Piazza Garibaldi
In origine la Piazza Garibaldi era uno dei grandi vuoti di riserva militare, di parata agricola della città murata. Soltanto in epoca relativamente recente era stata intesa come luogo urbano e tuttavia, malgrado questo cambiamento, era rimasta vuota; fuorché sul lato occidentale, dove si erano accese alcune attività interessanti e tra l’altro un Cafè chantant che, insieme al teatrino dello Spedale, conferiva al luogo un sapore di mondana centralità. Ora però anche quelle due attività sono scomparse e perciò, perché il luogo diventi davvero una piazza, è necessario evocarne molte altre”.
Giancarlo De Carlo, Lastra a Signa, Progetto Guida per il Centro Storico, Milano, Electa, 1990
Il progetto di riqualificazione si basa su una lettura reinterpretativa del contesto, al fine di evidenziarne le qualità latenti e riscattarne il senso civico.
Da un lato i principali edifici esistenti, il Palazzo Baroncelli, la Misericordia, lo Spedale di Sant’Antonio, vengono assunti come elementi fondativi di ambiti specifici legati alla fruizione dello spazio pubblico quali l’incontro, l’attività mercantile e gli eventi culturali; dall’altro gli elementi in corten, correndo in maniera orizzontale, descrivono e qualificano le proprietà altimetriche del luogo.
La fontana lineare, il fontanello e la torre polivalente – i tre frammenti rugginosi disposti sul Mattonato – misurano lo spazio della piazza rispetto ai tracciati esistenti e la dimensione della cinta muraria esistente.