Casa unifamiliare, Vittoria
Un edificio di due piani rivestito in travertino lucidato, un lungo unico balcone che corre lungo i due fronti, un garage: un esempio di edilizia molto comune in Sicilia, simile a tanti edifici nati o cresciuti negli anni dell’abusivismo.
Il programma dei committenti, proprietari del primo piano e di una costruzione adiacente, prevede la demolizione di quest’ultima e l’edificazione, sull’area libera, di un ampliamento da collegare al loro appartamento, possibilmente con un piccolo giardino.
Forma irregolare e superficie ridotta dell’area impongono la decisione di progettare un’addizione su più livelli e di modificare l’esistente in funzione della connessione con la parte nuova: la scelta della struttura in ferro e di solai in calcestruzzo armato contiene le dimensioni del corpo aggiunto.
La decisione di demolire la scala esistente offre la possibilità di cedere lo spazio sottostante, in cambio della possibilità di una soluzione unica per i prospetti.
La posizione della scala è l’azione risolutiva del progetto: l’area a disposizione è minima, l’interpiano da superare è notevole, l’unica possibilità sembra quella di lavorare in sezione introducendo piani intermedi per ridurre la lunghezza della rampa e avvolgerla attorno alla preesistenza.
La scala, nodo centrale di tutto il progetto, determina da una parte la distribuzione degli ambienti nella pre-esistenza e dall’altra la sezione del nuovo edificio e l’innalzamento della quota del giardino rispetto alla quota stradale. Nella preesistenza il soggiorno e la zona-pranzo, aprendosi sull’ampliamento, diventano parte integrante dei percorsi quotidiani, mentre invece, all’interno del volume aggiunto, la scala si espande in corrispondenza delle quote intermedie e genera gli spazi per ospitare l’integrazione del programma.
E’ la scala che assicura continuità verticale e orizzontale all’insieme: le viste interne si moltiplicano, restituendo la percezione di uno spazio continuo e pluridirezionato.
L’appartamento al primo piano manterrà il suo programma originario -zona-notte, cucina, soggiorno- mentre l’addizione conterrà l’integrazione del programma: garage, soggiorno, studio, giardino, zona tv, terrazza e foresteria- impilati uno sull’altro.
Il progetto si conclude con un intervento sull’edificio esistente che tenta, con piccole operazioni di rimozione e demolizione, di riportare il volume alla forma essenziale.
Estratto da: “Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, BY10”, Casa Editrice Libria, 2006