The fishermen aren't back
Simbolo urbano dedicato al container
Una lanterna magica per Genova
Costruire un monumento al “container” significa ricordare l’oggetto simbolo del commercio via mare e dell’industria portuale. Oggetto per definizione asettico
e slegato dai luoghi in cui si trova, come può essere messo in relazione ad una città carica di storia (e di storie) come Genova? Un container è anche il simbolo
di rotte che tessono tele invisibili, ed infinite, sullo specchio d’acqua del mediterraneo. A volte, anche oltre. E per ogni rotta c’è più di un marinaio che parte.
E per ogni marinaio c’è almeno una foto sgualcita tenuta in tasca e guardata quando le coste sono ancora a due passi, ma già immerse nella foschia. Un
monumento al container è anche un monumento a quelle fotografie. Guardando il porto, quartiere pragmatico della città che, per nulla ordinata, si sbilancia
verso l’acqua, viene da pensare che forse non è necessario costruire forme suadenti rivestite di metalli preziosi e arabeggianti per commemorare questo oggetto
di lamiera. Dagli arabi si può rubare invece, una pratica antica. Per il monumento al container basta un foro. Un foro e una lente. E, all’occorrenza, un filo di luce.
Perché qualche volta la luce è il mondo, al completo, che precipita nella stanza.