Premessa
L'arch. Ricatti riconosce che le proprie soluzioni architettoniche sono dovute partire dall'attività comune svolta con Diesel per lo sviluppo dei concetti di identità aziendale (analisi, briefing, concezione sviluppo, linee guida, motivazioni, esecuzione). La strategia dell'architetto è dovuta penetrare nel profondo dell'identità del Cliente ed accettare la sfida dei paradigmi vigenti all'interno di una progettazione aziendale. Fra questi l'individuazione di un appropriato livello architettonico e l'elencazione e l'integrazione di tutti i punti di contatto del proprio incarico con le altre attività che creano l'immagine aziendale.
Il nuovo Diesel Headquarters è stato realizzato in un’ex area industriale (fabbricato Moto Laverda) recuperando il terreno occupato da un’industria meccanica del luogo, in un lotto di terreno di circa 90.000 mq.
Si compone essenzialmente di cinque complessi edilizi: edificio uffici, edificio magazzino/museo, edificio auditorium, edificio asilo, edificio centrale tecnologica/guardiania. Le attività principali ubicate sono:
Magazzino ricevimento e spedizione materie prime e campionari - Magazzino archivio storico (“Museo”) - Parcheggi privati coperti e scoperti - Blocco uffici su tre livelli fuori terra ed un livello tecnico al piano interrato - Fitness center, campo da squash e campi di calcetto - Ristorante aziendale e cucina – Showroom - Auditorium multifunzionale e foyer per eventi - Centro Elaborazione Dati - Asilo nido e scuola materna - Guardiania ed ingresso principale - Centrali tecnologiche.
Forma e dimensione del lotto, vincoli prescritti dalle norme urbanistiche ed edilizie, dati di input, hanno indirizzato l’impostazione generale del complesso edilizio, la cui disposizione, rispetto al lotto, è originata dal grande asse di penetrazione a sud, che si stacca dalla strada provinciale che perimetra l’area ad est. Su quest’asse si organizzano gli ingressi carrabili e pedonali. L’accesso mediano imposta un percorso in direzione sud-nord che divide le due aree del sistema organizzativo aziendale: a ovest quella dei magazzini con i relativi piazzali di manovra, a est quella degli uffici, anche se al secondo e al terzo livello gli uffici si estendono con due collegamenti aerei a nord e a sud, sovrapponendosi in parte ai volumi dei magazzini. L’idea ispiratrice e guida è stata che il nuovo complesso non fosse solo una risposta adeguata alla sua utilizzazione, ma si aprisse anche alle situazioni esistenti sul luogo che sono state deliberatamente assunte e anzi riscattate, enfatizzando l’identità del progetto in senso urbano. Tramite una complessa articolazione di spazi autonomi, ma al contempo collegati secondo un impianto planimetrico razionale e rigoroso che gerarchizza gli spazi di natura comunitaria e quelli di natura privata, ci si ritrova attorno a un’idea di benessere fondata su un migliore contesto di vita. A tale gerarchia corrisponde una articolazione di pieni e vuoti che consente il contenimento dei volumi e delle masse a favore di un’architettura leggera, in cui quel che si costruisce – innanzitutto con luce ed ombra – sono i luoghi di mediazione tra spazio esterno ed interno.
Si è lavorato sulla sezione del terreno dell’area, abbassandosi rispetto alla quota media dell’asse di penetrazione a sud, di mt 3,50, ottimizzando le altezze dei volumi in riferimento alle massime ammesse dai parametri urbanistici e modellando il terreno per un’articolata morfologia: corti interne quali luoghi di relazione, fulcro energetico e insieme luoghi contemplativi; definizione del margine quale mediazione col contesto attraverso relazioni visive e filtro protettivo; campi sportivi per svago e dinamicità integrati col contesto; infine ricchezza vegetazionale, caratterizzazione degli ambiti dei rapporti percettivi; giardini pensili con valore contemplativo, ma anche ecologico degli edifici.
La scala dell’intervento, che è quella di soddisfare tanto le necessità che si producono a livello individuale, quanto le condizioni spaziali richieste per circa un migliaio di addetti, recupera la valenza iconica dell’edificio che da lontano offre al visitatore una complessità spaziale che riflette quella del programma e che compone il paesaggio circostante. Ogni punto è diverso dall’altro, ogni postazione ha una sua visuale e chi vi lavora si muove dentro un paesaggio.