risonanze urbane
la città risuona sui suoi viali, i viali riverberano la sue ricchezze
L’asse dei viali è un sistema che struttura la città da ovest a est, da mare a mare, in un unico grande progetto, ma al suo interno è contraddistinto da quattro ambiti che lo caratterizzano diversamente: Piazza della Repubblica è la porta d’accesso al sistema dei viali e alla città; Corso Garibaldi è il principale asse commerciale del centro storico; Piazza Cavour è la più grande Piazza delle Marche; Viale della Vittoria è il tradizionale luogo del passeggio della città. Quattro luoghi fortemente diversi, uniti da un percorso unico in Italia che collega un fronte mare organizzato come porto ad un affaccio sul mare fortemente monumentale, quale quello del Passetto.
Come organizzare questi quattro ambiti affinché le loro differenze non siano da ostacolo ad un progetto comune a tutto l’asse ma siano la fonte della sua varietà interna?
Due sono le strategie di intervento.
La prima è quella di sviluppare percorsi tematici lungo tutto l’asse, studiando la loro differente modalità d’interazione con i quattro ambiti diversi di progetto. E’ così che ad esempio il percorso storico culturale si declina su Piazza Repubblica e Corso Garibaldi in maniera differente da come avviene su Piazza Cavour e Viale della Vittoria; nei primi il percorso storico culturale si sviluppa facendo risuonare sulla piazza i monumenti e gli assi storici della città antica, nei secondi racconta dell’eredità del paesaggio agricolo e naturale facendo risuonare le essenze autoctone del Cardeto sul viale ottocentesco che conduce al Passetto.
La seconda strategia è quella di riflettere sulla specificità e potenzialità interna propria di ogni ambito utilizzando materiali, geometrie, linguaggi architettonici comuni tra loro.
PIAZZA REPUBBLICA, LA NUOVA PORTA DELLA CITTA’
Sia arrivando dalla stazione ferroviaria sia scendendo dalle navi e dai traghetti nel porto, il punto d’accesso principale alla città è la Piazza della Repubblica, con lo stupendo fronte del Teatro delle Muse.
L’accesso alla piazza dal mare è oggi reso ostile da una seppur breve, faticosa salita, che i turisti sono costretti a percorrere a fianco di un consistente flusso di traffico carrabile. Allo stesso modo anche dalla città il rapporto con il mare è impedito visivamente dal massiccio edificio della Rai.
Il progetto prevede di costruire una grande terrazza che dal livello della piazza prosegue sul loggiato al di sopra del basamento dell’edificio della Rai e si apre al porto, ai suoi colori, ai suoi rumori, facendolo risuonare nel cuore più antico della città. Un nuovo punto di vista sul mare, vertice opposto a quello di piazza IV Novembre che si apre ad oriente, permetterà agli anconetani e ai turisti di vedere il sole tramontare oltre le acque calme del porto e costituirà un nuovo punto di ritrovo in uno dei luoghi di maggior valore della città.
Al di sotto della terrazza i turisti vengono accolti da un centro informazioni e servizi, nuovo punto di riferimento per la città e sul suo territorio. A fianco un sistema meccanizzato di risalita accompagna piacevolmente i visitatori dal livello del mare fino a quello della piazza, portandoli direttamente nel suo centro grazie all’attraversamento sotterraneo previsto sotto Via della Loggia. La piazza, riorganizzata nel suo sistema viabilisitico (vedi par. 2) viene allargata e riordinata. Una più ampia superficie pedonale si apre di fronte al Teatro delle Muse e viene definita a Occidente da una nuova quinta regolare di alberi che si sovrappone al prospetto dell’edificio Rai, dall’altra viene protetta da un sistema di suoli sospesi che fungono da sedute e proteggono i pedoni dal traffico automobilistico. La pavimentazione prevista completa quella esistente con blocchi di porfido rosso e viene “tagliata” dalle bianche pareti verticali del percorso che conduce direttamente al porto.
CORSO GARIBALDI, IL SALOTTO URBANO
La recente pedonalizzazione di corso Garibaldi ha svelato la vera sezione urbana della via mettendo in mostra una grande superficie utile da utilizzare per manifestazioni culturali e attività ricreative.
Eliminato il traffico al suo interno la via appare oggi come una grande superficie potenziale da ripensare nei suoi usi e nelle sue prestazioni senza metterne in crisi la caratteristica regolarità e la qualità della pavimentazione e dell’illuminazione già esistente. Sulla pavimentazione esistente il progetto prevede una piccolo intervento riposizionamento delle lastre di pietra chiara che attualmente costituiscono linee a terra a delimitare il vecchio sedime dei marciapiedi. Le lastre asportate vengono ricollocate in senso trasversale alla strada segnalando il rapporto con il sistema delle traverse. Questa semplice modifica della pavimentazione esistente provoca una radicale trasformazione dei possibili usi della superficie della via: corso Garibaldi appare come somma di diverse superfici accostate tra loro eliminando l’effetto “corridoio” che lo contraddistingue oggi; la scomposizione della superficie permette di ripensare alla via come sequenza di ambienti diversi e permette di immaginarne un uso più domestico degli spazi; i sistemi di attraversamento delle vie trasversali vengono segnalati aumentando la sicurezza per i pedoni. L’introduzione di gruppi di sedute realizzate con piastre di suolo sospeso creano veri e propri salotti urbani e contemporaneamente si mimetizzano con il selciato esistente.
PIAZZA CAVOUR, IL GIARDINO MONUMENTALE DI ANCONA
Al vertice della salita di corso Garbaldi, piazza Cavour si apre in un una vastissima superficie, vero e proprio spartiacque tra due città diverse, la città storica a occidente, la città ottocentesca e moderna a oriente.
Questa piazza dalla dimensione monumentale è utilizzata oggi semplicemente come snodo di percorsi pedonali e carrabili senza avere un vero e proprio ruolo centrale nella vita della città. Ruolo che invece spetterebbe alla piazza più ampia dell’intera regione e centro geometrico e geografico del suo capoluogo.
Diversamente dagli altri ambiti di progetto, la piazza non può trovare forza attraverso un progetto che faccia esclusivamente risuonare le ricchezze al suo contorno ma viene concepita essa stessa come elemento emergente nella città. Meta da raggiungere a metà percorso, nuovo spazio simbolico e rappresentativo di Ancona, la piazza deve segnare il ritorno della vita nel centro urbano e contemporaneamente diventare un nuovo attrattore turistico per i visitatori della città.
Il progetto interviene radicalmente sulla piazza facendo sì che il suo grande vuoto geometrico diventi un monumento urbano. Le dimensioni e le proporzioni della piazza posseggono già oggi un carattere monumentale che viene messo in evidenza da un progetto che le incornicia con una copertura di fronde verdi, e le dichiara liberando il suolo e lo sguardo dai mille impedimenti che oggi non permettono di goderla nella sua interezza. Come un merletto sospeso che protegge dal sole d’estate e costruisce arabeschi di luce d’inverno il tappeto volante diventa un nuovo monumento verde della città che negli anni può arricchirsi di numerosi elementi luminosi, vetri colorati, passerelle per poter camminare tra le fronde degli alberi e ammirare da vicino il rigoglio della natura. Al suolo lo spazio liberato dalla vegetazione più bassa viene organizzato con una grande superficie in calcestre e pietra calcarea locale. Se oggi l’uso della piazza si concentra solo nel suo asse centrale e di collegamento tra Corso Garibaldi e Viale della Vittoria o lungo i suoi perimetri, generando due fasce di “periferia” interna, il progetto prevede di riorganizzare la gerarchia degli spazi per aree di superficie e non per semplici percorsi. Tre fasce parallele, tre aree tematiche che utilizzano tutta la sua superficie disponibile facendola tornare un ambiente di vita e non di solo passaggio. La fascia nord che gode maggiormente della luce del sole è stata pensata con grandi prati circolari dove sdraiarsi all’aperto, la fascia sud protetta dall’ombra è stata organizzata con aree gioco per bambini e sedute dove riposarsi. La fascia centrale oltre a mantenere la sua funzione di collegamento tra i viali, conserva il suo carattere monumentale, sul lato di Corso Garibaldi mettendo in risalto la statua di Cavour all’interno di uno specchio d’acqua, sul lato est costruendo un grande specchio sospeso che ruota seguendo i raggi del sole che si sposta da mare a mare.
VIALE DELLA VITTORIA, IL GIARDINO LINEARE
Il Viale della Vittoria è il passeggio più famoso della città, dove alla dimensione urbana si sovrappone il piacere di camminare sotto fronde verdi verso l’orizzonte del mare. Il progetto di risistemazione del viale, da poco realizzato, ha portato una grande qualità nella pavimentazione degli spazi e nell’organizzazione del verde. Come in corso Garibaldi il progetto prevede di fare risuonare le ricchezze presenti nella città sul viale attraverso diverse modalità d’intervento. Il Parco del Cardeto si riflette nel viale attraverso la rappresentazione del territorio e delle sue specie arboree, arbustive e erbaccee, in Totem botanici (vedi dossier dei percorsi tematici). Il viale si apre alla città, in due diverse situazioni: in Piazza Diaz filari di alberi continuano a perimetro del giardino; di fronte allo stadio una passerella sospesa costruisce un collegamento diretto tra il Cardeto e il Passetto attraverso un sistema di percorsi in quota che lambisce gli spalti.