Neues Museum E Completamento Della Museumsinsel
Rielaborazione del progetto di concorso
Progetto di concorso, 1993
Possiamo dividere la risposta di questo progetto ai problemi posti dal bando di concorso grossomodo in due parti.
Una prima parte riguarda i musei nel loro complesso ed è il risultato di una lettura critica della loro condizione attuale, delle reciproche relazioni e del rapporto con la città. A tale proposito sono stati individuati due problemi specifici particolarmente delicati: luno riguarda il corpo edilizio che collegava lAltes Museum al Neues Museum e laltro laccesso al Pergamon-Museum dal Kupfergraben.
Il corpo di collegamento tra Altes Museum
e Neues Museum
Anche se viene riconosciuto come un elemento legittimo dell'eredità schinkeliana raccolta da Stüler (e anche se è stato lì per tanti anni), secondo noi questo corpo di collegamento è sempre stato un grosso errore, abbastanza incomprensibile. è sempre stato una violenza, un'ingiustificata manomissione della bella e chiara idea architettonica e tipologica dell'Altes Museum. Unidea, quella di Schinkel, che non ammette ampliamenti o deformazioni e soprattutto che non sopporta aggiustamenti funzionali cammuffati da soluzioni architettoniche, come è appunto il caso del corpo di collegamento di Stüler.
E tanto più oggi questo è evidente proprio dal punto di vista compositivo in questa parte di città. Nel complesso dei cinque musei lunico vero Solitär è e resta lAltes Museum. Gli altri quattro, troppo addossati luno allaltro per stabilire una reciproca relazione architettonica, sono comunque costretti da questa vicinanza a prender parte, per così dire, luno allo sfoggio di monumentalità dellaltro. Mentre lAltes Museum, volgendo ad essi le spalle (il bellissimo fronte posteriore), stabilisce una relazione architettonica di ben diverso respiro con altri elementi della città, col Lustgarten e il Castello, la Zeughaus e il Duomo.
Oggi che, per vicende storiche diverse, lAltes Museum ha riconquistato il suo isolamento, pensiamo che sia improponibile lidea di un corpo di collegamento con il Neues Museum.
L'accesso al Pergamon Museum
dal Kupfergraben.
Più di sessant'anni fa A. Behne, nel suo famoso articolo L'isola del Museo: una tragedia dell'urbanistica berlinese (in Das Neue Frankfurt, 9, sett. 1930), definiva la corte d'onore come un madornale errore urbanistico...quell'errore che si può paragonare al principio di porre un armadio con la porta rivolta contro la parete e praticare poi un buco dall'esterno nella parete per poter entrare dalla porta, riferendosi alla sua insensatezza rispetto alla struttura della città, cioè alla sua apertura monumentale verso il Kupfergraben, cui non corrisponde un adeguato asse d'accesso. La risposta del nostro progetto è quella di restituire al Kolonnadenhof il suo ruolo di elemento distributore dei musei che lo circondano, ribaltando l'ingresso principale del Pergamon-Museum sul fronte posteriore dell'edificio (senza modifiche strutturali), sul lato verso la Sprea, trasformando così il cortile d'onore in corte posteriore (Hinterhof), in quella che nei migliori esempi dei palazzi berlinesi è quasi sempre la corte a giardino (Gartenhof). E' per questo motivo che nel nostro progetto proponiamo di prolungare il sistema degli ingressi, con relativi servizi di accoglienza, fino ad occupare, al piano terra, una parte dell'attuale cortile d'onore e di destinare la parte rimanente, affacciata sul Kupfergraben, a giardino alberato (eliminando, naturalmente, il ponte d'accesso su questo lato).
Unaltra parte della risposta del progetto riguarda invece lampliamento del Neues Museum sul lato del Kupfergraben. Qui il problema principale è il fatto stesso di edificare in questo luogo, il fatto di andare a costruire su un'area già fin troppo edificata, praticamente satura. Abbiamo lavorato a unidea di ampliamento del Neues Museum come se questo preesistesse alla vicenda edilizia che ha portato alla saturazione della Museumsinsel. Come se si trattasse cioè di una parte della costruzione precedente allinsediarsi dei musei sullisola, di un frammento di quegli edifici del vecchio Packhofsanlage (lo scalo doganale), ideati da Schinkel alle spalle dellAltes Museum. Questo definito riferimento architettonico ha poi guidato i diversi momenti del nostro progetto: la giacitura del nuovo edificio ma anche le sue dimensioni in pianta e in altezza, fino a determinare perfino le scelte, per così dire, stilistiche, luso dei materiali poveri (mattone a vista), i tipi di finestre, lassenza di elementi decorativi, ecc..
La scelta del mattone a vista, che indica un modo usuale di costruire edifici tecnico/utilitari, ma che individua anche ledificio senza finiture, incompiuto, interrotto, ecc., è stata estesa, appunto con questo secondo obiettivo espressivo, anche a quelle parti del Neues Museum che nel nostro progetto si prevede di ricostruire (ala nord-ovest e torre sud-est) e di ripristinare (spazio interno del grande vano scala). Questo naturalmente non è il solo legame che ledificio nuovo ha con il Neues Museum. In quanto il suo rimandare ai vecchi edifici del Packhof non rende meno evidente la stretta relazione tipologica (planimetrica/distributiva/gerarchica) che lo unisce al Neues Museum, del quale resta appunto una espansione naturale, cioè logica e conseguente sul piano tipologico.
Completamento e restauro
del Neues Museum
Il Neues Museum viene restaurato, ove possibile, comera, le parti di completamento ripeteranno i volumi e gli spazi esistenti prima della distruzione. Le facciate di queste parti di completamento, così come la superficie interna del grande vano scala, saranno volutamente mantenute al rustico, con muratura di mattoni a vista. Si vuole dare cioè una risoluzione, per così dire, incompiuta delledificio antico, omettendone gli elementi decorativi e conservando di essi la sola impronta in negativo.
Questa soluzione è altresì da mettere in relazione con la già ricordata scelta costruttiva del corpo nuovo sul Kupfergraben, anchesso realizzato in mattoni e privo di elementi decorativi. Nel primo caso questa scelta starà a indicare la volontà di mantenere il segno della distruzione, la sua memoria storica, nellaltro invece la volontà di riprodurre la scelta utilitaria dei vecchi edifici schinkeliani.
Il vano scala, insieme ai cortili greco ed egizio, dovrà svolgere nel nuovo museo restituito al pubblico la funzione di museo delledificio stesso comera. In tal senso il vano scala viene interamente svuotato, aperto sul piano interrato e rivestito tuttintorno con una nuova muratura di mattoni a vista. Esso sarà destinato ad antiquarium degli elementi decorativi superstiti del vano scala stesso (frammenti architettonici/calchi/ecc., inclusi i cartoni dei cicli di affreschi andati perduti) o di altre sale, qualora i frammenti di queste ultime non potessero trovar posto nel luogo originale.
I cortili greco ed egizio, destinati ad esposizioni speciali e coperti in vetro a questo scopo, saranno restaurati il più possibile comerano e destinati parzialmente ad antiquarium dei reperti delledificio di Stüler riferiti alla Grecia e allEgitto.
Dal punto di vista distributivo il Neues Museum è destinato a contenere parte del museo egizio, ai piani terra e interrato, e tutto il Museum für Vor- und Frühgeschichte ai piani primo e secondo. Laccesso è previsto, come era, dal Kolonnadenhof. Al Museum für Vor- und Frühgeschichte si accede mediante la nuova scala circolare che si trova nella torre sud-est. Ai diversi piani i percorsi espositivi, che si sviluppano a C intorno alle due corti, sono collegati fra loro dai ballatoi (funzionali allantiquarium) che a tutte le altezze corrono lungo i muri perimetrali del vano scala.
Il nuovo edificio sul Kupfergraben
Dei caratteri architettonici e dei materiali di questo nuovo edificio sul Kupfergraben già si è detto. Planimetricamente si presenta come una sorta di raddoppio del Neues Museum verso il Kupfergraben: un edificio lungo e sottile di due piani fuori terra, composto da due gallerie parallele (una vetrata a est, laltra con luce artificiale a ovest), collegate col piano interrato del Neues Museum mediante un corpo trasversale alto un piano posto in prosecuzione del vano scala del Neues Museum e della stessa larghezza di questo.
Questo grande spazio trasversale al piano interrato dei due edifici è destinato al Tempio Egizio e si prolunga a tal scopo oltre il nuovo edificio fino a raggiungere il limite dellacqua. In linea generale nelle gallerie vetrate a est troveranno posto i pezzi di scultura, i bassorilievi, ecc. (vedi Galleria degli Uffizi), mentre nelle gallerie ad illuminazione artificiale e con piccole aperture rivolte a ovest troveranno posto le raccolte più preziose, specie quelle che necessitano di speciali protezioni o allestimenti (vetrine ecc.).
La testata delledificio sulla Bode Strasse corrisponde allingresso per il pubblico del tour-breve. Di qui, attraversando il 'Tempio Egizio', il percorso sale al primo piano dove si trova 'L'arte in Egitto' (Amarna/Nefertiti), raggiunge poi lala sud del Pergamon-Museum da dove, dopo la sequenza 'Strada delle processioni/Porta di Ischtar/Porta del mercato di Mileto/Altare di Pergamo/Architettura Ellenistica/Facciata di Mschatta', scende nuovamente al piano terra e, attraverso il nuovo corpo a un piano che occupa parzialmente il cortile donore (dopo aver attraversato cioè la zona cataloghi, negozi, cafeteria, ristoranti, ecc.), ritorna, percorrendo in senso inverso il nuovo edificio, al punto di partenza sulla Bode Strasse.
Rielaborazione del progetto di concorso, 1995
Il progetto di concorso ha avuto una prima rielaborazione a partire dalle osservazioni e dalle esigenze espresse dalla Stiftung Preußischer Kulturbesitz in accordo con la Bundesbaudirektion. Esse riguardano principalmente la richiesta di un maggior sviluppo delle superfici utili nel corpo aggiunto al Neues Museum, specialmente nel piano interrato, l'esigenza che l'unità espositiva Tempio egizio (Kalabscha-Tor, Sahure-Tempel, ecc.) trovi posto al piano terra e direttamente collegata a un più vasto atrio d'accesso al tour breve e più baricentrico rispetto ai diversi musei; infine la necessità inderogabile di un collegamento fuori terra fra l'Altes Museum e il Neues Museum nel sito di quello costruito da Stüler.
Il progetto rielaborato prevede un nuovo accesso al tour breve da un ponte sul Kupfergraben attraverso una corte formata dal corpo aggiunto al Neues Museum e dal blocco del nuovo grande atrio d'ingresso che mette in comunicazione diretta l'unità espositiva Tempio egizio/Nefertiti con le altre unità espositive previste dal tour breve e che si trovano nel Pergamon-Museum (questo atrio è formato in pratica dal prolungamento verso il Neues Museum del corpo a un piano già previsto nell'ex cortile d'onore del Pergamon Museum, anch'esso destinato a servizi per il pubblico), mentre il richiesto collegamento tra l'Altes Museum e il Neues Museum è previsto come ricostruzione com'era dov'era del ponte su tre arcate di Stüler (rimandandone cioè, per così dire, la responsabilità morale allo stesso Stüler) e mettendo in opera lo stesso artificio costruttivo già usato nel progetto di concorso per l'ala mancante del Neues Museum (costruzione rustica in mattoni con in vista le tracce dell'immorsatura degli elementi architettonici e decorativi del progetto originale).