Percorso ciclo-turistico del Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli
San Cassiano - Paduli
OBBIETTIVI DEL PROGETTO
Il progetto muove dall’intenzione di “integrare” architettura, storia, cultura popolare e paesaggio in un unico piano di valorizzazione attraverso un percorso di viaggio all’interno del territorio comunale, fra il centro urbano (la piazza della Chiesa dell’Assunta, spazio di convergenza di diversi percorsi viari) e la campagna (i Paduli, un’immensa distesa di ulivi secolari).
Seguendo il percorso, si è mossi dall’impulso curioso al viaggio, all’osservazione, al racconto di antichi paesaggi agricoli, spesso arditi, aspri e complessi, alternati e ritmati dalle tracce che la storia della città ha disegnato sul territorio. Si parte da una necropoli che ha origine nel IV secolo passando per una cripta basiliana del XI secolo, dalla masseria settecentesche in pieno centro urbano a una cappella ottocentesca, fino ai resti di un antico bosco di querce. La connessione di questi frammenti urbani, con le loro intrinseche relazioni e sedimentazioni, è diventata lentamente il progetto.
Il percorso si estende per circa 1,8 chilometri attraversando diversi tipi di paesaggio da quello agricolo e naturale a quello urbano e storico: dai declivi dell’antico Bosco di querce (Bosco Maramonte, punto panoramico e accesso privilegiato ai Paduli), agli uliveti secolari della “Vecchia via dei ladri”, dagli estesi campi di “gariga” alle Case Minime (sede dell’Osservatorio dei Paduli, Laboratorio Urbano sulla mobilità e il territorio), dal “fosso” (il luogo di più antica memoria nel centro del paese) passando per Piazza Cito fino a culminare nella necropoli basiliana risalente al IV – XI secolo nella Piazza della Chiesa dell’Assunta.
Il percorso diventa il luogo dove si conservano, tutelano, raccolgono, divulgano e si rendono accessibili tutti i beni sia materiali (boschi, uliveti, cripte, masserie, piazze, spazi di servizio) che immateriali del territorio (racconti orali, ricerche di natura storica, archeologica, architettonica, antropologica, sociologica, agraria, prodotti all’interno delle attività laboratoriali LUA dal 2003-2009) proponendo così al fruitore un inedito percorso conoscitivo ragionato ed esplicativo.
Il progetto prevede due interventi distinti: il primo riguarda la viabilità attraverso: la trasformazione dell’intero percorso in una “zona 30” (uno spazio dove il limite di velocità consentito è di 30 km/h invece dei 50 Km/h garantendo un aumento della sicurezza stradale e una migliore convivenza tra mobilità veicolare e quella ciclopedonale) e il recupero di 4 luoghi significativi da destinare alle attività di valorizzazione e all’accoglienza (la Piazza dell’Assunta, Piazza Cito, Case Minime, Bosco Maramonte), il secondo intervento prevede un programma più generale di comunicazione volto alla realizzazione di un museo virtuale all’aperto2. Il museo, che si svilupperebbe lungo tutto il percorso, vuole essere un’entità immateriale e permanente, al servizio della comunità e del suo sviluppo. Uno spazio all’“aperto” e aperto, che al tempo stesso mette in rete e valorizza le testimonianze materiali e immateriali dell’umanità e del suo ambiente;
che le acquisisce, le conserva, le comunica e, soprattutto, le espone ai fini di studio, educazione e diletto. Si è pensato a un museo virtuale, perché siamo certi che attraverso i sistemi multimediali, si possa maggiormente coinvolgere l’abitante e il turista nella lettura della città e del paesaggio, attraverso una navigazione a più livelli, per contenuti, contribuendo a contestualizzare i “beni del territorio” in una rete di valore e di relazioni logiche e cronologiche.
Il progetto prevede quindi la sistematizzazione di tutta la moltitudine di ricerche raccolte in questo ultimo decennio in occasione dei laboratori LUA3 in un archivio on-line accessibile dalla rete lungo il percorso.
IL PROGETTO
L’intervento, che intende conferire nuovo impulso vitale a questo inedito patrimonio ambientale, si articola, “in funzione di tre concetti chiave: linee, punti e superfici”.
L’idea di linea è suggerita dalla strada ciclopedonale, dal percorso pensato per la
passeggiata, la corsa e il pattinaggio, tra la città e la campagna, in una emblematica sequenza di scenari antropici che si offrono alla vista del viaggiatore: dai resti archeologici delle tombe basiliane nel centro storico, fino ai lontani sentieri tra i maestosi uliveti, le masserie, i canali, le vore del futuro Parco Agricolo dei Paduli.
Pertanto la linea assumerà una dimensione ideale nel tratto che va dalla Piazza della Chiesa dell’Assunta sino alle Case Minime per poi diventare una linea fisica a supporto del percorso ciclopedonale fino alla Porta del Parco dei Paduli.
L’idea di punto si materializza nella sosta, possibile sia nei quattro punti adibiti a luoghi di accoglienza e fruizione, come la Piazza della Chiesa dell’Assunta con i resti delle tombe basiliane, il punto informazioni in Piazza Cito, il “laboratorio urbano sulla mobilità e il territorio” alle Case Minime, la Porta dei Paduli adiacente al Bosco Maramonte, sia lungo il percorso in punti chiave dello spazio urbano come all’ingresso di Vico La Greca e di Via Fosso, antichi vicoli del centro storico, in prossimità della Fontana pubblica di Via della Vittoria oppure lungo la Via Vecchia dei Ladri in particolare sul ponte dove le pendenze scandiscono un interessante intervallo di altitudine in cui lo spazio subisce un cambio di paesaggio radicale.
A tal fine si è predisposto un complesso sistema di comunicazione realizzato mediante pietre miliari “tondi”, essi oltre a costituire i punti di accesso al museo virtuale segnalano i luoghi di traguardo paesaggistico, consentendo di prendere per mano il visitatore introdurlo in una struttura narrativa che lo accompagna dal centro fino alla porta dei “Paduli”.
Si tratta di inserti grafici di diversa natura (marmo, o resine ad alta resistenza) inseriti nella pavimentazione, in maniera tale che l’aumento o la diminuzione delle distanze e delle pendenze potranno essere lette dal visitatore, oltre che direttamente con la fatica, indirettamente dalla compressione o dal diradamento di questi elementi.
Le superfici, infine, si spiegano attraverso sia gli interventi di recupero, sostituzione e completamento delle pavimentazioni che nella predisposizione di oggetti di design a varie scale nei quattro luoghi più significativi del percorso.
La pavimentazione e le lanterne nella Piazza della Chiesa dell’Assunta, la pensilina e il sedile nella piazzetta antistante Piazza Cito, la pavimentazione e la panchina sulla piazzetta antistante le Case Minime e infine la pavimentazione e il cannocchiale panoramico alla Porta dei Paduli in adiacenza al Bosco Maramonte.