Matrioska
….. Tutti gli oggetti che servono in una casa devono essere integrativi degli spazi fruibili; pertanto non si dovrebbero più chiamare arredi, ma piuttosto attrezzature” …. Joe Colombo 1970
Un nuovo progetto residenziale di UdA all’interno dell’ex spazio industriale Ceat a Torino si misura con la superficie ridotta, di appena 40 mq. e con l’essenzialità del volume contenitore: un semplice parallelepipedo stretto e lungo. E’ l’occasione nuovamente, per lo studio Torinese e in particolare per Andrea Marcante con l’aiuto di Adelaide Testa, di confrontarsi con un contesto postindustriale e di riflettere sulle specificità e le qualità degli spazi architettonici, sviluppando una narrazione che rappresenta un’architettura dentro l’altra, multipla. Una articolazione di spazi e ambienti interni che si dispongono come un paesaggio esterno: uno scorrere di luoghi e momenti della vita quotidiana.
Lo spazio stretto e lungo viene così organizzato attraverso una sequenza di “moduli vitali” estroflessi verso le aree confinanti, all’interno dei quali si cucina, si mangia, si dorme, ci si lava, si fa l’amore, si gioca. Una sorta di modulo abitativo minimo dove, a seconda delle attività e delle diverse forme assunte, i materiali impiegati e le loro qualità sensoriali cambiano. Così i trattamenti del legno si modificano dalla camera al bagno fino alla cucina; i marmi entrano in scena sospesi o vengono tenuti un poco celati come astratti personaggi di una commedia umana e le nere superfici laccate o in Corian, come sagome di ombre cinesi, tengono uniti i pezzi del racconto dialogando, attraverso le loro rigide geometrie del vago sapore grafico, con il decoro della tappezzeria sulle pareti circostanti.