La costruzione del nuovo MHP di Varsavia, nell’area scelta, rappresenta un’occasione irripetibile per l’intera area. L’obiettivo primario del progetto diventa allora quello di proporre innanzitutto una strategia che tenga conto di tutta l’area d’intervento, della sua storia, della sua forma, della sua vocazione.
Prima di tutto bisogna “aggiustare” il paesaggio dell’area di progetto dalle manomissioni che lo hanno deturpat0 per metterlo in grado di ricevere oggi una nuova importantissima struttura pubblica, il Museo di Storia Polacca.
La prima indispensabile operazione da compiere, per l’intera area, è l’interramento dell’autostrada urbana Lazienkowska per restituire continuità al parco Lazienki e alla parte urbana circostante.
Il progetto assume poi come elementi fondativi di tutto il lavoro il magnifico asse del viale Ujazdowskie che dalla piazza Trzech Krzyzy arriva fine al palazzo Belweder. Per questo viale si prevede un restauro e un ripristino per riportarlo all’antico splendore. Su di esso all’altezza di piazzale Rozdrozu, si decide di non ricostruire il vecchio “rondo” classico ma di progettare una nuova grande piazza rettangolare alberata, lunga più di 200 metri. Questa piazza crea una pausa sul viale, dove sono situati i vari accessi ai monumenti dell’area. Sulla piazza sono infatti impostati gli assi d’ingresso che portano rispettivamente all’Orto Botanico, alla bellissima via Agrykola, al Castello sede oggi del centro d’arte e al nuovo Museo di storia polacca. Tutta l’area, una volta sistemata dal punto di vista paesaggistico, è pronta per ricevere l’edificazione del nuovo MHP.
Il progetto dell’edificio parte dalla considerazione prioritaria di trovarsi all’interno di un parco e che quindi qualsiasi nuova edificazione al suo interno, debba avere il carattere di un padiglione nel verde. Questa scelta entra chiaramente in contraddizione con il programma del nuovo museo che prevede la realizzazione di circa 20.000 mq. Da qui la scelta di costruire una gran parte degli spazi museali in ipogeo, sfruttando anche in parte lo sterro già attuato nella ‘Skarpa Warszawska’ per realizzare l’autostrada Trasa Lazienkowska.
Costruire in ipogeo nel parco è anche una scelta architettonica, dove l’atto dello scendere ad una quota diversa da quella delle ampie visuali prospettiche, che predispongono al guardare e al passeggiare, acquista un alto significato simbolico. Fuori terra si trovano, l’atrio d’ingresso principale, segnato da un grande portale e un volume cubico, completamente vetrato, che segna il fulcro di tutto il percorso museale. La superficie tra i due volumi fuori terra è disegnata con un leggero ‘pelo d’acqua’ di pochi centimetri, all’interno del quale si ritagliano delle isole pedonali di forma circolari, tutte collegate tra loro. Al di sotto di tale sistema la luce naturale sarà catturata e direzionata lungo il percorso principale degli spazi museali. L’ingresso principale del museo è posto lungo la via Jazdow che conclude lo storico asse della Trakt Kròlewski (Strada Reale)verso il parco Lazienki. Esso è caratterizzato da un grande portale completamente aperto e trasparente sui due lati lunghi, con una superficie di circa 700 mq dove sono localizzati i corpi scale e gli ascensori che portano al piano inferiore del museo. Nel piano inferiore, l’ asse principale si conclude nello spazio più significativo di tutto il museo, la Cattedrale dell’Immagine, uno straordinario spazio centrale di forma circolare con un’altezza di circa
11 metri e un diametro di 40 metri. Il grande salone, fulcro di tutta la composizione, sarà uno spazio dedicato solo all’uomo che non conterrà oggetti o cose ma solo persone. Un complesso apparato multimediale riempirà interamente lo spazio e sarà dedicato a raccontare la Polonia di oggi, accanto al racconto della esposizione permanente che mostra la Polonia del passato. L’ambizione del grande salone e quella di assumere il valore di “una nuova idea per Varsavia e per la Polonia”. Dal salone, cinque portali indirizzano verso i cinque ambiti storici in cui è divisa l’esposizione permanente, in maniera da accedere separatamente ad ognuno di essi.