PONZANO PRIMARY SCHOOL: A ‘SOCIETY BUILDING’
Ponzano primary school is a sustainable building in energetic, social and cost control meaning.
Energy: It consumes only 3.6 kWh/mc/year.
Society: participated design phase with children and teachers
Cost control: the cost of the building including furniture is 960 euro/sqm
Ponzano Primary School is designed for 375 children aged from 6 to 10. It has 15 classrooms and special classrooms for art, music, computer, language and science, a gymnasium, a canteen and a library.
Inside the sprawl of the Veneto Region, where Ponzano is settled, this Primary School constitutes a new node, a meeting place for the whole community. Part of the building (the gymnasium and some of the classrooms) is in fact accessible by everybody in the after-school hours.
The school becomes a ‘society building’ where collective spaces are very important. Firstly, in the general outline: all spaces are gathered around a central square, memory of the monastic cloisters (in the common memory they are the places of past knowledge preservation). Then, also in the design of the building's section: all the spaces face each other (though maintaining their specificity like the classrooms which are opaque until cm 130 and glazed above, allowing the children to exhibit their work towards the common spaces) and are reflected by the transparent and coloured walls.
This complexity reminds us the model of the industrial districts in Veneto where people are incited to learn from each other by exchanging experiences.
The school becomes a ‘society building’, a space of possible multietnic exchange and comparison. It becomes a threshold, were to keep together a landscape of memory and a landscape of contemporary.
In this project memory is represented by a remind to cultivation, the red coloured ‘barchessas’ of the Veneto Region. The contemporary is linked to the Benetton factories (which are in the plot nearby) and their culture of good design and philosophy spreading colour democracy all over the world.
In this sense the school design becomes the scenograpy of a dream (of a fairytail would the children say) where the main characters are the children together with their teachers and the comunity around the school.
During the design phase we wrote and illustrated a story with six panels to explain the project to the children and organised a web site (www.nuovascuola ponzano.it) where everybody could find all the materials of the project.
This partecipation activity was followed by visits to the construction site.
The design of the elevation is offered by a thin filigree. It sews together the roof and the ground and transforms the elevation in a deeper threshold designed by the shadows of the red bend pillars on the wood and glass wall inside the arcade where all the classrooms are open towards.
The arcade is also the screen against the sun together with a system of rolling curtains (mounted on a metallic structure) which automatically unroll under the control of the BMS system.
Another design topic is that of intervisibility. We are convinced that children can learn very well also copying one from the other (this is the reason why also the classrooms’ walls are glazed and can easily become windows exposing the children’s works.
Due to his huge volume, the gymnasium has been dag in the ground and natural light is brought inside modelling the ground with new enbankments.
The classrooms where the children spend most of their time face south-east and south-west so as to improve their daylight exposure. Thanks to a judicious orientation, a thick insulation, a green roof and sophisticated technologies (geothermal heating, photovoltaic panels, natural ventilation chimneys, BMS: building automation system) the school consumes only 3.6 kWh/mc/year, reaching the Italian Class A+ efficiency rating with a building cost of only 960 euro/sqm including furniture: a proof that the very strong economic and functional requirements of an educational building are compatible with energetic efficiency and high quality interior spaces.
The six topics which the design is founded on are:
- Context: the ‘red thread’ which sews the roof to the ground is a large arcade facing south, memory of Veneto Region Barchessas. Memory is also linked to the typological choice of organising the spaces around a courtyard, reminding the spaces where the monks have preserved our culture.
- Materials and colours: Materials and colours used for the external design are those of the Veneto Region tradition rural buildings. But inside the colour becomes a code to use the space as we usually do in our school projects: green is the colour of relation spaces and dark grey that of special spaces. Natural wood and graphic design is used to recognise the other spaces.
- Center and thresholds. The courtyard is the centre of the project. As a ‘roman domus’ every space is facing the courtyard itself. The thresholds are also very important. The most important is the arcade.
- Transparency and society. The school is a democratic space. It is the space of work and relationship, comparing ideas and experiences.
- Polifunctional. We like to use the metaphore of the city to speak about the school.
- Sustanability. The school energetic consume is 3,6 kwh/mc/year and it costed only 960 €/sqm.
LA SCUOLA ELEMENTARE A PONZANO: UN 'SOCIETY BUILDING
La scuola elementare di Ponzano Veneto interpreta la sostenibilità in termini energetici, sociali ed economici.
Energia: la scuola ha un consumo pari a 3,6 Kwh/mc/anno.
Società: è stato attuato un processo di condivisione del progetto con insegnanti e bambini.
Costi: il costo complessivo è pari a € 960 /mq compresi gli arredi.
La scuola elementare di Ponzano Veneto: un society building
La scuola primaria di Ponzano Veneto è un edificio pubblico che ospita 375 bambini di età compresa tra i 6 e i 10 anni. Ha tre sezioni per un totale di 15 aule normali, 5 aule speciali per arte, informatica, lingue, musica, scienze.
Una palestra regolamentare per il gioco del basket e della pallavolo, con spogliatoi divisi per sesso e spogliatoi per gli arbitri, è accessibile anche oltre l’orario scolastico.
Nella ‘città della dispersione’ che ha ormai occupato quasi tutta la campagna veneta, la scuola elementare di Ponzano Veneto costituisce un piccolo coagulo: permettendo l’accessibilità indipendente di una parte dell’edificio (la palestra regolamentare per il basket e la pallavolo con il sistema degli spogliatoi alcune aule speciali e il futuro auditorium), la scuola si trasforma in un luogo di passaggio, di incontro, di confronto esteso a tutta la comunità.
Nel progetto della scuola grande attenzione viene riservata allo studio degli spazi collettivi, sia nella composizione planimetrica della scuola: tutti gli spazi ruotano intorno a una corte centrale, memoria dei chiostri monastici, luoghi per eccellenza di conservazione del sapere, sia in sezione, in quanto i diversi spazi si guardano tra loro pur mantenendo la propria specificità essendo delimitati da pareti trasparenti (le stesse aule sono opache fino alla quota di cm 130 e poi diventano delle vetrine dove esporre il lavoro dei bambini) e campiture di colore che, intrecciandosi, e rispecchiandosi sulle rispettive superfici vetrate, rimandano a una moltitudine possibile di esperienze con l’obiettivo di incuriosire il bambino che, come in un piccolo ‘distretto industriale della conoscenza’, viene stimolato a imparare dagli altri, scambiando le proprie esperienze.
La scuola diventa un ‘society building’, uno spazio in cui una comunità multietnica possa riconoscersi e confrontarsi. Una soglia, un luogo di confronto in tensione tra un paesaggio della memoria e un paesaggio della contemporaneità.
Paesaggio della memoria e della contemporaneità che, in area veneta, sono rispettivamente rappresentati dalla terra, dal lavoro agricolo con la semplicità delle sue costruzioni e dall’industria con i suoi capannoni. I due fili si intrecciano nelle suggestioni del progetto: una “barchessa”, rossa come il cocciopesto della memoria colturale veneta e un tetto ben cucito al suolo, ma con una cucitura trasparente, vicino alla ‘fabbrica colta’ di Benetton che proprio in quest’area ha i propri headquarters e che ha diffuso, nel mondo, la democrazia del colore.
L’architettura assume così il ruolo e il potere evocativo dello spazio/tempo del sogno (di una favola, direbbero i bambini) dove i protagonisti sono i bambini, ma anche i professori e la comunità che ruota attorno alla scuola.
In questo senso, durante le fasi di progettazione, abbiamo inventato un linguaggio per descrivere ai bambini la nuova scuola grazie all’illustrazione di una storia con i temi del progetto e creato un sito web aggiornato al procedere del lavoro.
La definizione del limite esterno dell’edificio viene affidata a una filigrana sottile, esile. Una cucitura tra il terreno e il tetto che lega il progetto al suolo rendendo al tempo stesso impalpabile il finire della costruzione, senza confini precisi: una soglia che si arricchisce delle ombre che il suo disegno produce sui fronti interni. La serie ininterrotta di sottili pilastri in acciaio definisce uno spazio interstizio, vuoto, tra il fronte dell’edificio e l’allineamento dei pilastri in cui la “forma” dell’edificio è legata solo alla luce, al sole che ne disegna lo scorrere del tempo.
Una pergola, una cucitura che salda il tetto al suolo, un sottile ricamo di luci ed ombre segna lo scorrere del sole sulle superfici esterne dell’edificio e disegna, a terra, fuori dalle aule, un portico dove si aprono le aule stesse permettendo di inventare modi nuovi di far lezione all’aperto.
Tale filigrana costituisce anche una schermatura all’arrivo diretto dei raggi solari nelle aule aiutato dal sistema delle tende esterne a scorrere sui cavi metallici che si azionano in modo automatico in riferimento alla necessità, grazie a un sistema di building automation.
La permeabilità verso il territorio si accompagna a una eccezionale visibilità trasversale interna.
Una importantissima funzione a carattere speciale come la palestra è stata posizionata in modo tale che sia sempre possibile vedere cosa vi si stia svolgendo all’interno senza tuttavia disturbarne il funzionamento.
La palestra, solitamente un volume muto e ingombrante che non riesce a trasmettere lo stimolo di quanto vive all’interno, è stata incassata nel terreno per poterne diminuire l’impatto visivo dall’esterno e in questo modo ha acquistato la possibilità di poter essere vista da ogni luogo della scuola, a partire dall’ingresso stesso.
Un terrapieno che verrà colorato di erica costruisce la soluzione di continuità con il giardino e lo sfondo mentre si gioca a basket.
Il tema della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico hanno guidato il progetto.
Grazie all’orientamento e ai sistemi di schermatura ai raggi diretti del sole, al generoso isolamento termico e all’uso di tecnologie sofisticate (geotermia, fotovoltaico e solare, tetto verde, camini di ventilazione naturale, utilizzo di vetri basso-emissivi, building automation) la scuola ha un consumo pari a 3,6 kwh/mc/anno corrispondente alla Classe A+ della normativa di riferimento con un costo di costruzione al mq pari a 960 euro comprensivo degli arredi.
Ai principi della bioclimatica e del solare passivo si deve la forma e l’orientamento dell’edificio. Le ampie vetrate a Sud ed ad Ovest consentono, oltre alla possibilità di godere in ogni momento di un ottima visuale, di poter accumulare calore gratuito nei mesi invernali e nelle stagioni intermedie, riducendo la necessità di attivare il riscaldamento centralizzato e diminuendo il consumo di combustibile.
Le superfici opache sono completamente rivestite con un cappotto di spessore cm 10 e finitura ad intonaco a base di calce e pigmenti naturali o in doghe di legno di iroko, onde consentire un ottimo isolamento termico sia per la stagione invernale che quella estiva. I vetri sono del tipo “basso emissivi” e fortemente isolanti.
L’ampio sporto a livello di copertura e l’uso accurato e controllato di tende a rullo, in tessuto microforato onde non impedire la visibilità dall’interno, posizionate a filo delle vetrate sul lato esterno, consente di evitare problemi di surriscaldamento nel periodo estivo.
Il raffrescamento estivo è favorito da un flusso ventilato naturale, con velocità controllata inferiore ai 10 m/sec, proveniente da alcune prese d’aria posizionate all’esterno sui lati Est e Nord, in posizione opposta a quella delle aule, e introdotto nelle aule dopo aver attraversato l’edificio in condotti sotterranei in grado di raffrescare naturalmente e senza costi energetici la temperatura dell’aria da immettere nelle aule.
Le stesse condotte consentiranno, in inverno, di avere un preriscaldamento naturale e gratuito dell’aria fredda proveniente dall’esterno.
Particolarmente importante è la ventilazione naturale, attivata mediante un sistema di prese d’aria e di canalizzazioni che si basa su modeste ma sufficienti differenze di pressione dovute alla differenza di temperatura dell’aria e delle pareti nelle facciate opposte dell’edificio, alcune in pieno sole e quindi particolarmente calde o tiepide e quelle opposte, certamente in ombra e quindi decisamente più fresche.
I sei temi che il progetto sviluppa e di cui abbiamo partecipato i bambini possono essere riassunti in questo modo:
1. Relazione con il paesaggio e la storia del luogo: il ‘filo rosso’ che cuce tetto e suolo è un grande portico aperto a sud, memoria delle barchesse venete. Ma è anche l’impianto a corte che fa pensare ai chiostri, in cui i monaci per lungo tempo hanno custodito la cultura.
2. Colori e materiali: la scuola riallaccia fili invisibili con gli edifici della tradizione veneta, in mattoni o, più poveri, in cocciopesto. L’uso del colore ribadisce il legame con la tradizione e le origini della terra veneta.
Ma il colore e la materia diventano anche un codice di utilizzo dell’edificio. Il verde è il colore degli spazi di relazione (corridoi, ingresso, scale) e il grigio scuro quello delle aule speciali, ad esempio l’arte che permetterà agli studenti di far risaltare i loro lavori come all’interno di un’esposizione.
Il legno è generalmente utilizzato per gli arredi fissi che disegnano quasi totalmente le partizioni dell’edificio. All’interno delle aule, infatti, il muro diventa una piccola biblioteca dove gli studenti e gli insegnanti possono usufruire di spazi personali. Verso il corridoio i tamponamenti in legno accolgono i cappotti dei bambini e alcune panche rimovibili dove appoggiare la cartella che, all’occorrenza possono essere spostate al centro del grande spazio del corridoio al piano terreno per attività speciali o semplicemente essere utilizzate liberamente dai bambini durante la ricreazione al coperto nei giorni di pioggia.
3. Il centro e la soglia: La corte centrale è il perno del progetto. Come una domus tutto vi ruota intorno e tutto è trasparente e visibile: le aule, la biblioteca e la mensa che è totalmente apribile verso di essa.
Le soglie dell’edificio sono dilatate nei confronti del giardino diventando un portico fuori dalle aule e in corrispondenza dell’ingresso mentre all’interno diventano dei diaframmi di vetro e colore che mette in comunicazione tutte le parti.
4. Trasparenza e socialità: La scuola è uno spazio attraversabile, democratico, spazio del lavoro, dell’imparare dagli altri, uno spazio che favorisce la socialità, l’incontro, lo scambio di idee, il confronto.
E’ in questo senso trasformabile e manipolabile da parte di insegnanti e bambini, uno spazio collettivo aperto.
5. Polifunzionalità: La scuola di Ponzano è pensata come uno spazio che contiene diverse possibili esperienze per i bambini, ma non solo. La possibilità di utilizzare la palestra anche oltre l’orario scolastico con accesso separato, la fa diventare un epicentro per la piccola comunità. Le strutture sono state predisposte per la costruzione di un auditorium, in una seconda fase anch’esso con accesso separato e utilizzabile oltre l’orario scolastico.
6. Sostenibilità: L’edificio utilizza una serie di accorgimenti progettuali e tecnologici che gli permette di consumare 3,6 Kw/h/mc/anno.