Simmetrie concettuali e ironiche per il progetto di due loft postindustriali
Ristrutturazione e progetto di interiors
Un organismo monocellulare diviso in due volumi strutturalmente uguali e internamente simili ma opposti. Questo è il progetto (o “i progetti”?) di ristrutturazione e interior per due loft gemelli, firmati da Federico Delrosso nella Milano postindustriale. Il lavoro è stato svolto infatti su un ex fabbrica della zona sud-milanese, un tempo periferia industriale e oggi quartiere residenziale.“Si tratta di un progetto complesso, che può avere diverse chiavi di lettura. Il risultato più evidente è la creazione di due loft gemelli, che presentano il medesimo disegno degli spazi interni, perchè nati dalla divisione longitudinale di un’unica manica lunga. Ma, a partire dal dato personale degli abitanti, ho elaborato un progetto che sviluppasse in modo individuale i dettagli architettonici, l’arredo... il vissuto della casa, insomma, usando materiali e colori come lettere di un alfabeto: per scrivere frasi simili, interlocutorie o opposte, ma con una grammatica sempre coerente”.
“Il piano terra dei due loft, per esempio, ospita in modo speculare l’ingresso, la cucina a vista, l’apertura sul piccolo giardino privato, un lungo tavolo con sedute “alte”, un bagno e la scalinata che porta ai piani superiori. Con gli stessi elementi ho creato ambienti dallo spirito diverso. Nel primo, infatti, la scalinata è l’elemento forte, grazie ai suoi volumi (che incorporano il bagno), al materiale grezzo (ferro decapato) con saldature a vista e allo svuotamento delle alzate dei gradini, così che salendo cambia il punto di vista e la scala si alleggerisce assumendo la consistenza di un origami. Nel secondo loft invece ho smaterializzato la scala usando il cristallo per le pedate e trasformando la struttura portante in una semplice linea bianca a gradini (ferro verniciato) che si sviluppa verso l’alto. Il bagno qui è un volume autonomo, un po’ misterioso, internamente oscuro ma con un’apertura a sorpresa verso l’alto...
Al primo piano (zona living per entrambi) ho realizzato una porzione di soletta in vetro, per offrire uno sguardo sulle cucine sottostanti, ma nel secondo loft questo dettaglio viene esaltato perchè ripreso in corrispondenza della doccia nel bagno a piano terra, e anche nella scala che diventa ancora più trasparente e visivamente leggera. Nel primo invece sono protagonisti gli arredi: imbottiti dalle linee forti e squadrate, la poltrona Barcelona di Van Der Rohe e il grande specchio di Starck.
Al secondo piano ho provato ad invertire non solo la consistenza ma anche la percezione degli spazi. Nel primo infatti ho interrotto l’ortogonalità rigorosa degli ambienti introducendo un letto circolare e sostituendo le ante della cabina armadio con una parete intera fatta di morbidi tendaggi bianchi. Oltre confine, la zona letto del secondo loft ospita invece una grande vasca da bagno bianca tondeggiante, alcuni elementi derivati dal mondo fashion, come la poltroncina in argento e fucsia, e una cabina armadio molto caratterizzante, in legno wengé con un inserto a specchio.
L’ultimo livello del sottotetto, nel primo caso è uno spazio total white destinato alla stanza per gli ospiti, nel secondo è uno spazio wellness con piccola palestra privata.”