Casa unifamiliare, Vittoria
Una casa bi-familiare del primo novecento ed un un magazzino adiacente, entrambi con un cortile sul retro occupato da corpi aggiunti, vengono acquistati da una coppia con due figli, con l’intento di trasformarli nella loro abitazione.
L’intervento è contemporaneamente progetto di conservazione e di ampliamento della casa esistente e impone di conseguenza l’attuazione di alcune operazioni: la demolizione del magazzino e dei corpi aggiunti in cortile e la rimozione della scala, la cui posizione preclude ogni possibilita’ di collegare i due livelli dell’esistente.
La decisione inoltre di apportare minime modifiche al costruito, per evitare pesanti interventi di consolidamento, induce ad affidare al corpo aggiunto il compito di risolvere il sistema dei collegamenti verticali ed orizzontali tra il nuovo e l’esistente.
La scelta di evitare qualsiasi forma di imitazione del passato, e la necessità tecnica di un giunto sismico tra il nuovo ed il vecchio induce ad esasperare la separazione tra i due corpi. Un setto in ca, piegato come un guscio tende a contenere anche l’edificio esistente: da una parte l’ampliamento, dall’altra la preesistenza; tra uno e l’altro si genera un vuoto che, come un taglio netto, attraversa la casa dalla strada fino al giardino e dal piano terra fino al piano di copertura.
In corrispondenza del vuoto, ancorata ad un setto di calcestruzzo, è posizionata la scala, su cui si aprono i varchi che a tutti i livelli mettono in relazione gli ambienti dell’una e dell’altra parte.
Al piano terra da una parte la zona-giorno, dall’altra, nell’ampliamento, la cucina a doppia altezza, che con un grande tavolo per cucinare e pranzare diventa il centro della vita domestica, passaggio obbligato su cui si affacciano i percorsi e la preesistenza.
Al piano superiore da una parte la zona-notte per i genitori e dall’altra, nell’ampliamento, una sull’altra, le camere da letto per i figli, una nuova terrazza con vista sul giardino, ed il passaggio verso la terrazza esistente a chiudere il circuito.
Un unico colore, grigio, ricopre indistintamente tutto il prospetto: infissi, fregi, inferriate. Unica eccezione l’infisso al piano terra, rivestito di multistrato, che individua la zona di servizio annessa alla cucina.
Estratto da: “Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, BY10”, Casa Editrice Libria, 2006