Progetto scenografico dello spettacolo "Troilo e Cressida" di William Shakespeare
Per Troilo e Cressida rappresentato al Teatro dei Borgia di Corato - Bari, l’architetto Massimo Alvisi dello studio Alvisi Kirimoto + Partners pensa uno spazio allo stesso tempo unico e multiplo: un solido complesso capace di modificarsi all’occasione, diventando lo sfondo di una battaglia, oppure l’interno di un palazzo e, ancora, trasformarsi nei tanti luoghi del testo shakespeariano.
Il concept scenografico è frutto di un approccio del tutto originale di costante relazione con il regista Gianpiero Borgia e gli attori, che possono interagire liberamente con la forma.
Al centro della scena di Troilo e Cressida c’è una sorta di piramide, un solido a più facce la cui concezione nasce da una serie di ragioni spaziali, ma anche sceniche e drammaturgiche, che si scompone per accogliere le diverse ambientazioni dello spettacolo. La scenografia traspone il modo in cui il regista intende realizzare lo spettacolo, con la partecipazione e il continuo coinvolgimento degli attori in tutte le scene che sono sul palcoscenico non soltanto per le loro parti, ma diventano presenza costante anche durante le altre scene, trasformandosi in una sorta di secondo pubblico.
L’idea è stata quindi di lavorare su una super-dimensione, un oggetto in un certo senso mastodontico che informasse di sé tutta la scena.
Questa intuizione ha portato al concepimento di un parallelepipedo complesso, molto simile ad una piramide con un faccia in più. Ogni faccia del solido è utilizzabile in modo molto differente. Ad esempio, un lato può essere una caverna o l’alcova per Elena, mentre un altro diventa una gradinata per gli attori-spettatori; un’altra faccia è inclinata ed è il luogo dove i guerrieri, Troiani e Greci, mettono le loro armi o appendono i loro trofei; l’ultima faccia, semplicemente piana, evoca le mura di Troia, con elementi aguzzi che si conficcano nel cielo e rendono la città impenetrabile. Quest’oggetto complesso è dunque concepito per essere vissuto da fuori e da dentro, oltre che tutto attorno, tutto il resto della scenografia è sostanzialmente colore che cambia in base alle scelte di regia.