartiti manoscritti, bozzetti di scena, carteggi, recensioni dell’epoca, fonti letterarie, ecc. Si tratta di un’interfaccia di facile consultazione che permette tanto un’indagine approfondita ad un pubblico specialistico, quanto aiuta chi non conosce l’opera di Nono ad avvicinarsi e comprendere la genesi, i contenuti e la poetica di questo grande compositore del ’900, il suo contesto culturale, storico e politico.
Un flusso di immagini e suoni permette di immergersi in una vivida esperienza visuale ed emotiva che si concretizza nella maquette. Uno zootropio tridimensionale circonda un fedele modellino della scena e permette di vedere riprodotto uno degli aspetti fondamentali della scenografia dello spettacolo: il movimento.
Attraverso questa rivisitazione di uno strumento del pre-cinema lo spettatore si trova coinvolto direttamente in una reinterpretata magia della scena.
Tecnologie avveniristiche incontrano tecniche più antiche, materiali robusti e concreti come il legno ed il ferro si alleggeriscono grazie all’unione con la tela e la luce dando vita a forme dinamiche, leggere ed articolate. Questa scelta nasce come omaggio alla grande opera di Nono, alla sua costante ricerca di una classicità atemporale e sovrastorica in dialettico confronto con la contemporaneità al fine creare un’opera totale.