restauro di villa pisani
Villa pisani a Bagnolo di Lonigo (Vicenza) edificata dopo il 1542 è una dei primi lavori di Andrea Palladio, su commissione di Marco Vittore e Daniele Pisani.
Nel progetto di villa Pisani l’obiettivo di Palladio è ambizioso: realizzare una dimora di campagna che sia adeguata ai raffinati gusti dei fratelli Pisani e al tempo stesso in grado di offrire una risposta concreta e razionale in termini di organizzazione di tutto il complesso degli annessi agricoli.
Palladio infatti inserisce in un disegno unitario casa padronale, stalle, barchesse e colombare tradotte in forme inedite, in un nuovo linguaggio ispirato all’architettura antica, appare infatti evidente il rimando alle architetture romane in particolar modo nella realizzazione di un alto basamento che dà slancio all’edificio e accoglie gli ambienti di servizio e nella composizione delle facciate strutturate su un’asse centrale e con una finestra termale nel mezzo.
L’intervento di restauro è stato dettato dalla necessità di portare a termine le importanti opere di restauro iniziate nel 1978, dando al complesso la sua fisionomia originale, eliminando le numerose superfetazioni, ripristinando i locali seminterrati, gli ambienti posti al primo piano delle due torri e il recupero del rustico annesso posto sul lato est del complesso monumentale.
L’importante lavoro di risanamento dall’umidità delle cantine, sottoposte nel tempo alle frequenti esondazioni del fiume Guà, ha permesso il recupero dei locali adibiti a spazi espositivi per ospitare mostre e conferenze.
Il progetto prevedeva anche l’intervento degli ambienti nelle due torri posti al primo piano, che diventano i locali ad uso privato e abitativo dei proprietari, recuperati nel massimo rispetto delle preesistenze e in funzione delle nuove necessità.
Si è prestata anche molta attenzione al progetto dell’illuminazione esterna dell’edificio, fino ad ora completamente inesistente, valorizzandone le partiture architettoniche e le texture materiche, e mettendo in risalto anche le rilevanti essenze arboree presenti all’interno del parco.